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LE RAGIONI DELLA FILOSOFIA Volume II LA RIVOLUZIONE ...

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l’elaborazione di complessi esperimenti. Così si apre il Libro Primo del<br />

Nuovo Organo:<br />

I. L’uomo, ministro e interprete della natura, opera e intende solo per<br />

quanto, con la pratica o con la teoria, avrà appreso dell’ordine della<br />

natura: di più non sa né può.<br />

<strong>II</strong>. Né la nuda mano, né l’intelletto abbandonato a se stesso hanno<br />

potenza. I risultati si raggiungono con strumenti e con aiuti e di questi<br />

ha bisogno non meno l’intelletto che la mano. Come gli strumenti<br />

amplificano e reggono il moto della mano, così gli strumenti della mente<br />

guidano o trattengono l’intelletto.<br />

<strong>II</strong>I. La scienza e la potenza umana coincidono perché l’ignoranza della<br />

causa fa mancare l’effetto. La natura infatti non si vince se non<br />

obbedendo ad essa, e ciò che nella teoria ha valore di causa,<br />

nell’operazione ha valore di regola (Francesco Bacone, Novum<br />

Organum, in Id. Scritti filosofici, a cura di Paolo Rossi, Torino, Utet,<br />

1975, pp. 551-2).<br />

Inoltre, il perfezionamento della tecnica è conseguenza diretta della<br />

scienza. Grazie alla scienza l’uomo può accrescere la propria forza e il<br />

proprio dominio sulla realtà, viene messo in possesso di invenzioni e<br />

scoperte che diventano lo strumento di questo dominio. Compito della<br />

scienza è non solo conoscere, ma trasformare la realtà a vantaggio<br />

dell’uomo.<br />

Un mondo utopico in cui si realizza questo dominio della scienza e<br />

della tecnica viene immaginato da Bacone in una delle sue ultime opere,<br />

rimasta incompiuta, la Nuova Atlantide. In essa viene descritta una società<br />

ideale, scoperta in un’isola immaginaria al largo del Perù, chiamata<br />

«Bensalem». Nell’isola trova attuazione una perfetta convivenza morale e<br />

civile fra gli uomini; gli scienziati detengono il potere politico e, dopo avere<br />

liberata la mente umana dalle illusioni e dai fantasmi, usano la scienza al<br />

servizio dei loro cittadini, per estenderne la potenza e il domino sulla natura.<br />

Essi sono riuniti in una istituzione chiamata la Casa di Salomone, la cui<br />

organizzazione, delineata nei dettagli da Bacone, ha costituito il prototipo<br />

delle prime accademie scientifiche d’Europa (in particolare della Royal<br />

Society di Londra, fondata nel 1662), nelle quali trovò realizzazione il<br />

modello di sapere pubblico e intersoggettivo praticato dalla nuova scienza<br />

naturale. Così Bacone descrive gli scopi della Casa di Salomone e alcuni dei<br />

suoi ritrovati tecnici (molti dei quali cesseranno di essere utopici con lo<br />

sviluppo del progresso scientifico):<br />

fine della nostra istituzione è la conoscenza della cause e dei<br />

segreti movimenti delle cose, allo scopo di allargare i confini del potere<br />

umano verso la realizzazione di ogni possibile obiettivo. I mezzi e gli<br />

strumenti sono i seguenti: abbiamo ampie caverne più o meno<br />

profonde, le più profonde delle quali si addentrano nella terra fino a<br />

seicento cubiti […]. Chiamiamo queste caverne “regioni inferiori” e ce<br />

ne serviamo per esperienze di coagulazione, indurimento,<br />

refrigerazione e conservazione dei corpi. Ne usiamo anche a imitazione<br />

delle miniere naturali, per la produzione di nuovi metalli artificiali,<br />

mediante la combinazione di vari materiali ivi giacenti da moltissimi<br />

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