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Gestione dei rifiuti - B2B24 - Il Sole 24 Ore

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glati con gli smaltitori, selezionano<br />

il preventivo più conveniente che<br />

fa partire l’operazione di recupero.<br />

L’avvallo rilasciato dal produttore<br />

vale sia come ordine di via all’operazione<br />

sia come accettazione del<br />

preventivo di spesa e quel documento,<br />

se il recupero di fatto sarà stato<br />

equivalente per qualità e quantità a<br />

ciò che ha dichiarato il richiedente,<br />

diventa fattura definitiva del servizio<br />

di smaltimento.<br />

Questa tipologia di consorzio risolve<br />

un problema basilare da sempre<br />

oggetto di timore per i produttori: sapere<br />

se quel ritiro era dovuto o meno.<br />

Solo il produttore sa, in effetti, se<br />

l’utilizzatore o il distributore ha diritto<br />

al ritiro o meno, non dimenticando<br />

che inizialmente per i cosiddetti “<strong>rifiuti</strong><br />

storici” l’obbligo di smaltimento<br />

era del produttore solo in caso di<br />

vendita di un’apparecchiatura nuova<br />

equivalente.<br />

Se la valutazione dovesse essere fatta<br />

dai Consorzi, il produttore dovrebbe<br />

comunicare dettagliatamente le vendite<br />

effettuate per metterli in grado<br />

di effettuare la valutazione oppure<br />

rinunciare al controllo ed accettare<br />

l’addebito. In circa sette anni di gestione,<br />

i consorzi hanno dimostrato<br />

di funzionare in modo snello, rapido<br />

ed efficace con piena soddisfazione<br />

<strong>dei</strong> consorziati.<br />

L’ultima problematica in ordine di<br />

tempo è stata affrontata con l’entrata<br />

in vigore dal 1 gennaio 2011 del<br />

regime denominato “new waste” in<br />

materia di recupero e smaltimento<br />

<strong>dei</strong> RAEE.<br />

La mancata regolamentazione del<br />

sistema di finanziamento <strong>dei</strong> futuri<br />

recuperi e non ultima l’esigenza delle<br />

aziende produttrici di apparecchiature<br />

professionali di vedere riconosciute<br />

e tutelate le particolari peculiarità<br />

proprie di questo comparto, hanno<br />

fatto sì che Ecocaffè ed Ecoatsa grazie<br />

all’esperienza maturata in questi<br />

anni di attività, fossero in grado di<br />

valutare con sufficiente obiettività<br />

i reali effetti dell’applicazione del<br />

decreto 151 alle apparecchiature professionali.<br />

Da qui la convinzione di poter offrire<br />

un valido supporto alle istituzioni<br />

preposte alla stesura dello specifico<br />

decreto attuativo, attraverso l’individuazione<br />

di tutti quegli elementi utili<br />

2012 www.ambientesicurezza<strong>24</strong>.com 57<br />

RIFIUTI<br />

alla risoluzione delle possibili problematiche<br />

che in futuro le aziende<br />

saranno chiamate ad affrontare.<br />

<strong>Il</strong> confronto con le singole realtà<br />

aziendali presenti nei consorzi e la<br />

loro diversificata rappresentatività<br />

merceologica hanno permesso di raccogliere<br />

indicazioni tali da costituire<br />

materia sufficiente alla formulazione<br />

di una proposta di decreto in grado<br />

di colmare l’attuale vuoto legislativo<br />

in materia.<br />

Tra i vari temi affrontati nel documento<br />

dai consorzi, particolare evidenza<br />

è stata data al sistema camerale,<br />

già chiamato peraltro a svolgere<br />

un importante ruolo nell’applicazione<br />

del decreto 151, perché ritenuto<br />

l’ambito più idoneo a valutare<br />

l’evoluzione futura <strong>dei</strong> costi legati<br />

al recupero e allo smaltimento <strong>dei</strong><br />

RAEE professionali e alle relative<br />

quote di accantonamento.<br />

Visti gli sforzi profusi ci si augura<br />

che le Istituzioni di riferimento non<br />

siano sorde alle richieste del mondo<br />

produttivo e diano corso al più presto<br />

a regolamentazioni che consentano ai<br />

produttori di accantonare quanto dovuto<br />

nel pieno rispetto delle leggi. l

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