Guida sulla Sicurezza Alimentare - CISE
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prefazione<br />
Il Progetto "Interprofessionalita e tracciabilita delle imprese agroalimentari"<br />
Il 12 gennaio del 2000, in occasione della presentazione del Libro<br />
Bianco, la Commissione Europea dava atto dell'inadeguatezza della<br />
legislazione comunitaria a presidio della sicurezza alimentare e dei<br />
mangimi. Tale inadeguatezza era stata resa ancora più evidente a<br />
seguito di gravi scandali alimentari che verso la fine degli anni Novanta<br />
avevano messo gravemente a repentaglio le vendite di alcuni prodotti<br />
alimentari sul mercato europeo (es. carne bovina, pollame, vino).<br />
Da quel momento in poi la Commissione ha avviato un lungo processo<br />
di rivisitazione delle regole generali della legislazione alimentare che,<br />
nel 2002, ha trovato punto nodale di svolta nell'emanazione del<br />
Regolamento CE n. 178 che reca i principi generali da applicare nella<br />
Comunità in materia di alimenti e mangimi. Elemento innovativo del<br />
Regolamento è l'obbligo della rintracciabilità di filiera a decorrere dal<br />
1 gennaio 2005 per tutti gli operatori del settore, dalla produzione<br />
primaria alla distribuzione dei prodotti.<br />
Nel corso del 2004 la Commissione ha poi emanato un gruppo di<br />
regolamenti, che sono entrati in vigore il 1 gennaio 2006, il cosiddetto<br />
"pacchetto igiene" che assieme al Regolamento n. 178/2002 ridisegnano<br />
il "quadro normativo" cogente di riferimento in materia di sicurezza<br />
alimentare.<br />
Ma altrettanto rilevante si ritiene debba essere considerato l'ambito<br />
normativo volontario, a partire dal fatto che l'UNI, Ente Nazionale di<br />
Unificazione, ha elaborato due norme tecniche che definiscono schemi<br />
di rintracciabilità a livello aziendale (UNI 11020:2000) e di filiera<br />
(UNI 10939:2001) che sono sempre più diffuse tra le imprese come<br />
leva competitiva per differenziare il prodotto sul mercato. Sempre in<br />
ambito normativo volontario, il 2005 si segnala per la pubblicazione<br />
(1 settembre 2005) da parte dell'ISO (International Organization for<br />
Standardization) della tanto attesa ISO 22000 "Food safety management<br />
systems requirements", la norma internazionale che ha l'obiettivo di<br />
armonizzare l'approccio alla sicurezza alimentare (HACCP, GMP, ecc.)<br />
utilizzato dai diversi attori del settore alimentare.<br />
Quello della rintracciabilità volontaria è proprio uno dei cardini del<br />
progetto promosso da Unioncamere Emilia-Romagna dal titolo<br />
"Interprofessionalità e tracciabilità delle imprese agroalimentari"<br />
finalizzato a sviluppare le iniziative a supporto del sistema agroalimentare<br />
regionale, favorendone l'upgrade rispetto alla normativa cogente e<br />
volontaria <strong>sulla</strong> sicurezza alimentare.<br />
Quattro sono le linee di intervento previste dal Progetto:<br />
1 - Predisposizione di materiali divulgativi e di supporto<br />
Oltre alla presente <strong>Guida</strong> informativa, che ha l'obiettivo di illustrare le<br />
principali implicazioni per le PMI derivanti dalla evoluzione del quadro<br />
normativo cogente e volontario in materia di sicurezza alimentare con<br />
particolare riferimento alla rintracciabilità, saranno realizzate Linee<br />
<strong>Guida</strong> per la definizione e l'adozione di "standard informativi" per la<br />
la sicurezza alimentare<br />
Foto: Diateca Agricoltura<br />
Regione Emilia-Romagna<br />
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