OSSERVATORIO SULL'INDUSTRIA METALMECCANICA - Fiom - Cgil
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2.3 Le retribuzioni di fatto nelle<br />
grandi imprese<br />
La diversa evoluzione delle retribuzioni<br />
degli impiegati e degli<br />
operai, nonché il fatto che questi<br />
ultimi sperimentino elevate difficoltà<br />
a mantenere il potere di acquisto<br />
delle proprie retribuzioni,<br />
viene confermata con forza nel<br />
caso delle retribuzioni lorde continuative nelle grandi<br />
imprese 13. Nel periodo 2000-2004 le retribuzioni<br />
degli operai aumentano molto meno dell’inflazione,<br />
rispettivamente l’8,4% contro il 10,5%; ciò si verifica<br />
nonostante il fatto che nell’ultimo anno le retribuzioni<br />
degli operai tendono a crescere in misura<br />
non irrilevante, il 3,8% (tabella 20 e figura 12). Se<br />
non vi fosse stato il forte recupero dell’ultimo anno,<br />
la distanza tra retribuzioni medie e inflazione sarebbe<br />
stata ancora superiore. Pertanto, il dato sulle retribuzioni<br />
di fatto testimonia ulteriormente la perdita<br />
di potere di acquisto delle retribuzioni per i lavoratori<br />
del settore metalmeccanico. La perdita di potere<br />
di acquisto delle retribuzioni di fatto degli operai<br />
nelle grandi imprese è continuata anche nel corso<br />
del 2005: nei primi sei mesi dell’anno le retribu-<br />
114,0<br />
112,0<br />
110,0<br />
108,0<br />
106,0<br />
104,0<br />
102,0<br />
100,0<br />
In cinque anni<br />
gli operai metalmeccanici<br />
hanno visto ridurre<br />
il potere d’acquisto<br />
delle proprie retribuzioni<br />
del 3,5%<br />
2001 2002 2003 2004 2005*<br />
zioni di fatto sono cresciute in<br />
media di appena lo 0,7% rispetto<br />
all’analogo periodo precedente.<br />
Se tale dato caratterizzerà tutto<br />
l’anno in corso, nel 2005 l’indice<br />
delle retribuzioni medie continuative<br />
segnerà un valore per gli<br />
operai metalmeccanici pari a<br />
109,2% (ovvero le retribuzioni di<br />
fatto sono cresciute del 9,2%), e, considerando che<br />
nello stesso periodo l’inflazione è cresciuta del<br />
12,7%, in cinque anni gli operai metalmeccanici hanno<br />
visto ridurre il potere di acquisto delle proprie retribuzioni<br />
del 3,5%.<br />
Nel periodo 2000-2004 le retribuzioni continuative<br />
medie degli impiegati e intermedi crescono di oltre<br />
tre punti percentuali rispetto a quelle degli operai e<br />
circa un punto e mezzo sopra l’inflazione. Anche per<br />
gli impiegati e gli intermedi i dati relativi ai primi sei<br />
mesi del 2005 sembrano segnalare una difficoltà a<br />
tenere il passo con l’inflazione. In ogni caso per loro<br />
la perdita di potere di acquisto è inferiore a quella<br />
degli operai e, complessivamente, negli ultimi cinque<br />
anni le retribuzioni continuative sono aumentate<br />
poco più dell’inflazione.<br />
FIGURA 12 – DINAMICA DELLE RETRIBUZIONI LORDE CONTINUATIVE PER DIPENDENTE AL NETTO DEI LAVORATORI IN CIG<br />
NELLE GRANDI IMPRESE E DEL TASSO DI INFLAZIONE NEL PERIODO 2000-2005 – NUMERI INDICE (BASE 2000 = 100)<br />
* Proiezioni sulla base degli andamenti dei primi sei mesi per le retribuzioni lorde di fatto e dei primi otto mesi per il tasso di inflazione<br />
Fonte: elaborazioni su dati Istat, Indicatori del lavoro nelle grandi imprese e Indici dei prezzi al consumo<br />
Operai e apprendisti<br />
Impiegati e intermedi<br />
Totale dipendenti<br />
Inflazione<br />
13 Le retribuzioni lorde continuative tengono conto unicamente delle componenti stabili dei redditi dei lavoratori e non comprendono quindi le<br />
voci una tantum corrisposte ai lavoratori a qualunque titolo, ad esempio le eventuali buone uscite. Si tratta quindi dell’indicatore più idoneo ad<br />
analizzare l’evoluzione di lungo periodo.<br />
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