OSSERVATORIO SULL'INDUSTRIA METALMECCANICA - Fiom - Cgil
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ture of earnings survey» per il 2002.<br />
Pur se i dati non sono particolarmente<br />
aggiornati, tale survey fornisce<br />
informazioni importanti sulle<br />
differenze reddituali tra settori di attività<br />
economica, componenti della<br />
forza lavoro e paesi europei. Per i lavoratori<br />
con contratto a tempo indeterminato,<br />
attivi nel settore manifatturiero,<br />
la retribuzione lorda risulta in media in Italia<br />
pari a circa 25 mila euro. Si tratta di un valore decisamente<br />
inferiore a quello di tutti gli altri paesi considerati,<br />
valore che oscilla tra i circa 30 mila euro<br />
della Francia e i circa 39 mila del Regno Unito (figura<br />
5). Le differenze risultano marcate anche considerando<br />
separatamente la componente maschile e<br />
femminile; inoltre le donne guadagnano in media costantemente<br />
molto meno degli uomini in tutti i paesi.<br />
Nella tabella 7 sono riportati i dati relativi alla produttività<br />
del lavoro nei principali paesi industrializzati,<br />
misurata in termini di Pil pro capite. Prima di<br />
analizzare i dati sulla produttività, così come vengono<br />
calcolati normalmente dagli istituti di statistica,<br />
appare opportuno avanzare alcune considerazioni.<br />
La produttività viene calcolata come rapporto tra<br />
valore aggiunto complessivo e unità di lavoro (o occupati)<br />
totali. Ciò significa che si ipotizza che i lavoratori,<br />
indipendentemente dalla dimensione di impresa<br />
o dalla posizione nella professione (dipenden-<br />
6<br />
45,0<br />
40,0<br />
35,0<br />
30,0<br />
25,0<br />
20,0<br />
15,0<br />
10,0<br />
5,0<br />
0,0<br />
La congiuntura italiana<br />
FIGURA 4 – LE COMPONENTI DELLA CRESCITA DELLE RETRIBUZIONI ORARIE NOMINALI NEL PERIODO 1995-2004<br />
Francia Germania Italia Regno Unito Stati Uniti<br />
Fonte: elaborazioni su dati Ocse e Fmi<br />
La retribuzione media<br />
lorda in Italia è pari<br />
a 25.000 euro,<br />
in Francia a 30.000<br />
euro e nel Regno<br />
Unito a 39.000 euro<br />
Inflazione<br />
Retr. reali<br />
te o indipendente), abbiano la medesima<br />
produttività. Tale ipotesi rappresenta<br />
un criterio di misurazione<br />
che non sembra particolarmente corretto;<br />
tuttavia, se la composizione<br />
della struttura produttiva e occupazionale<br />
rimane invariata nel tempo,<br />
ciò non dovrebbe creare problemi<br />
nei tassi di variazione. Ma ciò non<br />
sembra essersi verificato negli ultimi anni. Inoltre,<br />
per l’Italia sembra essersi verificato un problema di<br />
corretta misurazione dell’input di lavoro, nel senso<br />
che l’aumento registrato per l’occupazione derivante<br />
dall’emersione di posizioni sommerse o dalla regolarizzazione<br />
di lavoratori immigrati sembra essersi<br />
impropriamente traslato nella misurazione dell’input<br />
di lavoro. Il risultato è che, specie per l’Italia,<br />
si potrebbe essere determinata una sottostima notevole<br />
dell’evoluzione della produttività. Ad esempio,<br />
i dati dell’Fmi mostrano una crescita della produttività<br />
nel settore manifatturiero in Italia nel periodo<br />
1995-2004 del 7,2%, mentre i dati di fonte Mediobanca<br />
danno una crescita della produttività del<br />
18,8%, con dinamiche assai differenti.<br />
Nel 2004 la produttività nel settore manifatturiero in<br />
Italia sarebbe diminuita dello 0,3%; tale contrazione<br />
fa seguito a un triennio di forti contrazioni della<br />
produttività. L’Italia è l’unico paese che registrerebbe<br />
un andamento così negativo della produttività.<br />
Anche l’analisi di lungo periodo mostra una di-