Macchetti, Teofilo Title: Curiosità Musicali nelle quali si tratta della ...
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ui pose ancor esso le mani, riducendo li Sacri Inni, e Salmi, come [<strong>si</strong> hà add. supra lin.] nel<br />
Breuiario.<br />
[-f.42v-] Dell’ Organo Strumento Nobilis<strong>si</strong>mo portato nelli nostri Sacri Tempij. Curio<strong>si</strong>tà X.<br />
[1 add. in marg.] Questo nome di Organo era prima generico, e conueniua a molte<br />
sorti di strumenti in fatto diuer<strong>si</strong> dal presente Organo del quale non <strong>si</strong> sà propriamente chi <strong>si</strong>a<br />
stato l’ Inuentore. Sihauea già la Machina Hidraulica descritta dal Vitruuio nel libro 10.<br />
capitolo 13. Di questa Machina Hidraulica uien scritto, che non ha che dare col nostro<br />
Organo. Ma se anco la detta Machina conteneua canne, e queste doueuano render il suono per<br />
forza di uento, che douea passare per canali, e per pertugi, ò forami, che con altri artifici <strong>si</strong><br />
apriuano, e serrauano, adoprando<strong>si</strong> anco le mani a quest’ effetto per muouer l’ acqua, non mi<br />
pare perciò, che <strong>si</strong> deue totalmente escludere qualche <strong>si</strong>militudine da qualle Machine alli<br />
nostri Organi.<br />
[2. add. in marg.] Dell’ Hidraulico descritto dal Vetruuio pare, che Tertuliano ne<br />
faccia Inuentore Archimede: alcun’ altro Che<strong>si</strong>bio Filosofo: appresso al Kÿrcher trouo<br />
Inuentore Herone Alesandrino, et Archimede il fabbricatore: appresso Giouanni Battista Doni<br />
nel <strong>tratta</strong>to delli Generi, e Modi trouo che Che<strong>si</strong>bio barbiero Alessandrino poco prima di<br />
Archimede per testimonio di Ateneo. Ma senza cercar altro di questo Inuentore, sentiamo ciò,<br />
che ne dice Tertuliano, che [forse add. supra lin.] finì di uiuere [[nell']] [circa corr. supra lin.]<br />
l’ anno 220. nel libro de Anima di questo’ Organo Hidraulico, riferitomi pure da Giouanni<br />
Battista Doni nel suo libro accennato, e nel <strong>tratta</strong>to delli Generi, e Modi capitolo 4. Così<br />
dunque Tertulliano. Specta portentosa Archimedis Munificentiam: Organum Hydraulicum<br />
dico: tot membra: tot partes: tot compagines: tot itinera uocum: [-f.43r-] tot compendia<br />
sonorum: tot commercia Modorum: tot acies Tibiarum; et una moles erunt omina. Che<br />
insomma uol dire. Esamina la prodigiosa liberalità d’ Archimede, cioè a dire l’ Organo<br />
Idraulico: tanti membri, tante parti, tante concatenazioni, tanti raggiri di Voci, tanti suoni in<br />
esso compendiati, tante unioni di Modi, tante acutezze di Canne, e un' solo strumento serue a<br />
cauar guori tutte queste cose. Dal che ne deduce il Doni, che ne i tempi delli Greci, e in quelli<br />
de i Romani, l’ Organo fosse in somma perfezione; quantunque doppo forse da quella<br />
declinato. Il Kircher libro 7. <strong>della</strong> sua Musurgia [Musulgia ante corr.] Erotema V. [<strong>si</strong>gnum] 4.<br />
comparando l’ Organo Idraulico alli nostri presenti, lo fa molto imperfetto. Il Zarlino nelli<br />
supplimenti libro 8. capitolo 3., l fa poco differente dalli nostri, e porta Aristotele appresso<br />
Atheneo capitolo 24. libro 4.<br />
[3. add. in marg.] San Vitaliano, che fù Pontefice dopo San Gregorio dall’ anno 655.<br />
fino al 669. introdusse l’ organo nelli sacri Tempij. E qui passa dubio, ò forse oppinione; anco<br />
per Don Adriano Banchieri nel suo Organo suonarino regola 2. che in tal tempo non ui<br />
fossero Organi da mantici; mà solamente gl’ Idraulici: introdotti quelli con mantici dopo l’<br />
anno mille<strong>si</strong>mo,: et anzi nel registro primo per il Nauarra nel <strong>tratta</strong>to dell’ hore canoniche<br />
capitolo 17. dice che furono introdotti gl’ Organi alli Diuini Offici circa l’ anno 1300. L’<br />
accennato [altroue add. supra lin.] Galilei a carte 144. ci dice di un’ Organo, che l suppone il<br />
più antico, quale <strong>si</strong> troua nella Chiesa Cattedrale di monaco in Bauiera, con le canne rotonde<br />
fatte di Bosso, e grandi come le nostre; ma il Zarlino nei supplementi libro 8. capitolo2.<br />
Sudetto citato anco dal Doni, parlando [-f.43v-] dell’ Organo Idraulico descritto dal Vetruuio,<br />
che come sopra lo fa poco differente dal nostro adoprato nelli Sacri Tempij, dice bensì, che<br />
nel nostro <strong>si</strong> sono accresciute molte cose, <strong>si</strong>ngolarmente i Mantici; che questi danni il uento<br />
in luogo dell’ acqua; e che questo nostro non è molto antico, anzi moderno, quanto però all’<br />
alterazione <strong>della</strong> sua prima forma materiale. E quanto all’ Organo di Bauiera dice, che ue ne