Sistemi di scambio non monetario e reciprocità: il caso di Banca del ...
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Il principio <strong>del</strong>la backward induction impe<strong>di</strong>sce l’insorgere <strong>di</strong> comportanti prosociali<br />
e cooperativi: <strong>il</strong> primo giocatore è interessato a massimizzare la propria ut<strong>il</strong>ità e<br />
pensa che <strong>il</strong> secondo giocatore ragioni in maniera sim<strong>il</strong>e, per cui, se decidesse <strong>di</strong><br />
inviare una somma positiva, <strong>il</strong> secondo giocatore prenderà l’intera somma e <strong>non</strong><br />
restituirà niente al primo. Se <strong>il</strong> primo giocatore ragiona in questo modo, preferirà <strong>non</strong><br />
assegnare una somma positiva al primo turno, anzi terrà per sé l’intera somma 24 ,<br />
ottenendo però benefici minori rispetto a quelli che avrebbero ottenuto entrambi se<br />
avessero giocato tutte le mosse e avessero scelto <strong>di</strong> cooperare tra loro. Tuttavia i<br />
risultati <strong>di</strong> questi esperimenti mostrano che una percentuale elevata <strong>di</strong> giocatori A<br />
(93%) adotta comportamenti cooperativi e un’alta percentuale <strong>di</strong> giocatori B (60%)<br />
adotta comportamenti reciprocanti e restituiscono in me<strong>di</strong>a più <strong>di</strong> un terzo <strong>di</strong> quanto<br />
ricevuto (Pelligra 2007).<br />
La teoria economica supera questo limite introducendo <strong>il</strong> principio <strong>del</strong> folk<br />
theorem applicab<strong>il</strong>e ai giochi o alle interazioni che si ripetono un numero indefinito <strong>di</strong><br />
volte. La ripetizione <strong>del</strong>le interazioni rende la cooperazione razionale, in quanto <strong>il</strong><br />
soggetto coopera con gli altri perché prevede <strong>di</strong> ottenere vantaggi futuri superiori a<br />
quelli che otterrebbe se decidesse <strong>di</strong> <strong>non</strong> cooperare al primo turno: «l’introduzione<br />
<strong>del</strong>la ripetizione, infatti, mo<strong>di</strong>fica la struttura degli incentivi dei giocatori e <strong>di</strong><br />
conseguenza i loro comportamenti attesi. Se ogni giocatore sa che con qualche<br />
probab<strong>il</strong>ità incontrerà lo stesso giocatore ancora e ancora nel futuro, ciò influenzerà <strong>il</strong><br />
suo comportamento presente» (Pelligra 2007, p. 111), spingendolo a cooperare.<br />
Un aspetto fondamentale per la comprensione <strong>del</strong> folk theorem è la ripetizione<br />
<strong>del</strong>le interazioni, che, tuttavia, rappresenta anche <strong>il</strong> suo limite maggiore. Infatti, questo<br />
principio <strong>non</strong> spiega l’insorgere <strong>di</strong> comportamenti cooperativi anche in quelle<br />
situazioni nelle quali gli agenti <strong>non</strong> si conoscono e le interazioni avvengono una sola<br />
volta (gioco one-shot).<br />
Secondo Pelligra (2007), i più importanti mo<strong>del</strong>li prodotti dalle due recenti<br />
scuole economiche possono essere sud<strong>di</strong>visi in teorie consequenzialiste e teorie<br />
24 Tale strategia (<strong>non</strong> inviare, <strong>non</strong> restituire) corrisponde alla scelta (confessa, confessa) in una situazione <strong>del</strong> tipo<br />
D<strong>il</strong>emma <strong>del</strong> prigioniero e rappresenta un equ<strong>il</strong>ibrio <strong>di</strong> Nash.<br />
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