L'ARCHIVIO «ERIK PETERSON - Università degli Studi di Torino
L'ARCHIVIO «ERIK PETERSON - Università degli Studi di Torino
L'ARCHIVIO «ERIK PETERSON - Università degli Studi di Torino
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
Nota archivistica<br />
materiale vario etc.), ma anche documenti relativi all’amministrazione<br />
economica della casa e ai rapporti coi famigliari (corrispondenza coi<br />
genitori, con la moglie e coi figli, fotografie, ricevute <strong>di</strong> pagamenti per<br />
beni <strong>di</strong> primario consumo etc.). Nella serie Materiale su Peterson, questo<br />
fondo conserva inoltre materiale raccolto dopo la morte del teologo,<br />
presumibilmente dal professor Franco Bogliani e dal gruppo dei<br />
suoi ricercatori. Si tratta perlopiù <strong>di</strong> articoli <strong>di</strong> vari stu<strong>di</strong>osi sulla figura<br />
e sull’opera <strong>di</strong> Erik Peterson.<br />
Il fondo Matilde Bertini raccoglie invece una parte <strong>di</strong> materiale concernente<br />
la famiglia Bertini (soprattutto <strong>di</strong>plomi <strong>di</strong> benemerenza e certificati<br />
vari), una parte <strong>di</strong> corrispondenza con il marito e con i cinque<br />
figli e una parte <strong>di</strong> carte relative all’amministrazione domestica in generale.<br />
Infine, il fondo Franco Bolgiani conserva sostanzialmente la corrispondenza<br />
intercorsa tra il professore e la figlia del teologo Diana e tra<br />
il professore stesso e amici e colleghi del teologo in merito alla ricostruzione<br />
storica della figura <strong>di</strong> quest’ultimo.<br />
Tutto il materiale organizzato nei tre <strong>di</strong>versi fon<strong>di</strong> è stato con<strong>di</strong>zionato<br />
in cartelline cartacee (riportanti il nome del fondo, della serie, dell’eventuale<br />
sottoserie e sottosottoserie, e dell’unità, con gli estremi cronologici<br />
relativi), a loro volta sistemate in scatole in cartoncino antiacido<br />
durevole per la conservazione (su cui sono in<strong>di</strong>cati il nome dell’archivio,<br />
il nome del fondo, la sigla del fondo e il numero della scatola).<br />
L’inventario è strutturato su quattro colonne che riportano nell’or<strong>di</strong>ne:<br />
1. la collocazione fisica dell’unità archivistica nelle scatole, in<strong>di</strong>viduate<br />
dal nome del fondo cui appartengono e da un numero <strong>di</strong> corda progressivo<br />
per ognuno dei tre fon<strong>di</strong> 2 ;<br />
2. la segnatura dell’unità archivistica, in<strong>di</strong>viduata dal nome del fondo,<br />
dal numero della serie, dai numeri delle eventuali sottoserie e sottosottoserie<br />
a cui appartiene e dal numero <strong>di</strong> unità che costituisce 3 ; in<br />
è talvolta così subitaneo da compromettere anche il contenuto della stessa. Si trovano<br />
infatti parecchi fogli danneggiati o ad<strong>di</strong>rittura mutili in corrispondenza dell’affrancatura.<br />
Un’ipotesi che è possibile avanzare in base all’analisi della corrispondenza<br />
<strong>di</strong> Erik Peterson con la figlia Maria Caterina è che l’assenza dei francobolli<br />
dalle buste sia dovuta alla collezione fatta da quest’ultima.<br />
2 EP = Erik Peterson; MB = Matilde Bertini; FB = Franco Bolgiani.<br />
3 Ad esempio, la segnatura “EP 1.1.1.1” in<strong>di</strong>ca che l’unità archivistica fa parte<br />
82