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Focus Italia N° 262 - Agosto 2014

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Sì. L’assunzione ripetuta di una droga porta l’organismo ad abituarsi<br />

gradualmente alla sua presenza: col tempo, si riducono il numero e la sensibilità dei<br />

recettori oppioidi, le molecole che intercettano la sostanza. Questo fenomeno,<br />

chiamato tolleranza, induce l’individuo ad aumentare sempre più le dosi per riuscire a<br />

raggiungere gli stessi effetti. Dopo un periodo di astinenza, il rischio di overdose aumenta a<br />

causa dell’abbassamento della soglia di tolleranza. Chi ricomincia a drogarsi è portato a<br />

consumare la stessa quantità che prendeva quando ha smesso, ma durante il periodo di<br />

astinenza l’organismo, disintossicandosi, è tornato a essere più sensibile. La dose dunque<br />

risulterà eccessiva, tossica e spesso letale, soprattutto se abbinata ad altre droghe e alcol.<br />

NoN si sa aNcoRa coN ceRtezza. Le diverse teorie esistenti<br />

propongono che i cetacei possano essere sensibili alle piccole variazioni<br />

da zona a zona del campo magnetico terrestre, oppure che possano<br />

orientarsi con il Sole (questi animali devono periodicamente riemergere per<br />

respirare). Oppure che rilevino la struttura dei fondali con il loro biosonar (cioè<br />

captando gli echi dai fondali in risposta ai suoni che emettono: un sistema che<br />

purtroppo può venire compromesso dalle vibrazioni e dai rumori prodotti dalle<br />

attività umane). Oppure, ancora, che siano in grado di riconoscere e ricordare<br />

i cambiamenti nella temperatura e nella salinità delle diverse masse d’acqua<br />

che attraversano.<br />

In realtà l’orientamento dei cetacei dipende, probabilmente, da una<br />

combinazione di questi meccanismi, con l’uno o l’altro che viene favorito a<br />

seconda delle necessità. Da una perdita dell’orientamento deriverebbe il<br />

fenomeno dello spiaggiamento dei cetacei, che si verifica in grande quantità<br />

(per ragioni ancora da chiarire) sulle coste di Australia e Nuova Zelanda.<br />

a volte sì. Tra Dna e cognome ci può essere uno stretto<br />

rapporto: infatti, il cromosoma y, che determina il sesso maschile,<br />

viene trasmesso di padre in figlio proprio come il cognome. Ma,<br />

considerando che i cognomi europei hanno centinaia di anni... «Eventi<br />

come adozioni e nascite illegittime possono aver confuso questo legame»<br />

spiega Turi King, genetista dell’Università di Leicester. Inoltre, cognomi<br />

molto diffusi potrebbero essere stati assunti da diverse persone non parenti<br />

tra loro. Ne sono esempio i cognomi che si riferiscono alle professioni,<br />

come l’italiano “Fabbri”. Tuttavia, è possibile che un cognome raro abbia<br />

avuto un unico fondatore e che gli uomini che lo portano siano tutti suoi<br />

discendenti. King ha preso in esame 2.500 uomini con 500 cognomi inglesi,<br />

riscontrando che tra due che hanno lo stesso cognome c’è una probabilità<br />

del 24% di condividere un antenato, che arriva al 50% se il cognome è raro.<br />

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Commenti, post<br />

IL SESSO PEGGIORE?<br />

IN BOCCA AL LUPO!<br />

Corbis (2)<br />

Domande<br />

& Risposte<br />

Che cos’è il “Bad sex award”?<br />

È difficile scrivere scene di sesso senza scadere nel pornografico,<br />

nel ridicolo o nell’assurdo. E una rivista letteraria premia le peggiori.<br />

Un premio per le peggiori scene di sesso descritte nei Il vincitore dell’edizione 2013 è lo scrittore indiano Manil<br />

romanzi. La bizzarra iniziativa è opera del mensile Suri, che nel suo romanzo The city of Devi ha descritto così il<br />

britannico di critica letteraria Literary Review, che ha momento di un orgasmo: “Sicuramente in questo istante, da<br />

notato come sia molto raro trovare nei libri (esclusi quelli dichiaratamente<br />

