Sistemi di scambio non monetario e reciprocità: il caso di Banca del ...
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prossimità sociale attraverso la <strong>reciprocità</strong>, la fiducia e l’affidab<strong>il</strong>ità. Le associazioni e<br />
le organizzazioni che promuovono tali sistemi puntano a creare reti <strong>di</strong> relazioni<br />
interpersonali e, attraverso la <strong>di</strong>ffusione <strong>di</strong> comportamenti cooperativi, possono<br />
produrre capitale sociale e rafforzare la coesione sociale. Spesso tali sistemi si<br />
pongono in una posizione <strong>di</strong> aspra critica nei confronti <strong>del</strong> mercato e <strong>del</strong>la cultura <strong>del</strong><br />
denaro e <strong>del</strong> debito. Le monete complementari possono essere uno strumento <strong>di</strong><br />
empowerment comunitario gestito autonomamente a livello locale, che ut<strong>il</strong>izza uno<br />
strumento <strong>di</strong> <strong>scambio</strong> innovativo per contrastare gli effetti spersonalizzanti <strong>del</strong> denaro<br />
e la mercificazione dei rapporti causata dal mercato.<br />
Il f<strong>il</strong>osofo e sociologo Simmel riconosce questi effetti negativi prodotti dal<br />
denaro già sul finire <strong>del</strong>l’Ottocento. Nella sua analisi, Simmel <strong>non</strong> parte dalla moneta<br />
(come merce o bene), ma dal denaro e dal ruolo sociale e f<strong>il</strong>osofico che svolge, in<br />
quanto, le caratteristiche specifiche <strong>di</strong> un'economia monetaria sono subor<strong>di</strong>nate ai<br />
processi <strong>di</strong> astrazione che con<strong>di</strong>zionano l'attività psichica e pratica degli in<strong>di</strong>vidui<br />
(Turri 2009). Il denaro agisce come “livellatore”, che riduce le qualità degli oggetti<br />
rendendo tutto quantitativamente comparab<strong>il</strong>e ed è una <strong>del</strong>le cause <strong>del</strong>l’atteggiamento<br />
blasé. Simmel ha analizzato questi effetti <strong>del</strong> denaro in tre testi: Psicologia <strong>del</strong> denaro<br />
(1889), Il denaro nella cultura moderna (1896), F<strong>il</strong>osofia <strong>del</strong> denaro (1900), che,<br />
come afferma lo stesso Simmel, <strong>non</strong> devono essere considerati trattati <strong>di</strong> economia<br />
politica, ma riflessioni sociologiche e f<strong>il</strong>osofiche. Infatti, l’autore indaga le<br />
conseguenze <strong>di</strong> un'economia monetaria sulle libertà in<strong>di</strong>viduali, sulla monetizzazione<br />
dei valori personali e sullo st<strong>il</strong>e <strong>di</strong> vita <strong>del</strong>la società moderna; <strong>non</strong> rifiuta l'economia<br />
monetaria, tuttavia, r<strong>il</strong>eva la necessità <strong>di</strong> una sua “umanizzazione” attraverso la<br />
f<strong>il</strong>osofia. Il denaro rappresenta la frattura tra l'epoca moderna e pre-moderna: passando<br />
attraverso sta<strong>di</strong> crescenti <strong>di</strong> <strong>di</strong>fferenziazione sociale, dal baratto a forme <strong>di</strong> <strong>scambio</strong><br />
sempre più complesse, <strong>il</strong> denaro perde <strong>il</strong> suo valore tangib<strong>il</strong>e e intrinseco per<br />
trasformarsi in valore astratto e puramente funzionale. Quin<strong>di</strong>, <strong>il</strong> denaro porta<br />
all'estremo la <strong>di</strong>screpanza tra <strong>il</strong> desiderio <strong>di</strong> un oggetto e la possib<strong>il</strong>ità <strong>di</strong> averlo: senza<br />
<strong>il</strong> denaro <strong>non</strong> è possib<strong>il</strong>e avere l'oggetto desiderato e, quin<strong>di</strong>, <strong>il</strong> denaro <strong>di</strong>venta esso<br />
stesso fine e oggetto desiderab<strong>il</strong>e in sé (Simmel 1896, 1900; Turri 2009). Le monete<br />
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