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LE RAGIONI DELLA FILOSOFIA Volume II LA RIVOLUZIONE ...

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si trattava non tanto di difendere il precedente sistema astronomico, quanto<br />

di evitare la catena di conseguenze a cui l’accettazione della “verità” di<br />

quanto sosteneva Copernico poteva condurre. Come era possibile che<br />

fossero percepite le implicazioni del nuovo sistema del mondo è bene<br />

illustrato nei seguenti versi del famoso poeta John Donne (Anatomy of the<br />

world, 1611):<br />

La nuova filosofia pone in dubbio ogni cosa, | l’elemento del<br />

fuoco è tutto spento; | il Sole è perduto, e la Terra, e in nessun uomo la<br />

mente può guidarlo per dove cercarla. | E apertamente gli uomini<br />

ammettono che questo mondo è finito, | quando nei pianeti e nel<br />

firmamento | cercano così tanti il nuovo; e poi vedono che questo | si<br />

polverizza ancora nei suoi atomi. | Tutto quanto a pezzi, ogni coesione<br />

scomparsa; | ogni giusta provvidenza, e ogni relazione: | principe,<br />

suddito, padre, figlio, son cose dimenticate, | poiché ogni uomo pensa<br />

d’essere riuscito, solo | a diventare una fenice, e che quindi non ci può<br />

essere | nessun altro della sua specie all’infuori di lui.<br />

3. Il compromesso di Tycho Brahe<br />

Se a Copernico si deve la trasformazione della “teoria” astronomica,<br />

al danese Tyge (Tycho) Brahe, che nasce tre anni dopo la pubblicazione del<br />

De revolutionibus e sarà la figura dominante, in campo astronomico, degli<br />

ultimi decenni dell’astronomia cinquecentesca, si deve un contributo<br />

fondamentale all’innovazione delle tecniche e dei metodi dell’osservazione<br />

dei pianeti e delle stelle. Tycho Brahe è ritenuto il migliore degli osservatori<br />

a occhio nudo della storia dell’astronomia. Nel corso della sua vita, non solo<br />

eseguì numerosissime osservazioni delle posizioni di corpi celesti,<br />

procurandosi strumenti (come astrolabi, sestanti, e quadranti) sempre più<br />

precisi -- spesso disegnandoli, costruendoli e calibrandoli lui stesso --, ma<br />

diede anche una svolta all’osservazione dei moti planetari. Brahe promosse<br />

infatti la pratica di osservare i pianeti con regolarità durante tutto il loro<br />

moto orbitale, e non solo quando si presentavano in una configurazione<br />

particolarmente favorevole, come invece si usava fare. Questa innovazione<br />

diede subito importanti risultati, come per esempio la scoperta di numerose<br />

anomalie nelle orbite dei pianeti rispetto a quanto ottenuto o previsto con i<br />

dati e con le teorie a disposizione fino allora.<br />

Dopo avere studiato a Copenhagen e a Lipsia, e aver visitato altre<br />

università come quelle di Wittemberg e Basilea, Tycho Brahe, che era di<br />

nobili orgini, cercò di evitare la carriera politica a cui lo voleva destinare la<br />

famiglia per potere invece coltivare il proprio interesse per i fenomeni<br />

celesti. La sera dell’11 Novembre del 1572 si verificò un evento che doveva<br />

renderlo famoso: osservò un nuovo corpo celeste, luminosissimo, nella<br />

costellazione di Cassiopea. La nuova stella osservata da Brahe (oggi<br />

sappiamo che si trattava dell’esplosione di una “supernova”), suscitò subito<br />

un enorme interesse in tutta Europa e venne seguita con grande attenzione<br />

nei 18 mesi in cui rimase visibile, perdendo via via luminosità fino a<br />

scomparire agli inizi del 1574. Grazie a suoi strumenti sofisticati, Brahe<br />

riuscì a stimarne con una discreta precisione la distanza dalla Terra. In base<br />

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