pornografici) buoni racconti di due persone che capanna è scomparsa, e con quella il mare e la sabbia, è rimasto<br />

qualche parte, in qualche galassia, è esplosa una supernova. La<br />

fanno sesso, mentre di descrizioni brutte o assurde su questo solo il corpo di Karun avvinghiato al mio. Corriamo nudi come<br />

argomento se ne trovano davvero troppe. Il premio viene quindi<br />

attribuito ogni anno dal 1993.<br />

banchi di quark e nuclei atomici”... Come non<br />

supereroi davanti a soli e sistemi solari, nuotiamo attraverso<br />

premiarlo?<br />

È vero che l’overdose è più probabile dopo<br />

un periodo di astinenza da una droga?<br />

Ho letto l’articolo sul curioso<br />

concorso dedicato agli scrittori,<br />

il Bad sex award (<strong>Focus</strong><br />

260), che premia quelle che a<br />

suo dire sono le peggiori scene<br />

di sesso (de)scritte, quelle<br />

definite più ridicole o assurde.<br />

La scena che citate come<br />

esempio è sì un poco assurda,<br />

ma non poi così male: molto<br />

poetica, per certi versi. E siccome<br />

è su questi “certi versi”<br />

che immagino si giochi il premio,<br />

ho deciso di buttarmi<br />

perché, sì, sono anch’io uno<br />

scrittore, e benché “dilettante”<br />

ho già pubblicato. Nel mio<br />

fantasy ci sono momenti di<br />

sesso che hanno buone probabilità<br />

di aggiudicarsi il pri-<br />

Visti per strada<br />

martina95<br />

Campania, vicino a<br />

Napoli: qui tutto è difficile.<br />

Npl/Contrasto<br />

mo premio, ma il mio grande<br />

dilemma è... se vinco (e vincerei)<br />

sarei il migliore o il peggiore?<br />

Comunque sia, auguratemi<br />

un in bocca al lupo. Forza<br />

<strong>Focus</strong>, siete i migliori.<br />

Nelle loro migrazioni come<br />

si orientano i cetacei?<br />

Foto credit / Dolor Amet / Consectetur Adipisicing<br />

G. Grimaldi,<br />

via redazione@focus.it<br />

Com’è l’odore<br />

della guerra?<br />

Se lo sono chiesto e lo hanno definito<br />

al Museo di Storia militare<br />

di Dresda, in Germania, con l’aiuto<br />

del chimico norvegese Sissel Tolass.<br />

L’intento è quello di farlo annusare ai<br />

visitatori, per aiutarli a comprendere la<br />

crudeltà della guerra.<br />

Tolass ha riprodotto l’odore di una delle<br />

più terribili battaglie della storia, quella<br />

di Verdun, durante la Prima guerra mondiale:<br />

fu uno dei più violenti e sanguinosi<br />

scontri del fronte occidentale tra l’esercito<br />

francese e quello tedesco. Iniziò il 21<br />

UNA CALDA DISCUSSIONE<br />

febbraio 1916 e terminò nel dicembre<br />

dello stesso anno.<br />

Per ricostruire quel terribile odore sono<br />

stati utilizzati dati storici e le lettere dei<br />

soldati. La composizione: un misto di cadaveri<br />

di cavalli e di uomini, di sporcizia,<br />

SUL CALDO<br />

di fango, di sudore, di legno umido, di<br />

pioggia, di polvere di cannone e di gas. Un<br />

risultato tanto disgustoso che ai visitatori<br />

del museo che lo vogliono annusare<br />

Da anni bisticcio viene fornito con un secchio, nel mio caso probabile<br />

in cui provocasse il vomito.<br />

marito<br />

riguardo la temperatura<br />

che dovremmo avere in casa.<br />

Io insisto con 18-20 gradi in<br />

inverno e 24 d’estate. Lui mi<br />

dà contro: a 18 gradi in casa ci<br />

sono i pinguini, dice, e soprattutto<br />

“perché d’inverno si<br />

deve stare a 18 e d’estate a 24<br />

gradi? Se d’estate dobbiamo<br />

stare a 24, allora anche d’inverno<br />

vanno bene i 24”.<br />

Chi ha ragione?<br />

S. Presenti,<br />

