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Gestione dei rifiuti - B2B24 - Il Sole 24 Ore

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RIFIUTI<br />

RAEE professionali: la scelta<br />

“trasparente” <strong>dei</strong> Consorzi<br />

ECOATSA ed ECOCAFFÈ<br />

DI NICOLA MARZARO, PRESIDENTE CONSORZIO ECOATSA E PIETRO OSNATO, PRESIDENTE CONSORZIO ECOCAFFÈ<br />

<strong>Il</strong> D.Lgs. n. 151/2005, con cui<br />

l’Italia ha recepito la Direttiva<br />

Europea 2002/96/EC, ha caricato<br />

i produttori di attrezzature<br />

elettriche ed elettroniche dell’onere<br />

della loro raccolta e smaltimento,<br />

come <strong>rifiuti</strong>, quando tali apparecchiature<br />

giungono a fine vita.<br />

La direttiva perseguiva inoltre queste<br />

finalità:<br />

• prevenire la produzione di <strong>rifiuti</strong><br />

provenienti da apparecchiature elettriche<br />

ed elettroniche;<br />

• garantire la realizzazione di un sistema<br />

di raccolta differenziato, recupero<br />

e riciclaggio di questi <strong>rifiuti</strong>;<br />

• favorire la progettazione di nuove<br />

apparecchiature atte al loro riutilizzo<br />

e recupero;<br />

• vietare l’utilizzo di sostanze pericolose<br />

come mercurio, cadmio, piombo,<br />

cromo esavalente ecc.;<br />

• marchiare tutte le apparecchiature<br />

con un simbolo indicante agli<br />

utilizzatori la necessità di raccolta<br />

differenziata.<br />

Questo cambiamento epocale ha generato<br />

non poche preoccupazioni nel<br />

mondo produttivo tanto da indurre<br />

associazioni di categoria a studiare<br />

forme di aggregazione, non tanto per<br />

colmare la mancanza di conoscenza<br />

specifica in materia (da anni le aziende<br />

hanno dimestichezza con registri<br />

di carico e scarico di <strong>rifiuti</strong>), ma piuttosto<br />

per fare massa critica privilegiando<br />

la costituzione di consorzi,<br />

rispetto alla scelta (sempre possibile<br />

per il professionale) di organizzarsi<br />

in proprio.<br />

Ne sono esempio i due Consorzi co-<br />

56<br />

stituiti in ambito Assofoodtec , Ecocaffè<br />

ed Ecoatsa.<br />

Ecocaffè: Consorzio per la raccolta<br />

e lo smaltimento delle macchine per<br />

caffè e altre attrezzature ausiliarie<br />

da bar, quali macchine professionali<br />

per il caffè espresso, macinacaffè,<br />

lavatazze, fabbricatori di ghiaccio,<br />

frullatori, distributori automatici e<br />

altre attrezzature<br />

Ecoatsa: Consorzio per la raccolta e<br />

lo smaltimento di macchine professionali<br />

impiegate per la preparazione<br />

e la cottura di cibi, quali ad esempio<br />

affettatrici, tritacarne, segaossi, impastatrici,<br />

forni elettrici, forni a microonde,<br />

piastre di cotture, tostiere,<br />

macchine per sottovuoto, pelapatate,<br />

tagliaverdure, spremiagrumi, lavacozze<br />

ecc.<br />

Risalendo al momento iniziale, la<br />

scelta <strong>dei</strong> produttori è stata quella di<br />

definire l’operatività <strong>dei</strong> Consorzi, di<br />

determinarne la struttura gestionale<br />

(personale necessario, investimenti<br />

opportuni) e prevederne la dotazione<br />

finanziaria in funzione della tipologia<br />

di consorzio che si era intenzionati a<br />

costituire.<br />

Le alternative erano riconducibili ad<br />

un ampio ventaglio riassunto in due<br />

situazioni limite: quella del consorzio<br />

che si sostituisce in toto al produttore<br />

e quella del consorzio che agisce per<br />

trasparenza. Non che il primo manchi<br />

di trasparenza, ma per quest’ ultimo<br />

si tratta di un consorzio che opera a<br />

favore <strong>dei</strong> produttori senza sostituirsi<br />

ad essi.<br />

All’epoca il consorzio del primo tipo<br />

era la forma di consorzio che appariva<br />

scontata, in quanto copia <strong>dei</strong> con-<br />

sorzi esistenti e funzionanti nel campo<br />

degli imballaggi (Conai), degli oli<br />

esausti e batterie. A questo genere<br />

di consorzi si sono ispirati quelli del<br />

domestico, i quali manlevano quasi<br />

totalmente il produttore da ogni gestione,<br />

lasciandogli sostanzialmente<br />

l’impegno di gestire presso il proprio<br />

punto vendita una piazzola di raccolta<br />

quando la figura del produttore<br />

coincide con quella del distributore.<br />

La scelta di un tale tipo di consorzio<br />

sarebbe stata possibile anche per<br />

il professionale, ma ritenuta troppo<br />

onerosa in un contesto di scarsi volumi.<br />

I produttori del professionale<br />

avrebbero inoltre perso il controllo<br />

delle transazioni e della conoscenza<br />

effettiva <strong>dei</strong> costi ai quali non hanno<br />

inteso rinunciare.<br />

Ecocaffè ed Ecoatsa nascono quindi<br />

come Consorzi che tengono aggiornati<br />

sullo sviluppo delle normative<br />

i propri associati, li rappresentano<br />

interfacciandosi con gli organi governativi,<br />

li assistono negli obblighi<br />

da adempiere, negoziano contratti<br />

quadro con smaltitori o intermediari<br />

di <strong>rifiuti</strong>. Di questi ultimi, ne controllano<br />

la regolarità amministrativa<br />

e per i propri consorziati svolgono le<br />

pratiche amministrative necessarie,<br />

senza tuttavia interporsi mai fra lo<br />

smaltitore e il produttore nella singola<br />

operazione di ritiro.<br />

Si tratta di una forma intermedia tra<br />

il consorzio classico e il produttore<br />

che assolve in proprio gli obblighi<br />

di legge.<br />

Ricevendo dal produttore o dal rivenditore<br />

una richiesta di ritiro, i<br />

Consorzi, sulla base <strong>dei</strong> contratti si-<br />

www.ambientesicurezza<strong>24</strong>.com 2012

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