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Prisma<br />
Il corpo parla,<br />
lui ascolta<br />
Il nostro corpo “suona”: ci<br />
sono il rumore del respiro,<br />
quello del battito cardiaco,<br />
i colpi di tosse... BodyBeat<br />
(sopra) li ascolta per monitorare la<br />
salute. «Ha un microfono che<br />
cattura i suoni a bassa frequenza<br />
del corpo. Ora è un prototipo,<br />
vogliamo miniaturizzarlo» dice<br />
l’inventore, Tauhidur Rahman<br />
della Cornell University. I suoni<br />
sono trasmessi a uno smartphone<br />
con un software che analizza per<br />
esempio se battito cardiaco o<br />
respiro sono irregolari.<br />
500<br />
I km percorsi dalle zebre di<br />
pianura, tra andata e ritorno,<br />
tra il fiume Chobe in<br />
Namibia e il parco Nxai Pan<br />
in Botswana. La più lunga<br />
migrazione terrestre.<br />
RAGGIO TRAENTE<br />
Sposta oggetti con gli ultrasuoni. Gli usi?<br />
Non nelle astronavi, ma... in campo medico.<br />
La fantascienza ce lo ha mostrato in tutte le salse. Insieme al motore<br />
a curvatura e al teletrasporto, il raggio traente – un fascio in grado di<br />
attrarre gli oggetti a distanza – è uno dei capisaldi della dotazione tecnologica<br />
delle astronavi di Star Trek o degli Ufo che portano a bordo i terrestri.<br />
Adesso, però, è arrivato dalla fantascienza alla realtà. Un gruppo di ricercatori<br />
di tre università, quelle inglesi di Dundee e di Southampton, e l’americana Illinois<br />
Wesleyan University, ha messo a punto un raggio che consente di muovere<br />
oggetti di dimensioni superiori al centimetro.<br />
spostato. Da qualche tempo era noto che la luce è in grado anche di attrarre<br />
quantità microscopiche di materia (sono stati creati dispositivi basati su laser).<br />
Il nuovo raggio però è il primo in grado di agire su oggetti visibili a occhio nudo<br />
e si basa non sulla luce ma su un doppio fascio di ultrasuoni. I due fasci, diretti<br />
lateralmente sul bersaglio, creano una pressione sul retro di esso, facendolo così<br />
muovere verso la sorgente. I ricercatori prevedono applicazioni soprattutto in<br />
campo medico, dove gli ultrasuoni sono già utilizzati, ma anche nell’ambito della<br />
biologia e delle nanotecnologie. Per le astronavi, purtroppo, dovremo aspettare<br />
ancora un po’. G.R.<br />
Getty Images (4)<br />
Maschi con la faccia... da pugni<br />
I maschi si sono evoluti per fare a pugni: i tratti robusti del<br />
volto degli uomini sarebbero frutto di un rinvigorimento<br />
delle ossa necessario per assorbire i pugni degli avversari<br />
in lotte per femmine o risorse. L’ipotesi del “rafforzamento<br />
protettivo” è di David Carrier e Michael Morgan (Usa); avevano<br />
già avanzato la teoria che le mani fossero adatte a fare a pugni (v.<br />
<strong>Focus</strong> n. 245). Il volto, dicono, è vulnerabile: gli ominidi nostri<br />
antenati hanno rafforzato le strutture di mandibola, zigomi, occhi,<br />
naso, anche se i tratti si sono poi addolciti negli uomini moderni.<br />
60 | <strong>Focus</strong> <strong>Agosto</strong> <strong>2014</strong>