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Focus Italia N° 262 - Agosto 2014

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Getty Images (2)<br />

D&R<br />

Come si formano<br />

le trombe marine?<br />

Quando la temperatura dell’acqua è alta<br />

e nel cielo ci sono le “nuvole giuste”...<br />

Le trombe marine, che possono<br />

originarsi anche sui laghi, sono<br />

simili alle trombe d’aria che si verificano<br />

sulla terraferma. Generalmente<br />

si formano quando vi è la presenza di una<br />

nube nota come “cumulo congesto”, una<br />

nube dall’aspetto gonfio, che si sviluppa<br />

verticalmente e che può raggiungere i<br />

6.000 m d’altezza. Queste nubi si formano<br />

quando la superficie dell’acqua possiede<br />

una temperatura elevata (superiore ai<br />

25 °C), in grado di fornire energia all’aria<br />

sovrastante. Ciò dà origine a correnti<br />

ascensionali anche molto intense. Ma se<br />

al contempo sono in atto correnti discendenti<br />

più fredde, lo scontro tra di esse<br />

può originare moti vorticosi che fanno<br />

ruotare l’aria su se stessa dando vita alla<br />

tromba marina. All’occhio appare una<br />

nube a forma d’imbuto che può raggiungere<br />

la superficie dell’acqua. All’interno<br />

dell’imbuto la pressione è molto bassa<br />

e questo provoca il risucchio dell’acqua<br />

che inizia a ruotare a velocità che arriva<br />

fino a 100 km all’ora. Generalmente le<br />

trombe marine hanno un diametro di<br />

pochi metri (eccezionalmente raggiungono<br />

i 200 m), si elevano in altezza fino<br />

a mille metri e si esauriscono nel giro di<br />

15-30 minuti, cioè quando viene meno<br />

la risalita di aria calda. Spesso le trombe<br />

marine si formano in gruppi di 3 o 4, in<br />

alcuni casi ne sono state contate anche<br />

20. Solo raramente si originano trombe<br />

marine che possono arrivare sulla terraferma.<br />

In tal caso sono chiamate “trombe<br />

tornadiche” e si possono comportare<br />

come i tornado.<br />

Quanti manici<br />

può avere<br />

una chitarra?<br />

Esistono chitarre a due, tre,<br />

quattro e addirittura cinque<br />

manici. Nel XVII secolo<br />

cominciarono a circolare in Europa<br />

le prime chitarre acustiche a due<br />

manici: avevano 24 corde in tutto.<br />

A partire dagli Anni ’70 alcuni<br />

chitarristi rock iniziarono a usare<br />

nei concerti chitarre elettriche a<br />

due manici, con 6 e 12 corde per<br />

gli assolo e l’accompagnamento.<br />

Rick Nielsen (foto), chitarrista dei<br />

Cheap Trick, possiede una chitarra<br />

a cinque manici, mentre Pat<br />

Metheny suona spesso la Pikasso<br />

Guitar in due<br />

versioni: a tre<br />

o quattro<br />

manici.<br />

AGE / Contrasto<br />

Perché ci piacciono le carezze?<br />

Sono alcune fibre nervose sensoriali, specializzate nel riconoscere il “tocco<br />

delicato”, a trasformare le carezze nella sensazione di piacere. Lo dice una ricerca<br />

condotta da Francis McGlone, della Liverpool John Moores University (Inghilterra), e<br />

da Johan Wessberg e Håkan Olausson, delle Università di Goteborg e Linkoping (Svezia).<br />

Secondo gli studiosi un gruppo di fibre nervose sensoriali si attiverebbe per trasformare in<br />

sensazione positiva il contatto dolce con la pelle. I neuroni di tali fibre, privi di mielina e dalla<br />

risposta lenta, inviano proiezioni a strutture cerebrali della corteccia insulare e orbitofrontale<br />

coinvolte nella gestione delle emozioni e dell’affettività, e la loro attivazione aiuta<br />

anche ad alleviare i sintomi dell’ansia. La ricerca consentirebbe di comprendere più a fondo<br />

il perché di alcune reazioni di fastidio al contatto nell’autismo, vista l’incapacità nei soggetti<br />

affetti da tale sindrome di riconoscere il tocco delicato e il suo significato positivo.<br />

<strong>Agosto</strong> <strong>2014</strong> <strong>Focus</strong> | 115

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