indagine qualitativa - Provincia Autonoma di Bolzano
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7.3. Conclusioni<br />
7.3.1. Il fenomeno dell’estremismo <strong>di</strong> destra in Alto A<strong>di</strong>ge<br />
In generale si è constatato che in Alto A<strong>di</strong>ge allo stato attuale non è né particolarmente marcato<br />
né particolarmente <strong>di</strong>ffuso un estremismo politico tra i giovani. Si segnalano però<br />
continuamente, e questo riguarda ogni settore da noi indagato, alcuni singoli elementi o piccoli<br />
gruppi. Ad intervalli perio<strong>di</strong>ci in passato si è assistito in alcuni comuni anche alla formazione <strong>di</strong><br />
gruppi organizzati <strong>di</strong> estrema destra, che sono stati sorvegliati e denunciati dalle forze dell’or<strong>di</strong>ne e<br />
dalla procura.<br />
È però necessario sottolineare che la situazione attuale in Alto A<strong>di</strong>ge non richiede una reazione<br />
forte, nel senso <strong>di</strong> una <strong>di</strong>ffusa lotta al fenomeno dell’estremismo <strong>di</strong> destra. L’Alto A<strong>di</strong>ge pare anzi –<br />
a <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> altre regioni europee – saper far fronte al fenomeno più me<strong>di</strong>ante strategie<br />
preventive che non reattive o repressive. La prevenzione non si riferisce tanto, specificamente,<br />
alle tendenze <strong>di</strong> estrema destra, quanto piuttosto ad un generale potenziamento del benessere<br />
dei giovani.<br />
Si tratta quin<strong>di</strong>, in primo luogo, <strong>di</strong> offrire loro possibilità <strong>di</strong> sviluppo e riconoscimento, affinché non<br />
debbano farsi notare me<strong>di</strong>ante forme <strong>di</strong> comportamento estreme. Fondamentale a questo riguardo è<br />
l’offerta <strong>di</strong> cosiddetti equivalenti funzionali, vale a <strong>di</strong>re <strong>di</strong> progetti in cui i giovani sentano e<br />
imparino che non è necessario ricorrere alla violenza per essere notati. La creazione <strong>di</strong> esperienze<br />
<strong>di</strong>rette <strong>di</strong> questo tipo ha un valore maggiore rispetto alla semplice informazione, poiché questa, da<br />
un lato, presuppone un senso dell’(in)giustizia, dall’altro non può sod<strong>di</strong>sfare a sufficienza i bisogni<br />
dei giovani, perché non tiene in considerazione l’effetto positivo esercitato dalle forme <strong>di</strong><br />
comportamento estreme.<br />
Dall’<strong>indagine</strong> emerge – e questo dato <strong>di</strong> fatto non può essere sottovalutato – che esiste senz’altro<br />
una zona grigia più estesa e inserita nella società, che fa da terreno <strong>di</strong> coltura per opinioni politiche<br />
estreme. In questo senso le spinte neonaziste e <strong>di</strong> estrema destra presenti tra alcuni giovani sono<br />
anche lo specchio <strong>di</strong> <strong>di</strong>chiarazioni, pensieri e visioni razziste e xenofobe presenti in forma occulta<br />
tra gli adulti. L’emergere <strong>di</strong> gruppi giovanili <strong>di</strong> estrema destra non può quin<strong>di</strong> essere visto come<br />
qualcosa <strong>di</strong> isolato rispetto al rafforzamento del populismo <strong>di</strong> destra in Alto A<strong>di</strong>ge.<br />
Forze sociali e partiti che con la loro influenza fomentano paure nei confronti degli stranieri e del<br />
futuro e fanno dei “nativi“ i privilegiati per definizione, sono corresponsabili della ra<strong>di</strong>calizzazione<br />
a destra dei giovani. “Quelli pensano, noi agiamo”, è una delle argomentazioni più utilizzate dai<br />
giovani <strong>di</strong> estrema destra quando li si interroga sulle cause delle loro violazioni della legge.<br />
Contribuiscono alla ra<strong>di</strong>calizzazione anche la <strong>di</strong>ffusione <strong>di</strong> un patriottismo esasperato, che vuole<br />
escludere l’altro o lo straniero dal proprio spazio vitale, e visioni i<strong>di</strong>lliache e fantastiche del futuro,<br />
confezionate su misura per i giovani, che vedono l’Alto A<strong>di</strong>ge come non più facente parte<br />
dell’Italia. Ciò è confermato anche dal fatto che quasi sempre, quando su internet (per esempio su<br />
Facebook o Netlog) i giovani esprimono le loro opinioni <strong>di</strong> estrema destra, si trovano connessioni<br />
con le tematiche sopra citate.<br />
In Alto A<strong>di</strong>ge sussiste il pericolo che la situazione <strong>di</strong> conflitto descritta sopra venga ulteriormente<br />
alimentata, aumenti e porti ad aperte rivalità tra i singoli gruppi linguistici e/o etnici.<br />
Questa <strong>di</strong>namica è alimentata soprattutto da due fattori:<br />
1. l’ostilità verso gli stranieri e la paura dell’altro, ambedue largamente <strong>di</strong>ffuse<br />
2. la denigrazione e la <strong>di</strong>ffidenza, sconfinante in parte nell’ostilità, tra i gruppi linguistici<br />
locali.<br />
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