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Infine, va ricordato che <strong>Fiat</strong> Auto e GM Europe hanno<br />
raggiunto un accordo per la creazione – accanto a quello già<br />
operativo in Svezia per le vetture “Premium” – di un centro<br />
di progettazione congiunto per lo sviluppo di componenti e<br />
sistemi specifici comuni destinati alle rispettive produzioni di<br />
vetture di piccola cilindrata del futuro. I risultati dell’iniziativa,<br />
che non avrà impatti sulle specificità dei marchi delle due<br />
Società, consentirà di realizzare significative efficienze. Per<br />
questo grande impegno di sviluppo di componenti comuni<br />
è stata avviata la costituzione di un centro dedicato di<br />
progettazione con sede a Torino, nel quale lavoreranno<br />
circa cento persone provenienti da entrambe le Società.<br />
Macchine per l’Agricoltura e per le Costruzioni<br />
Per CNH Global il 2001 è stato caratterizzato da un<br />
andamento dei mercati differenziato per area geografica e per<br />
linea di business. Nel settore delle macchine per l’agricoltura,<br />
ai progressi registrati in Nord America e America Latina si è<br />
contrapposta la flessione della domanda in Europa (-7%).<br />
Nel comparto delle macchine per le costruzioni si è invece<br />
manifestata ovunque una consistente contrazione del mercato.<br />
Il fatturato di CNH (10,8 miliardi di euro) è rimasto invariato<br />
rispetto al 2000 nonostante il pronunciato calo delle vendite<br />
di macchine per le costruzioni e l’impatto, sull’intero anno,<br />
delle dismissioni imposte dalle autorità antitrust e realizzate<br />
nel corso del 2000. Tale andamento riflette, oltre all’effetto<br />
della conversione in euro dei valori in dollari, la buona<br />
performance nel comparto agricolo in Nord America, dove<br />
CNH ha riguadagnato le quote perse a causa delle dismissioni<br />
e dell’aggressiva pressione competitiva nelle fasi iniziali<br />
dell’integrazione tra Case e New Holland.<br />
La Società sta beneficiando in crescente misura<br />
dell’integrazione e della riorganizzazione condotte in questi<br />
due anni. Ne è prova il consistente miglioramento della<br />
redditività delle attività industriali pur in un contesto di mercati<br />
che si collocano a livelli bassi del ciclo. Nel 2001 il risultato<br />
operativo di CNH ha raggiunto i 209 milioni di euro, rispetto<br />
ai 45 milioni di euro dell’anno precedente. Le sinergie derivanti<br />
dalla fusione tra Case e New Holland (278 milioni di dollari,<br />
pari a circa 300 milioni di euro) hanno più che compensato<br />
lo sfavorevole impatto di minori vendite nel comparto a più<br />
alta redditività delle macchine per le costruzioni.<br />
In un 2002 che prospetta un rallentamento nella domanda<br />
di macchine agricole e una prima metà d’anno di ulteriore<br />
indebolimento per quella di macchine per le costruzioni, CNH<br />
potrà contare su strutture decisamente più snelle e flessibili.<br />
Come già avvenuto nel 2001 con gli importanti lanci del trattore<br />
agricolo pesante Case STX e della mietitrebbia New Holland<br />
CX (premiata in Europa come “Mietitrebbia dell’anno”), il<br />
Settore potrà trarre notevoli benefici dall’introduzione dei<br />
numerosi nuovi prodotti basati sulle piattaforme comuni ai<br />
marchi Case e New Holland e caratterizzati da più alti margini<br />
unitari. Inoltre, CNH Capital ha completato il processo di<br />
trasformazione in società di servizi finanziari concentrata<br />
unicamente nel supporto alla rete e ai clienti dei marchi di CNH.<br />
Agli inizi del 2002 il closing dell’accordo tra CNH e Kobelco<br />
ha reso pienamente operativa l’alleanza globale tra la nostra<br />
Società e il quarto produttore mondiale di escavatori idraulici.<br />
Tale alleanza darà ai prodotti di CNH pieno accesso al<br />
mercato asiatico e contribuirà a rafforzare la posizione<br />
del Settore sul mercato delle macchine per le costruzioni<br />
in Nord America e in Europa.<br />
Veicoli Industriali<br />
Il mercato europeo dei veicoli industriali, pur mantenendosi<br />
allineato a quello del 2000, ha manifestato nella parte finale<br />
dell’anno segni sempre più evidenti di flessione,<br />
particolarmente nei segmenti dei medi e dei pesanti.<br />
Le vendite di Iveco sono calate del 2,7% per effetto, in<br />
particolare, delle aggressive politiche commerciali della<br />
concorrenza in Italia e dello sfavorevole andamento della<br />
domanda in Germania. La quota totale di mercato del Settore<br />
ha subito una leggera flessione passando dal 17,8% al 17%:<br />
ciò si deve soprattutto alla riduzione nel segmento dei leggeri,<br />
mentre è rimasta stabile la quota nei pesanti ed è cresciuta<br />
nei medi confermando la leadership di Iveco grazie al<br />
successo dell’Eurocargo Tector. Molto positivo, nonostante<br />
il calo dell’Argentina provocato dalla crisi economica e<br />
finanziaria, l’andamento delle vendite in America Latina<br />
trainate dal Brasile dove è stata raggiunta una quota di<br />
mercato di oltre il 25%.<br />
Nel 2001 il fatturato di Iveco è stato di 8,6 miliardi di euro<br />
(+0,5%): la crescita delle attività finanziarie e dei servizi ha<br />
controbilanciato l’effetto dei minori volumi di vendita.<br />
Le minori vendite e le forti pressioni sui prezzi nei segmenti<br />
dei medi e dei pesanti si sono riflesse sul risultato operativo<br />
del Settore, che è stato di 271 milioni di euro rispetto ai 489<br />
milioni di euro dell’anno precedente; il risultato del 2000,<br />
tuttavia, includeva un provento operativo non ricorrente legato<br />
alla cessione di aree industriali non più utilizzate.<br />
Di fronte al possibile calo del mercato dei veicoli industriali<br />
nel 2002 e nel 2003, Iveco si trova in una posizione di<br />
vantaggio rispetto alla concorrenza avendo già investito<br />
nell’aggiornamento della propria gamma prodotti. Questa<br />
si è completata con il lancio, lo scorso gennaio, del nuovo<br />
e innovativo veicolo pesante Stralis che anche secondo gli<br />
Relazione sulla gestione – Relazione introduttiva 9<br />
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