indagine qualitativa - Provincia Autonoma di Bolzano
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7.4. Stu<strong>di</strong> quantitativi a confronto<br />
A risultati analoghi perviene lo stu<strong>di</strong>o de<strong>di</strong>cato a questo argomento pubblicato nel settembre 2009 in<br />
Italia “Io e gli altri: i giovani italiani nel vortice dei cambiamenti“:<br />
“E’ l’allarmante ritratto <strong>di</strong> una generazione sempre più razzista e xenofoba tracciato dall’<strong>indagine</strong><br />
«Io e gli altri: i giovani italiani nel vortice dei cambiamenti», presentato ieri alla Camera e<br />
realizzato dall’istituto <strong>di</strong> ricerche Swg su 2.000 giovani tra i 19 e 29 anni. Ne emerge una<br />
spaccatura del mondo giovanile. Da un lato c’è un fronte con un atteggiamento aperto, che<br />
rappresenta il 39,6%. Tra questi: il 19,4% ha un’apertura totale e serena, il 14,7% è «tollerante» e il<br />
5,5% è antirazzista, ma con forme più caute. Sul versante opposto ci sono i giovani chiusi verso il<br />
«<strong>di</strong>verso» che sono ben il 45,8% sud<strong>di</strong>visi in tre gruppi: i «Romeno-rom-albanese fobici» (15,3%)<br />
che sono l’unico gruppo la cui maggioranza è costituita da donne, gli «xenofobi per elezione»<br />
(19,8%) per i quali quel che conta è che le altre etnie se ne stiano lontane, e gli «improntati al<br />
razzismo» (10,7%) che rifiutano e manifestano fasti<strong>di</strong>o per tutti, tranne europei e italiani.<br />
Quest’ultimo è il gruppo più estremo, fatto <strong>di</strong> megalomani con atteggiamenti omofobici e<br />
antisemiti, convinti dell’inferiorità delle donne e che usano Internet come megafono.<br />
Stu<strong>di</strong>o sui giovani Astat 2004<br />
Nello “Stu<strong>di</strong>o sui giovani“ dell’Astat del 2004 da un lato si rileva quanti contatti i giovani<br />
altoatesini hanno con i coetanei dell’altro gruppo linguistico, dall’altro quale atteggiamento hanno i<br />
giovani nei confronti dell’immigrazione:<br />
più <strong>di</strong> due terzi dei ragazzi intervistati <strong>di</strong>chiarano che tutti i loro amici appartengono al loro stesso<br />
gruppo linguistico. Circa un quarto delle giovani donne e dei giovani uomini incontrano anche<br />
persone <strong>di</strong> altri gruppi linguistici e il 13,1% incontrano anche giovani <strong>di</strong> un’altra nazionalità.<br />
Emerge che dei tre gruppi linguistici presenti in Alto A<strong>di</strong>ge quelli <strong>di</strong> lingua tedesca sono quelli che<br />
più rimangono tra sé: tre giovani su quattro hanno solo amici provenienti dalla stessa cerchia<br />
linguistica. Nel gruppo linguistico la<strong>di</strong>no sono circa i due terzi, e la metà nel gruppo linguistico<br />
italiano. La situazione si inverte per quanto riguarda i contatti con altri gruppi linguistici: neppure<br />
un quarto dei ragazzi <strong>di</strong> lingua tedesca, ma più <strong>di</strong> un terzo <strong>di</strong> quelli <strong>di</strong> lingua italiana e la<strong>di</strong>na<br />
coltivano amicizie anche con giovani appartenenti ad altri gruppi linguistici.<br />
Per quanto riguarda l’atteggiamento dei giovani nei confronti dell’immigrazione, lo Stu<strong>di</strong>o sui<br />
giovani mostra che i giovani altoatesini hanno un rapporto molto <strong>di</strong>fferente con gli stranieri presenti<br />
nella loro provincia. Sia l’intolleranza, che l’etnocentrismo e la <strong>di</strong>scriminazione caratterizzano i loro<br />
atteggiamenti, ma allo stesso tempo anche la tolleranza e l’apertura verso il nuovo. La maggioranza<br />
(59,4%) rifiuta decisamente <strong>di</strong>chiarazioni che parlano <strong>di</strong> una concorrenza che sarebbe sorta, a<br />
svantaggio dei <strong>di</strong>soccupati locali, a causa dell’immigrazione, così come del ritorno dei migranti<br />
nella loro patria d’origine (69,7%). Allo stesso modo la maggioranza (64,8%) vede gli immigrati<br />
come portatori <strong>di</strong> un arricchimento culturale, e necessari per uno sviluppo economico positivo nella<br />
loro provincia (59,4%) Una minoranza (37,4%) non si sente in dovere <strong>di</strong> sostenere i migranti o <strong>di</strong><br />
richiedere misure politiche a loro favore (24,3%). Si nota un importante sviluppo nel periodo che<br />
intercorre tra il 1999 e il 2004. Gli atteggiamenti nei confronti degli immigrati sono<br />
tendenzialmente migliorati: vengono raramente rifiutati e avvertiti come un fattore <strong>di</strong> <strong>di</strong>sturbo, e<br />
vengono visti in generale, sia dal punto <strong>di</strong> vista politico che economico, più <strong>di</strong> un semplice fattore<br />
<strong>di</strong> arricchimento.<br />
I risultati dell’ <strong>indagine</strong> sui giovani 2010 verrano aggiunti appena pubblicati (giugnio 2010)<br />
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