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trent’anni prima che i critici si accorgano<br />
che nel suo romanzo c’è altro.<br />
La SCOPERTa. Le cose cambiano nel<br />
1919, quando un ricercatore della Columbia<br />
University, Raymond Weaver, riceve,<br />
dal professor Carl Van Doren, l’incarico<br />
di scrivere una biografia di Melville in occasione<br />
dell’imminente centenario dalla<br />
nascita. Weaver setaccia controvoglia la<br />
biblioteca della Columbia University alla<br />
ricerca di informazioni e rimane stupito<br />
da quello che trova… L’opera di Melville<br />
è enorme: nove romanzi, dozzine di<br />
racconti brevi e poesie, ma niente sulla<br />
sua vita. Weaver si arrangia per scovare<br />
lettere personali, appunti e manoscritti.<br />
Due anni dopo, la biografia di Melville<br />
era pronta. Con una scoperta: un testo<br />
ingiallito, nascosto in una scatola di latta<br />
per conservare il pane, riportato alla luce<br />
dalla nipote di Melville. È una novella<br />
inedita. Weaver la manda in stampa e l’opera,<br />
Billy Budd, diventa uno dei racconti<br />
più amati di Melville. La tempistica non<br />
avrebbe potuto essere migliore.<br />
Negli anni Venti, gli accademici stavano<br />
cercando di definire nei suoi elementi il<br />
canone letterario americano. Quando,<br />
grazie a Billy Budd, riscoprono anche<br />
Moby Dick, si accorgono di aver trovato<br />
tutto ciò che cercano: prosa geniale, idee<br />
iconoclaste, simbolismo ricco e temi<br />
universali. Il romanzo intreccia finzione<br />
VITE IN PERiCOLO.<br />
Gli equipaggi delle navi baleniere rischiavano<br />
la vita in mare o, se vittime di naufragio,<br />
tra i cannibali. Accadde anche a Melville.<br />
e fatti. È sperimentale. Si sottrae a una<br />
classificazione rigida in un genere. Moby<br />
Dick aveva solo un torto: precorreva i<br />
tempi di circa settant’anni.<br />
l’EREDITÀ. Alla fine degli anni Trenta,<br />
Melville era diventato il massimo esponente<br />
del canone americano. William<br />
Faulkner aveva appeso una stampa del<br />
capitano Achab nel soggiorno di casa.<br />
Ernest Hemingway lo definiva il genio<br />
letterario da superare.<br />
Moby Dick avrebbe ispirato innumerevoli<br />
autori, inclusi Albert Camus, Ray<br />
Oggi a Moby Dick si devono 6 grandi<br />
film, una canzone dei Led Zeppelin,<br />
un fumetto e il marchio Starbucks<br />
akg-images/Electa (2)<br />
La vera storia<br />
del capitano<br />
Achab<br />
cronache dal pacifico. Nel<br />
novembre 1820 un capodoglio aveva<br />
distrutto la Essex, l’imbarcazione del<br />
capitano George Pollard Jr.<br />
A bordo di tre lance, che alla fine si<br />
separarono, i superstiti vagarono alla<br />
deriva per 95 giorni nel Pacifico del<br />
Sud. Il sole non dava tregua, le notti<br />
trascorrevano insonni e lo scafo<br />
imbarcava acqua. L’acqua salata<br />
penetrava nelle scorte di pane. A<br />
uno a uno, gli uomini morivano di<br />
sete. E venivano mangiati dai<br />
compagni per sopravvivere alla<br />
fame. Al 79esimo giorno, Pollard si<br />
nutrì anche del corpo del cugino di<br />
17 anni. Solo altri lunghissimi 16<br />
giorni dopo, una baleniera<br />
americana avvistò Pollard e l’unico<br />
altro superstite. Di lì a poco furono<br />
ritrovate anche le altre lance: erano<br />
morti in tutto 12 uomini. La metà era<br />
stata mangiata. Il ricordo della<br />
raccapricciante esperienza<br />
perseguitò Pollard per tutta la vita. A<br />
70 anni il capitano ricevette la visita<br />
di Herman Melville, che aveva<br />
appena terminato di scrivere Moby<br />
Dick. Pollard non sapeva del libro,<br />
ma il naufragio dell’Essex aveva<br />
ispirato la scena finale del romanzo<br />
e lui era di fatto il capitano Achab.<br />
Bradbury, Jack Kerouac, Cormac Mc-<br />
Carthy. La storia ispira ben sei versioni<br />
cinematografiche e innumerevoli rappresentazioni<br />
teatrali. È un riferimento<br />
citato in abbondanza: dal film I Flintstones<br />
a un volume di fumetti Marvel, a una<br />
canzone rock dei Led Zeppelin. Nel mondo<br />
anglosassone, “balena bianca” è un’espressione<br />
comune del linguaggio aziendale<br />
che indica l’ossessione nei confronti<br />
di una meta che si rivela inafferrabile e<br />
irraggiungibile. Anche Starbucks, la catena<br />
internazionale di caffetterie, rende<br />
omaggio all’opera prendendo il nome da<br />
un personaggio di Moby Dick: Starbuck,<br />
è il primo ufficiale del capitano Achab.<br />
D’altra parte, Melville sosteneva: «Meglio<br />
eccedere con l’originalità piuttosto<br />
che avere successo come imitatori. Chi<br />
non ha mai fallito in qualcosa, non può<br />
essere un grande uomo».<br />
Lucas Reilly<br />
120 | <strong>Focus</strong> <strong>Agosto</strong> <strong>2014</strong>