L'ARCHIVIO «ERIK PETERSON - Università degli Studi di Torino
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Nota archivistica<br />
questa colonna compare inoltre un numero in corsivo che rappresenta<br />
il rimando cui fa riferimento l’elenco <strong>degli</strong> antroponimi;<br />
3. la descrizione dell’unità archivistica, in<strong>di</strong>viduata dal titolo attribuito<br />
o originale 4 , dal contenuto, dalla lingua o dalle lingue in cui sono<br />
scritti i documenti e dalla consistenza fisica 5 ;<br />
4. gli estremi cronologici 6 dell’unità archivistica ed eventuali note relative<br />
7 .<br />
All’interno delle serie, delle sottoserie e delle sottosottoserie, le unità<br />
archivistiche possono trovarsi or<strong>di</strong>nate o cronologicamente, o tematicamente<br />
o per consistenza, a seconda dei casi.<br />
Per rendere più agevole la ricerca in quest’archivio, è stato redatto<br />
un in<strong>di</strong>ce <strong>degli</strong> antroponimi.<br />
del fondo Erik Peterson (EP), della serie Corrispondenza (1), della sottoserie<br />
Corrispondenza in entrata (1), della sottosottoserie Parenti (1) <strong>di</strong> cui costituisce,<br />
nel caso specifico, il numero 1.<br />
4 Il titolo originale delle unità archivistiche è riportato tra virgolette e si è<br />
deciso <strong>di</strong> trascriverlo fedelmente, ovvero rispettando lettere maiuscole, lettere<br />
minuscole ed eventuali errori ortografici.<br />
5 La consistenza fisica è descritta <strong>di</strong> volta in volta con le seguenti <strong>di</strong>citure:<br />
“fascicolo”, con cui si in<strong>di</strong>ca un nucleo <strong>di</strong> carte normalmente sciolte, riconducibili<br />
ad una stessa pratica; “volume”, con cui si in<strong>di</strong>ca un insieme più o meno omogeneo<br />
<strong>di</strong> documenti, rilegati per l’uno o per l’altro motivo, in un momento successivo<br />
alla loro produzione; “registro” e “quaderno”, con cui si in<strong>di</strong>cano <strong>degli</strong><br />
insiemi <strong>di</strong> carte bianche già rilegate in partenza e da compilarsi <strong>di</strong> volta in volta<br />
(il quaderno è formato da fogli <strong>di</strong> formato più piccolo e in quantità minore del<br />
registro).<br />
6 Gli estremi cronologici della documentazione vengono in<strong>di</strong>viduati da date<br />
precise, ove possibile, altrimenti da archi temporali in<strong>di</strong>cativi. Nel caso <strong>di</strong> carte<br />
che coprono continuativamente un intervallo <strong>di</strong> date, le stesse date sono separate<br />
da un trattino (-), mentre nel caso <strong>di</strong> carte riconducibili a due date puntuali, le<br />
stesse date sono separate da un punto e virgola (;).<br />
7 Le note possono: segnalare lacune; spiegare l’in<strong>di</strong>cazione, apparentemente<br />
non coerente, <strong>di</strong> date <strong>di</strong>fferenti nel titolo e negli estremi cronologici dell’unità<br />
archivistica; precisare l’esistenza <strong>di</strong> documenti in copia anteriori alla prima data<br />
o <strong>di</strong> allegati successivi all’ultima.<br />
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