PRONTO PER UNA NUOVA SFIDA? É ARRIVATO XGIOKO! IN EDICOLA OLTRE 150 GIOCHI A SOLO € 4,50 FOCUS JUNIOR XGIOKO: OLTRE 150 GIOCHI PER DIVERTIRTI CON I TUOI AMICI. CRUCIVERBA, DIFFERENZE, REBUS, FOTO-QUIZ, TRUCCHI E MAGIE, LABIRINTI E INDOVINELLI. IN PIÙ TANTE ATTIVITÀ DA FARE ALL’ARIA APERTA. SEI PRONTO A GIOKARE? DA SOLO O IN COMPAGNIA, CON IL DIVERTIMENTO È ASSICURATO!
Sì. L’assunzione ripetuta di una droga porta l’organismo ad abituarsi gradualmente alla sua presenza: col tempo, si riducono il numero e la sensibilità dei recettori oppioidi, le molecole che intercettano la sostanza. Questo fenomeno, chiamato tolleranza, induce l’individuo ad aumentare sempre più le dosi per riuscire a raggiungere gli stessi effetti. Dopo un periodo di astinenza, il rischio di overdose aumenta a causa dell’abbassamento della soglia di tolleranza. Chi ricomincia a drogarsi è portato a consumare la stessa quantità che prendeva quando ha smesso, ma durante il periodo di astinenza l’organismo, disintossicandosi, è tornato a essere più sensibile. La dose dunque risulterà eccessiva, tossica e spesso letale, soprattutto se abbinata ad altre droghe e alcol. NoN si sa aNcoRa coN ceRtezza. Le diverse teorie esistenti propongono che i cetacei possano essere sensibili alle piccole variazioni da zona a zona del campo magnetico terrestre, oppure che possano orientarsi con il Sole (questi animali devono periodicamente riemergere per respirare). Oppure che rilevino la struttura dei fondali con il loro biosonar (cioè captando gli echi dai fondali in risposta ai suoni che emettono: un sistema che purtroppo può venire compromesso dalle vibrazioni e dai rumori prodotti dalle attività umane). Oppure, ancora, che siano in grado di riconoscere e ricordare i cambiamenti nella temperatura e nella salinità delle diverse masse d’acqua che attraversano. In realtà l’orientamento dei cetacei dipende, probabilmente, da una combinazione di questi meccanismi, con l’uno o l’altro che viene favorito a seconda delle necessità. Da una perdita dell’orientamento deriverebbe il fenomeno dello spiaggiamento dei cetacei, che si verifica in grande quantità (per ragioni ancora da chiarire) sulle coste di Australia e Nuova Zelanda. a volte sì. Tra Dna e cognome ci può essere uno stretto rapporto: infatti, il cromosoma y, che determina il sesso maschile, viene trasmesso di padre in figlio proprio come il cognome. Ma, considerando che i cognomi europei hanno centinaia di anni... «Eventi come adozioni e nascite illegittime possono aver confuso questo legame» spiega Turi King, genetista dell’Università di Leicester. Inoltre, cognomi molto diffusi potrebbero essere stati assunti da diverse persone non parenti tra loro. Ne sono esempio i cognomi che si riferiscono alle professioni, come l’italiano “Fabbri”. Tuttavia, è possibile che un cognome raro abbia avuto un unico fondatore e che gli uomini che lo portano siano tutti suoi discendenti. King ha preso in esame 2.500 uomini con 500 cognomi inglesi, riscontrando che tra due che hanno lo stesso cognome c’è una probabilità del 24% di condividere un antenato, che arriva al 50% se il cognome è raro. 2 | <strong>Focus</strong> Giugno <strong>2014</strong> Giugno <strong>2014</strong> <strong>Focus</strong> | 3 My<strong>Focus</strong> Commenti, post IL SESSO PEGGIORE? IN BOCCA AL LUPO! Corbis (2) Domande & Risposte Che cos’è il “Bad sex award”? È difficile scrivere scene di sesso senza scadere nel pornografico, nel ridicolo o nell’assurdo. E una rivista letteraria premia le peggiori. Un premio per le peggiori scene di sesso descritte nei Il vincitore dell’edizione 2013 è lo scrittore indiano Manil romanzi. La bizzarra iniziativa è opera del mensile Suri, che nel suo romanzo The city of Devi ha descritto così il britannico di critica letteraria Literary Review, che ha momento di un orgasmo: “Sicuramente in questo istante, da notato come sia molto raro trovare nei libri (esclusi quelli dichiaratamente pornografici) buoni racconti di due persone che capanna è scomparsa, e con quella il mare e la sabbia, è rimasto qualche parte, in qualche galassia, è esplosa una supernova. La fanno sesso, mentre di descrizioni brutte o assurde su questo solo il corpo di Karun avvinghiato al mio. Corriamo nudi come argomento se ne trovano davvero troppe. Il premio viene quindi attribuito ogni anno dal 1993. banchi di quark e nuclei atomici”... Come non supereroi davanti a soli e sistemi solari, nuotiamo attraverso premiarlo? È vero che l’overdose è più probabile dopo un periodo di astinenza da una droga? Ho letto l’articolo sul curioso concorso dedicato agli scrittori, il Bad sex award (<strong>Focus</strong> 260), che premia quelle che a suo dire sono le peggiori scene di sesso (de)scritte, quelle definite più ridicole o assurde. La scena che citate come esempio è sì un poco assurda, ma non poi così male: molto poetica, per certi versi. E siccome è su questi “certi versi” che immagino si giochi il premio, ho