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Focus Italia N° 262 - Agosto 2014

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Prisma<br />

Il corpo parla,<br />

lui ascolta<br />

Il nostro corpo “suona”: ci<br />

sono il rumore del respiro,<br />

quello del battito cardiaco,<br />

i colpi di tosse... BodyBeat<br />

(sopra) li ascolta per monitorare la<br />

salute. «Ha un microfono che<br />

cattura i suoni a bassa frequenza<br />

del corpo. Ora è un prototipo,<br />

vogliamo miniaturizzarlo» dice<br />

l’inventore, Tauhidur Rahman<br />

della Cornell University. I suoni<br />

sono trasmessi a uno smartphone<br />

con un software che analizza per<br />

esempio se battito cardiaco o<br />

respiro sono irregolari.<br />

500<br />

I km percorsi dalle zebre di<br />

pianura, tra andata e ritorno,<br />

tra il fiume Chobe in<br />

Namibia e il parco Nxai Pan<br />

in Botswana. La più lunga<br />

migrazione terrestre.<br />

RAGGIO TRAENTE<br />

Sposta oggetti con gli ultrasuoni. Gli usi?<br />

Non nelle astronavi, ma... in campo medico.<br />

La fantascienza ce lo ha mostrato in tutte le salse. Insieme al motore<br />

a curvatura e al teletrasporto, il raggio traente – un fascio in grado di<br />

attrarre gli oggetti a distanza – è uno dei capisaldi della dotazione tecnologica<br />

delle astronavi di Star Trek o degli Ufo che portano a bordo i terrestri.<br />

Adesso, però, è arrivato dalla fantascienza alla realtà. Un gruppo di ricercatori<br />

di tre università, quelle inglesi di Dundee e di Southampton, e l’americana Illinois<br />

Wesleyan University, ha messo a punto un raggio che consente di muovere<br />

oggetti di dimensioni superiori al centimetro.<br />

spostato. Da qualche tempo era noto che la luce è in grado anche di attrarre<br />

quantità microscopiche di materia (sono stati creati dispositivi basati su laser).<br />

Il nuovo raggio però è il primo in grado di agire su oggetti visibili a occhio nudo<br />

e si basa non sulla luce ma su un doppio fascio di ultrasuoni. I due fasci, diretti<br />

lateralmente sul bersaglio, creano una pressione sul retro di esso, facendolo così<br />

muovere verso la sorgente. I ricercatori prevedono applicazioni soprattutto in<br />

campo medico, dove gli ultrasuoni sono già utilizzati, ma anche nell’ambito della<br />

biologia e delle nanotecnologie. Per le astronavi, purtroppo, dovremo aspettare<br />

ancora un po’. G.R.<br />

Getty Images (4)<br />

Maschi con la faccia... da pugni<br />

I maschi si sono evoluti per fare a pugni: i tratti robusti del<br />

volto degli uomini sarebbero frutto di un rinvigorimento<br />

delle ossa necessario per assorbire i pugni degli avversari<br />

in lotte per femmine o risorse. L’ipotesi del “rafforzamento<br />

protettivo” è di David Carrier e Michael Morgan (Usa); avevano<br />

già avanzato la teoria che le mani fossero adatte a fare a pugni (v.<br />

<strong>Focus</strong> n. 245). Il volto, dicono, è vulnerabile: gli ominidi nostri<br />

antenati hanno rafforzato le strutture di mandibola, zigomi, occhi,<br />

naso, anche se i tratti si sono poi addolciti negli uomini moderni.<br />

60 | <strong>Focus</strong> <strong>Agosto</strong> <strong>2014</strong>

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