Sistemi di scambio non monetario e reciprocità: il caso di Banca del ...
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uolo <strong>del</strong>le intenzioni e <strong>del</strong>la capacità degli agenti economici <strong>di</strong> immedesimarsi negli<br />
altri e comprendere le loro intenzioni attraverso processi <strong>di</strong> mind-rea<strong>di</strong>ng.<br />
Comportamenti pro-sociali e cooperativi nascono grazie alla capacità <strong>di</strong> “leggere” la<br />
mente degli altri e comprendere le loro intenzioni. Questi risultati presentano <strong>del</strong>le<br />
affinità con <strong>il</strong> concetto <strong>di</strong> sympathy presente in Hume e successivamente ripreso e<br />
ampliato da Adam Smith con <strong>il</strong> concetto <strong>di</strong> fellow-feeling 28 .<br />
L’analisi economica dei comportamenti ispirati dalla <strong>reciprocità</strong> mette in luce <strong>il</strong><br />
carattere multi<strong>di</strong>mensionale <strong>di</strong> questo principio, tanto che è più corretto parlare <strong>di</strong><br />
teorie <strong>del</strong>la <strong>reciprocità</strong>, dal momento che manca un mo<strong>del</strong>lo che riesca a coglierne tutti<br />
gli aspetti. Tuttavia, i vari approcci sembrano assegnare al concetto <strong>di</strong> <strong>reciprocità</strong> tre<br />
caratteristiche fondamentali: con<strong>di</strong>zionalità, equivalenza e libertà (Pelligra 2007, p.<br />
147). La <strong>reciprocità</strong> è con<strong>di</strong>zionale, perché l’agente economico può deviare dalla<br />
ricerca <strong>del</strong> proprio interesse personale aspettandosi un determinato comportamento da<br />
parte degli altri agenti. L’equivalenza corrisponde alla simmetria in<strong>di</strong>cata da Polanyi<br />
(1957), intesa nel senso <strong>di</strong> adeguatezza <strong>del</strong> comportamento reciprocante e <strong>non</strong><br />
necessariamente come perfetta uguaglianza espressa dal valore <strong>monetario</strong>. Infine, la<br />
libertà <strong>non</strong> implica solo la possib<strong>il</strong>ità <strong>di</strong> <strong>non</strong> reciprocare, ma anche la circostanza che i<br />
comportamenti cooperativi siano percepiti dal soggetto come consapevoli e liberi: solo<br />
in questo <strong>caso</strong> potranno attivarsi risposte reciprocanti.<br />
Anche i contratti, stipulati all’interno <strong>del</strong> mercato, presentano queste tre<br />
caratteristiche 29 , ma in un mercato “perfetto” i contratti necessitano <strong>di</strong> agenti<br />
economici perfettamente razionali e <strong>del</strong>la <strong>di</strong>sponib<strong>il</strong>ità <strong>di</strong> informazione perfetta,<br />
altrimenti hanno bisogno <strong>di</strong> un attore dotato <strong>del</strong>la forza necessaria per l’enforcement<br />
dei contratti stessi e per l’attivazione <strong>di</strong> eventuali meccanismi sanzionatori. Al<br />
contrario, <strong>il</strong> dono “puro”, totalmente <strong>di</strong>sinteressato, è caratterizzato soltanto dalla<br />
libertà e dalla equivalenza, ma <strong>non</strong> presenta la caratteristica <strong>del</strong>la con<strong>di</strong>zionalità,<br />
sostituita da quella <strong>del</strong>la gratuità. Quin<strong>di</strong>, in un mercato “perfetto” e nel dono “puro”<br />
28 Per approfon<strong>di</strong>re la conoscenza <strong>del</strong>la neuroeconomics si veda Andreoni e Pelligra (2009); per <strong>il</strong> rapporto tra<br />
Hume, Smith e <strong>il</strong> napoletano Genovesi si veda Bruni e Sugden (2000).<br />
29 All’interno <strong>del</strong> mercato l’equivalenza è perfetta ed è misurata dal valore <strong>monetario</strong> dei beni oggetto <strong>del</strong><br />
contratto.<br />
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