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Sistemi di scambio non monetario e reciprocità: il caso di Banca del ...

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Capitolo 2<br />

Reciprocità e fiducia nella teoria economica<br />

Negli ultimi trenta anni è aumentato l’interesse degli economisti nei confronti<br />

dei comportamenti che sembrano deviare rispetto a quanto prevede la teoria<br />

economica standard: comportamenti other-regar<strong>di</strong>ng (pro-sociali) ispirati dalla fiducia<br />

e dalla <strong>reciprocità</strong>. Entrambi i concetti sono stati analizzati da varie <strong>di</strong>scipline, in<br />

particolare dalla f<strong>il</strong>osofia, dalla sociologia e dalla psicologia. L’interesse economico<br />

nasce principalmente dal riconoscimento <strong>del</strong>le sistematiche deviazioni, riscontrate<br />

empiricamente e in laboratorio, rispetto alle previsioni <strong>del</strong>la teoria economica. I<br />

comportamenti pro-sociali smentiscono la teoria per quanto riguarda aspetti come la<br />

perfetta razionalità <strong>del</strong>l’agente economico, la struttura motivazionale che è alla base<br />

<strong>del</strong>le sue decisioni strategiche e la sua apparente neutralità rispetto alle relazioni <strong>di</strong><br />

carattere <strong>non</strong> prettamente economico con gli altri agenti.<br />

La letteratura economica 19 riconosce l’esistenza <strong>di</strong> due nuove scuole che<br />

prendono <strong>il</strong> nome <strong>di</strong> teorie sperimentali e teorie comportamentali (behavioral<br />

economics), recentemente premiate con l’assegnazione <strong>del</strong> Premio Nobel per<br />

l’economia 20 .<br />

Le due recenti scuole hanno prodotto una notevole mole <strong>di</strong> dati empirici,<br />

risultato <strong>di</strong> ricerche sul campo e <strong>di</strong> esperimenti condotti in laboratorio attraverso la<br />

teoria dei giochi e la teoria dei giochi psicologici, mettendo in luce come le persone<br />

reali, a <strong>di</strong>fferenza <strong>del</strong>l’homo oeconomicus razionalmente orientato al proprio interesse<br />

materiale, tendono ad adottare comportamenti pro-sociali, reciprocanti e fiduciari, più<br />

spesso <strong>di</strong> quanto prevedano e consentano le stringenti ipotesi alla base <strong>del</strong>l’impianto<br />

teorico oggi dominante in economia. L’obiettivo degli approcci recenti <strong>non</strong> è<br />

capovolgere tale impianto teorico, ma arricchirlo con nuove ipotesi riguardo alle<br />

19 Per una rassegna <strong>del</strong>la letteratura economica sui comportamenti pro-sociali si veda: Gui e Sugden (2005),<br />

Garofolo e Sabatini (2008), Pelligra (2007).<br />

20 Nel 2002, <strong>il</strong> Premio Nobel per l’economia è stato assegnato a Ver<strong>non</strong> L. Smith e Daniel Kahneman,<br />

rispettivamente «sperimentalista» e «behaviorista».<br />

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