via facebook.com/focus.it<br />

Stesso cognome significa Dna simili?<br />

Getty Images<br />

Nelle abitazioni, per quanto<br />

riguarda il riscaldamento c’è<br />

una legge che fissa il limite<br />

massimo di temperatura a 20<br />

°C con due gradi di tolleranza<br />

(perciò da 18 a 22 °C). La norma,<br />

integrata da decreti che<br />

stabiliscono il periodo e il numero<br />

di ore di accensione della<br />

caldaia, nasce da esigenze<br />

analoghe a quelle che hanno<br />

portato all’ora legale, ossia il<br />

risparmio energetico. Nelle<br />

grandi città ha ricadute anche<br />

sulla qualità dell’aria.<br />

La tolleranza di due gradi garantisce<br />

il comfort di ambienti<br />

differenti ( bagno, camera...),<br />

che possono essere mantenuti<br />

a temperature diverse. Le regole<br />

non sono identiche per<br />

l’intero territorio nazionale: il<br />

suo amministratore di condominio<br />

può certamente darle<br />

altri dettagli. Quanto alla differenza<br />

estate-inverno è anche<br />

questione di benessere, e per il<br />

bene suo, del suo portafogli e<br />

anche dell’ambiente, sarebbe<br />

Spl/Contrasto<br />

CONDOMINIO<br />

O. Petolla <strong>Focus</strong>.it è un sito che ci arricchisce<br />

e in cui si impara sempre qualcosa: grazie!<br />

Regole chiare evitano liti tra condomini. Resta l’incognita<br />

delle tre porte: solo una nasconde il tesoro... (DeArk)<br />

meglio mantenere, in estate,<br />

una differenza di temperatura<br />

massima di 4-6 °C con l’esterno<br />

(vedi anche rubrica In numeri,<br />

ultima pagina).<br />

PROFESSIONE:<br />

ESSERE UMANO<br />

Io e alcuni compagni del corso<br />

di laurea in Scienze Psicologiche<br />

della Personalità abbiamo<br />

avviato uno studio sulle<br />

problematiche attinenti la<br />

crisi del lavoro. La teoria da<br />

cui siamo partiti è l’identificazione<br />

che l’individuo crea<br />

con il proprio lavoro, portandolo<br />

a presentarsi come<br />

“commerciante, imprenditore,<br />

commessa” e non come<br />

“Mario, padre di / amante di /<br />

appassionato di”.<br />

Abbiamo visto come questo<br />

legame diventi fattore di rischio<br />

quando il lavoro viene<br />

meno, portando la persona a<br />

percepire la sua identità sociale<br />

come persa e a chiedersi<br />

“chi sono senza il mio lavoro?”.<br />

Abbiamo anche girato un video<br />

(http://bit.ly/1neUYbs)<br />

che invita a pensare a sé in<br />

modo differente: il lavoro sarà<br />

presentato al Padova Pride<br />

Village il 24 luglio.<br />

N. Furlanis,<br />

via facebook.com/focus.it<br />

CON I RAGNI NELLA TESTA<br />

Soffro troppo di aracnofobia!<br />

Vedere un ragno anche a distanza<br />

mi paralizza; se colgo<br />

un movimento su di una parete,<br />

mi prende una crisi di panico.<br />

Che cosa posso fare?<br />

G. Rossi,<br />

via facebook.com/focus.it<br />

L’aracnofobia è la paura dei<br />

ragni e come tutte le fobie è un<br />

disturbo psicologico: è molto<br />

diffuso, ha una grande varietà<br />

di cause individuali e a seconda<br />

della gravità può incidere in<br />

modo serio sulla qualità della<br />

vita, fino a essere invalidante.<br />

Per fortuna è anche abbastanza<br />

facile superarlo, ma occorre<br />

affidarsi a uno specialista e<br />

affrontare la psicoterapia: in<br />

11<br />

clic in un giorno sul<br />

post Facebook su<br />

mancini e mancinismo.<br />

mila<br />

<strong>Agosto</strong> <strong>2014</strong> <strong>Focus</strong> | 147

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