L'ARCHIVIO «ERIK PETERSON - Università degli Studi di Torino
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Fra Bonn, <strong>Torino</strong> e… Ivrea<br />
Il Fondo Erik Peterson all’università <strong>di</strong> <strong>Torino</strong><br />
Col 1958 parte una vera e propria contesa per assicurarsi il Fondo<br />
Peterson, ma è dopo la sua morte che la trattativa, in mano alla figlia<br />
Diana e alla vedova Matilde Bertini, <strong>di</strong>venta più serrata e le lettere fra<br />
Bonn, <strong>Torino</strong> e Roma più numerose. I documenti conservati nell’Archivio<br />
storico dell’<strong>Università</strong> <strong>di</strong> <strong>Torino</strong> relativi alla questione non datano<br />
prima del 20 gennaio 1961, ma le lettere del F.J. Dölger Institut <strong>di</strong><br />
Bonn aiutano a ricostruire quanto avviene negli anni precedenti. Quello<br />
che sembra sin da subito un punto fermo è la volontà <strong>degli</strong> ere<strong>di</strong> <strong>di</strong><br />
non separare lo schedario dalla biblioteca: il lavoro <strong>di</strong> spoglio compiuto<br />
da Peterson deve restare insieme a quei libri che costituiscono la fonte<br />
principale della minuziosa ricerca.<br />
Il 20 gennaio 1961 si svolge un Consiglio della Facoltà <strong>di</strong> Lettere:<br />
preside è Augusto Rostagni ed è presente, fra gli altri, Michele Pellegrino.<br />
Al punto “Eventuali” dell’or<strong>di</strong>ne del giorno, si approva la seguente<br />
proposta <strong>di</strong> Pellegrino, col beneplacito del preside:<br />
«La Facoltà, venuta a conoscenza del fatto che la famiglia del compianto<br />
prof. Erik Peterson, deceduto ad Amburgo il 26.X.1960, avrebbe intenzione<br />
<strong>di</strong> porre in ven<strong>di</strong>ta tanto la biblioteca quanto l’importantissimo schedario<br />
dell’insigne stu<strong>di</strong>oso scomparso; considerando l’importanza <strong>di</strong> questa raccolta<br />
per gli studenti <strong>di</strong> storia delle religioni, <strong>di</strong> filologia classica, <strong>di</strong> orientalistica<br />
e <strong>di</strong> archeologia cristiana; sapendo che già sono state fatte dalla Germania,<br />
e, in particolare, dal Franz-Joseph-Dölger Institut <strong>di</strong> Bonn, concrete<br />
proposte alla famiglia per giungere ad un acquisto tanto della biblioteca<br />
quanto dello schedario del prof. Peterson; fa voti perché, tramite la Facoltà<br />
<strong>di</strong> Lettere e Filosofia dell’<strong>Università</strong> <strong>di</strong> <strong>Torino</strong>, la nostra <strong>Università</strong> giunga<br />
ad acquisire una così cospicua raccolta, che verrebbe, tra l’altro, a colmare<br />
una grave lacuna nella consistenza bibliografica torinese, proprio mentre si<br />
conferma che la Biblioteca dell’Ateneo Salesiano, parzialmente dotata <strong>di</strong><br />
opere del genere, dovrà, a breve scadenza, lasciare la nostra città; e dà mandato<br />
al sig. Preside <strong>di</strong> prendere contatti <strong>di</strong>retti con la famiglia Peterson per<br />
sentire a quali con<strong>di</strong>zioni questa sarebbe <strong>di</strong>sposta a cedere, alla Biblioteca<br />
della Facoltà <strong>di</strong> Lettere e Filosofia, biblioteca e schedario dello stu<strong>di</strong>oso<br />
scomparso, e <strong>di</strong> fare in seguito i passi opportuni presso il Magnifico Rettore<br />
per una positiva soluzione della questione. Il Preside informa la Facoltà<br />
che egli si propone <strong>di</strong> prender contatto con la famiglia Peterson l’entrante<br />
settimana, e che con lui sarà anche il prof. Pellegrino». [ASUT 3832, pp.<br />
396-397]<br />
Da questo momento, la trattativa è ufficialmente avviata e resa nota<br />
ai docenti della Facoltà. È probabile tuttavia che Pellegrino avesse già<br />
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