OSSERVATORIO SULL'INDUSTRIA METALMECCANICA - Fiom - Cgil
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In realtà l’andamento non positivo<br />
dell’economia è frutto di andamenti<br />
molto differenziati tra<br />
settori e all’interno degli stessi<br />
settori di attività economica. Si è<br />
già detto come negli ultimi anni<br />
sia avvenuta una profonda redistribuzione<br />
delle risorse all’interno<br />
dell’economia, con un impatto<br />
regressivo ai danni dei percettori di reddito fisso,<br />
ma altre sono le trasformazioni avvenute nel sistema<br />
economico. Nel mercato del lavoro l’occupazione<br />
è continuata a crescere, nonostante l’andamento<br />
complessivo non positivo; la crescita dell’occupazione<br />
appare legata soprattutto alla emersione di posizioni<br />
sommerse e alla regolarizzazione dei lavoratori<br />
immigrati, mentre la componente «tipica» della<br />
forza lavoro ha registrato forti difficoltà a mantenere<br />
le proprie posizioni.<br />
Ma anche tra le imprese si sono registrati forti cambiamenti.<br />
Così se la crescita complessiva è stata modesta,<br />
vi sono però imprese che mostrano andamenti<br />
sicuramente positivi. I profitti per numerose imprese<br />
negli ultimi anni sono cresciuti fortemente. L’ultimo<br />
Rapporto di Mediobanca 2, che analizza i dati di 2.007<br />
grandi e medie imprese italiane nell’industria e nel<br />
terziario per il decennio 1995-2004, mostra nell’ultimo<br />
anno profitti record per tali imprese.<br />
A fronte di una crescita, nel 2004, del Pil in valore<br />
corrente del 3,9%, le aziende del campione Mediobanca<br />
hanno realizzato una crescita complessiva del<br />
6% circa. All’interno del campione spicca la forte<br />
crescita del settore «siderurgico e metallurgico»,<br />
29,0%, ma anche la crescita del settore «meccanico»<br />
non è stata irrilevante, pari al 5,3%. Per il settore<br />
meccanico il risultato d’esercizio prima delle imposte<br />
è risultato pari all’8,3%, molto superiore a quello<br />
di tutti gli anni considerati da Mediobanca (1995-<br />
2004), con la sola eccezione del 1998.<br />
Mediobanca rileva inoltre una crescita della produttività<br />
(valore aggiunto per addetto a prezzi costanti) nel<br />
periodo 1996-2004 pari nel settore «meccanico ed elet-<br />
In Italia le retribuzioni<br />
reali dal 1995 al 2004<br />
sono cresciute dello 0,2%,<br />
molto meno del 16,1%<br />
della Germania e del<br />
10,5% della Francia<br />
tronico» al 21,6% e nel settore «siderurgico<br />
e metallurgico» al 4,2%.<br />
Considerati gli andamenti dei<br />
prezzi alla produzione, il costo del<br />
lavoro unitario è diminuito rispettivamente<br />
del 7,6% e del 14,8%;<br />
si ricorda che tale costo rappresenta<br />
sia un indice della quota del<br />
reddito da lavoro che, il suo inverso,<br />
un indicatore dell’andamento dei profitti 3.<br />
In sostanza, secondo quanto si può ricavare dai dati<br />
Mediobanca, la forte crescita della produttività registrata<br />
nelle aziende medio-grandi è stata utilizzata<br />
sia per contenere i prezzi alla produzione che per<br />
aumentare i profitti.<br />
1.1 Il quadro internazionale<br />
In Italia, nel corso del 2004 il Pil è cresciuto dell’1,2%,<br />
si tratta di un valore che non sarà replicato nell’anno<br />
in corso e che rappresenta, comunque, il più basso valore<br />
tra i paesi normalmente presi a riferimento in questo<br />
«Osservatorio» (tabella 1 e figura 1).<br />
Infatti, il valore registrato per l’Italia si colloca lontano<br />
dal 2,0% medio dei paesi che appartengono all’Area<br />
euro e ancor più distante dai dati di Stati Uniti<br />
(4,2%), Regno Unito (3,2%) e Giappone (2,7%).<br />
Per l’anno in corso, secondo il Fondo monetario internazionale<br />
(Fmi), la crescita dell’Italia dovrebbe<br />
essere nulla, mentre tutti gli altri paesi, sebbene a un<br />
tasso inferiore rispetto al 2004, dovrebbero registrare<br />
una crescita non trascurabile, oscillando dallo 0,8%<br />
della Germania al 3,5% degli Stati Uniti. Solo nel<br />
prossimo anno l’Italia potrebbe ridurre in parte le distanze<br />
con gli altri paesi.<br />
Nel periodo 1995-2004, tra i paesi industrializzati,<br />
quello che registra la migliore performance sono gli<br />
Stati Uniti con una crescita complessiva del 34,0%,<br />
seguito a una certa distanza dal Regno Unito con una<br />
crescita del 29,3% (cfr. numeri indice della tabella<br />
1). L’Italia nello stesso periodo registra una crescita<br />
assolutamente modesta e pari al 14,1%, superiore<br />
solo a quella tedesca.<br />
2 Cfr. Mediobanca, Dati cumulati di 2.007 società italiane, 2005.<br />
3 In termini di Contabilità nazionale, i cui dati sono presentati nella tabella 11 per l’Italia (e in quella 7 per il confronto internazionale), tale costo<br />
unitario viene definito Clup reale. In realtà, nella Contabilità nazionale le cose sono un po’ più complicate rispetto a quanto avviene per i dati<br />
relativi alle singole aziende. Infatti, a differenza di quanto avviene per le aziende, nella Contabilità nazionale si pone il problema di come computare<br />
i dati relativi ai lavoratori autonomi, finendo con l’assumere che questi abbiano la stessa produttività dei lavoratori dipendenti. Tale<br />
assunzione forse contribuisce a condurre ai risultati sensibilmente differenti rispetto a quelli presenti nel campione Mediobanca.<br />
2<br />
La congiuntura italiana