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L'ARCHIVIO «ERIK PETERSON - Università degli Studi di Torino

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«Straniero nel mondo»<br />

il quale, con la sua rivelazione, precipita gli uomini in una crisi permanente.<br />

Anche Erik Peterson apparteneva a questa generazione della<br />

trasformazione ra<strong>di</strong>cale. Tuttavia, nel suo caso, la critica fondamentale<br />

alla teologia del protestantesimo culturale si era manifestata già <strong>di</strong>eci<br />

anni prima, come si può leggere nel <strong>di</strong>ario dei suoi anni <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o della<br />

teologia evangelica: «Guerra all’anticristo cultura, che misura il <strong>di</strong>vino<br />

e l’umano secondo quelli che sono i suoi parametri!». Questo si legge,<br />

ad esempio, in un appunto del 27 maggio 1911 3 . In questa «guerra», lo<br />

studente ventunenne attaccò già anche tutti gli altri elementi del grande<br />

processo <strong>di</strong> me<strong>di</strong>azione del protestantesimo culturale: lo storicismo<br />

e la categoria dello sviluppo causale 4 , la fiducia nella scienza, il liberalismo,<br />

la «politica della Chiesa» 5 e i compromessi tra cristianesimo e<br />

idealismo: «Poiché, dove c’è l’Etica, c’è anche la Storia; ma dove c’è la<br />

Storia, c’è anche l’Idealismo. Se, tuttavia, la dottrina della giustificazione<br />

significa la fine dell’Etica…, allora significa al tempo stesso la<br />

fine dell’Idealismo…, ma quin<strong>di</strong> è anche…, in un senso in qualche<br />

modo positivo, la fine dello Storicismo», scriveva Peterson nell’aprile<br />

del 1916 6 . Poco tempo dopo, la sua critica incluse anche la stessa dottrina<br />

protestante della giustificazione.<br />

Queste obiezioni <strong>di</strong> fondo nei confronti <strong>di</strong> un’idea <strong>di</strong> cristianesimo,<br />

che fosse rivolta soprattutto verso un’attiva trasformazione morale del<br />

mondo, si riflettono anche nella personalità e nell’azione <strong>di</strong> Peterson.<br />

Lo si vede in modo evidente nel confronto con la figura <strong>di</strong> Adolf von<br />

Harnack che, in qualità <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>oso e teologo, può essere preso come<br />

«il protestante culturale esemplare della sua epoca» 7 . Peterson conobbe<br />

personalmente Harnack nel 1926 e nel 1928 intrattenne con questi il<br />

famoso scambio epistolare su Chiesa e dogma, che egli pubblicò nel<br />

1932, due anni dopo la sua conversione al cattolicesimo 8 . Nel 1951,<br />

Peterson scrisse per l’Enciclope<strong>di</strong>a Cattolica la voce su Harnack, nella<br />

quale egli, tra l’altro, lo elogiava come «grande organizzatore», «pubblicista<br />

estremamente produttivo e scrittore brillante», infine come per-<br />

3 Erik Peterson, Theologie und Theologen, Ausgewählte Schriften (= AS) 9/2, p.<br />

14. Cfr. l’elenco dell’e<strong>di</strong>zione delle Ausgewählten Schriften nell’apparato.<br />

4 Ibid., p. 12, 17.<br />

5 Cfr. ibid. p. 13, 16.<br />

6 Ibid. p. 45.<br />

7 Gunter Wenz, Der Kulturprotestant: Adolf von Harnack als Christentumstheoretiker<br />

und Kontroverstheologe (= Münchener Theologische Beiträge), München<br />

2001, p. 12.<br />

8 Ora in AS 1 (ThT), pp. 175-194.<br />

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