deciso di buttarmi perché, sì, sono anch’io uno scrittore, e benché “dilettante” ho già pubblicato. Nel mio fantasy ci sono momenti di sesso che hanno buone probabilità di aggiudicarsi il pri- Visti per strada martina95 Campania, vicino a Napoli: qui tutto è difficile. Npl/Contrasto mo premio, ma il mio grande dilemma è... se vinco (e vincerei) sarei il migliore o il peggiore? Comunque sia, auguratemi un in bocca al lupo. Forza <strong>Focus</strong>, siete i migliori. Nelle loro migrazioni come si orientano i cetacei? Foto credit / Dolor Amet / Consectetur Adipisicing G. Grimaldi, via redazione@focus.it Com’è l’odore della guerra? Se lo sono chiesto e lo hanno definito al Museo di Storia militare di Dresda, in Germania, con l’aiuto del chimico norvegese Sissel Tolass. L’intento è quello di farlo annusare ai visitatori, per aiutarli a comprendere la crudeltà della guerra. Tolass ha riprodotto l’odore di una delle più terribili battaglie della storia, quella di Verdun, durante la Prima guerra mondiale: fu uno dei più violenti e sanguinosi scontri del fronte occidentale tra l’esercito francese e quello tedesco. Iniziò il 21 UNA CALDA DISCUSSIONE febbraio 1916 e terminò nel dicembre dello stesso anno. Per ricostruire quel terribile odore sono stati utilizzati dati storici e le lettere dei soldati. La composizione: un misto di cadaveri di cavalli e di uomini, di sporcizia, SUL CALDO di fango, di sudore, di legno umido, di pioggia, di polvere di cannone e di gas. Un risultato tanto disgustoso che ai visitatori del museo che lo vogliono annusare Da anni bisticcio viene fornito con un secchio, nel mio caso probabile in cui provocasse il vomito. marito riguardo la temperatura che dovremmo avere in casa. Io insisto con 18-20 gradi in inverno e 24 d’estate. Lui mi dà contro: a 18 gradi in casa ci sono i pinguini, dice, e soprattutto “perché d’inverno si deve stare a 18 e d’estate a 24 gradi? Se d’estate dobbiamo stare a 24, allora anche d’inverno vanno bene i 24”. Chi ha ragione? S. Presenti, via facebook.com/focus.it Stesso cognome significa Dna simili? Getty Images Nelle abitazioni, per quanto riguarda il riscaldamento c’è una legge che fissa il limite massimo di temperatura a 20 °C con due gradi di tolleranza (perciò da 18 a 22 °C). La norma, integrata da decreti che stabiliscono il periodo e il numero di ore di accensione della caldaia, nasce da esigenze analoghe a quelle che hanno portato all’ora legale, ossia il risparmio energetico. Nelle grandi città ha ricadute anche sulla qualità dell’aria. La tolleranza di due gradi garantisce il comfort di ambienti differenti ( bagno, camera...), che possono essere mantenuti a temperature diverse. Le regole non sono identiche per l’intero territorio nazionale: il suo amministratore di condominio può certamente darle altri dettagli. Quanto alla differenza estate-inverno è anche questione di benessere, e per il bene suo, del suo portafogli e anche dell’ambiente, sarebbe Spl/Contrasto CONDOMINIO O. Petolla <strong>Focus</strong>.it è un sito che ci arricchisce e in cui si impara sempre qualcosa: grazie! Regole chiare evitano liti tra condomini. Resta l’incognita delle tre porte: solo una nasconde il tesoro... (DeArk) meglio mantenere, in estate, una differenza di temperatura massima di 4-6 °C con l’esterno (vedi anche rubrica In numeri, ultima pagina). PROFESSIONE: ESSERE UMANO Io e alcuni compagni del corso di laurea in Scienze Psicologiche della Personalità abbiamo avviato uno studio sulle problematiche attinenti la crisi del lavoro. La teoria da cui siamo partiti è l’identificazione che l’individuo crea con il proprio lavoro, portandolo a presentarsi come “commerciante, imprenditore, commessa” e non come “Mario, padre di / amante di / appassionato di”. Abbiamo visto come questo legame diventi fattore di rischio quando il lavoro viene meno, portando la persona a percepire la sua identità sociale come persa e a chiedersi “chi sono senza il mio lavoro?”. Abbiamo anche girato un video (http://bit.ly/1neUYbs) che invita a pensare a sé in modo differente: il lavoro sarà presentato al Padova Pride Village il 24 luglio. N. Furlanis, via facebook.com/focus.it CON I RAGNI NELLA TESTA Soffro troppo di aracnofobia! Vedere un ragno anche a distanza mi paralizza; se colgo un movimento su di una parete, mi prende una crisi di panico. Che cosa posso fare? G. Rossi, via facebook.com/focus.it L’aracnofobia è la paura dei ragni e come tutte le fobie è un disturbo psicologico: è molto diffuso, ha una grande varietà di cause individuali e a seconda della gravità può incidere in modo serio sulla qualità della vita, fino a essere invalidante. Per fortuna è anche abbastanza facile superarlo, ma occorre affidarsi a uno specialista e affrontare la psicoterapia: in 11 clic in un giorno sul post Facebook su mancini e mancinismo. mila <strong>Agosto</strong> <strong>2014</strong> <strong>Focus</strong> | 147
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