L'ARCHIVIO «ERIK PETERSON - Università degli Studi di Torino
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Barbara Nichtweiss<br />
Inoltre, <strong>di</strong>sponeva <strong>di</strong> una cultura vasta niente affatto limitata al -<br />
l’ambito della teologia e della storia della Chiesa. Già durante gli stu<strong>di</strong><br />
universitari non leggeva soltanto scrittori pietisti e<strong>di</strong>ficanti o Padri<br />
della Chiesa (in particolare Agostino) e opere dei riformatori protestanti<br />
(soprattutto Lutero), ma conosceva anche i classici tedeschi ed<br />
europei, così come molte opere filosofiche dall’antichità fino all’epoca<br />
contemporanea. Leggeva con passione, prima ancora che negli anni<br />
Venti <strong>di</strong>ventassero <strong>di</strong> moda nella teologia tedesca, Dostojevskij, Scho -<br />
pen hauer, Nietzsche, Franz Overbeck, lo storico della Chiesa <strong>di</strong> Ba silea<br />
critico nei confronti del cristianesimo e, soprattutto, Sören Kierke -<br />
gaard. Tempo dopo, ripensando al proprio <strong>di</strong>sorientamento durante<br />
gli anni <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o universitari, così scriveva: «In questa situazione fatale,<br />
ebbi come mentore spirituale soltanto Kierkegaard, che conoscevo<br />
dal mio primo semestre, e la cui capacità <strong>di</strong> riflessione mi salvò, forse,<br />
dai peggiori errori» 15 . Il vasto orizzonte culturale, notevole soprattutto<br />
per un antichista, è stato sempre ammirato dalle persone che hanno<br />
lavorato con lui. Peterson rifiutava però l’uso non me<strong>di</strong>ato delle fonti<br />
letterarie e filosofiche per lo sviluppo della teologia praticato <strong>di</strong> continuo<br />
non soltanto dal protestantesimo culturale del XIX secolo ma<br />
anche dai teologi del XX secolo: «Ci si immagina <strong>di</strong> annunciare la fede<br />
cristiana, e invece si insegna soltanto il se<strong>di</strong>mento della sapienza <strong>di</strong><br />
varie generazioni», annotava in modo critico a questo proposito nel<br />
1922 16 .<br />
a) Contatti nell’ambito della teologia<br />
L’orizzonte spirituale <strong>di</strong> Peterson si riflette anche nelle amicizie e<br />
conoscenze appartenenti ad ambienti molto <strong>di</strong>versi, con le quali è<br />
entrato in contatto nei <strong>di</strong>versi momenti della sua vita. Anche in questo<br />
caso, i contatti superarono i limiti dello scambio intellettuale con i colleghi<br />
storici. Naturalmente, i compagni <strong>di</strong> strada <strong>di</strong> Peterson furono<br />
innanzitutto teologi <strong>di</strong> <strong>di</strong>versi in<strong>di</strong>rizzi e confessioni. Nei suoi anni cattolici<br />
ebbe molti rapporti con teologi <strong>degli</strong> or<strong>di</strong>ni monastici, soprattutto<br />
benedettini, ma anche con rappresentanti e simpatizzanti della così<br />
detta Nouvelle théologie, come il domenicano Yves Congar, i gesuiti<br />
Jean Daniélou e Henri de Lubac, e infine Hans Urs von Balthasar.<br />
15 Appunto nello Album Professorum <strong>di</strong> Bonn (1926/27), AS 9/2, p. 465.<br />
16 AS 9/2, p. 185.<br />
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