Macchetti, Teofilo Title: Curiosità Musicali nelle quali si tratta della ...
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Deuteri, terzo e quarto per l’ Autentico Tritus, et Plagis Triti quinto e sesto per l’ Autentico<br />
Tetrardus, et Plagis Tetrardi settimo e ottauo: Dice bene Guido di questo abuso, perchè Protus<br />
il primo era il Dorio, l’ Ippodorio suo Plagale non era [-f.47v-] il secondo [[era]] il quonto<br />
Deuterus era il secondo, et era il Frigio; et il suo Plagale Ipofrigio era, il sesto Tritus terzo era<br />
il Lidio et il suo Plagale Ipolidio era il settimo e così fino a qui sono espres<strong>si</strong> anco da Boezio:<br />
et il Missolidio già prima era il quarto perciò douea esser questo il Tetrardo Antico, il di cui<br />
Plagale sarebbe stat, cme doueano hauerlo fatto un’ Impomissolidio per nono senza luogo all’<br />
Ipermissolidio di Boezio. È uero, che Tolomeo nell’ accennato capitolo X. del libro secondo e<br />
come <strong>si</strong> è detto sopra nella V. al numero 3. dopo hauer bene disposti li primi quattro Modi<br />
Dorio, Frigio, Lidio, e Missolidio, pone per quinto l’ Ipolidio, per sesto l’ Ipofrigio, per<br />
settimo l’ Ipodorio: ma non mi par grand’ inconueniente il nominare questi tre ultimi 5. 6. e 7.<br />
come Tolomeo, ò come gl’ hò esposti quà sopra: perche <strong>si</strong>come il Dorio fù il primo, così<br />
doppo il quarto l’ Ipodorio fosse il quinto et cetera ma tuttauolta non uuò, che pugliamo<br />
questo abuso, che ne dice Guido per grand’ errore, quantunque <strong>si</strong>a<strong>si</strong> mutato quel primo<br />
Ordine numerale a tali Modi, quando però ne <strong>si</strong>amo di es<strong>si</strong> Modi ben informati, comepr tutta<br />
la stessa Curio<strong>si</strong>tà quinta passata, e la VII. All’ accennato numero 7. Ma così nondimeno con<br />
tal suppo<strong>si</strong>zione, che <strong>si</strong> hà in Guido, che è diuersa da quello, in cui <strong>si</strong> staua prima per<br />
Tolomeo di hauer un' sol Modo in una specie di Ottaua, <strong>della</strong> quale non ho osseruato, che<br />
Guido l’ habia fatto menzione, uoglio ammetter ancor io l’ Ottauo Modo; ma come Plagio del<br />
Missolidio, ch’ era prima il quarto e sarebbe l’ Ipomissolidio nel sudetto ordine per ottauo.<br />
Con [con ante corr.] che però habbiamo anco quì un uirtual principio di [-f.48r-] dare più d’<br />
un Modo ad una specie di Ottaua, perche queste sono sette, et i Modi srebbono otto; e così<br />
bisognerà dare ad una specie due Modi, se non <strong>si</strong> uuol fare, che uno <strong>si</strong>a un' replicato dell’<br />
altro; come hauea già detto Tolomeo. Segue poi esso Guido, e dice in quel supposto, cioè<br />
dopo diui<strong>si</strong> li detti quattro, che haueano prima uniti, che li Modi sono adunque otto, come<br />
otto sono le parti dell’ Orazione, et otto le forme <strong>della</strong> Beatitudine. Con<strong>si</strong>deriamo per grazia<br />
cosa habbiano, che fare queste cose as<strong>si</strong>eme? Modi nella Mu<strong>si</strong>ca, Parti dell'Orazione, e<br />
Forme <strong>della</strong> Beatitudine. Hauea detto già prima di più Guido pure a carta 24. tergo primo che<br />
per questi Modi haueano statuito le corde finali D. E. F. G. ed eccone uariato prima di Guido<br />
l’ Ordine, e stato di es<strong>si</strong> Modi, portati li primi quattro Dorio, Frigio, Lidio, Missolidio dalle<br />
loro corde che doueano esser C. D. E. F. in queste D. E. F. G. a <strong>quali</strong> haueano già assegnato il<br />
primo e secondo il Dorio; et Ipodorio al D. col falso supposto, che l’ Ipodorio douento già<br />
esser in A. e non in G G. il Dorio cadeua in D. e non in C. Il terzo e quart Frigio, et Ipfrigio,<br />
gl’ haueano assegnati alla lettera E. in cambio <strong>della</strong> D. Il quinto e sesto Lidio, et Ipolidio all’<br />
F. Il settimo e ottauo al G. che se fossero stati il Missolidio, e l’ Ipomissolidio, pur non<br />
sarebbe stato tanto male: e così con tale loro ordine non sarebbe stato tanto male, se <strong>si</strong><br />
fossero tenuti <strong>nelle</strong> loro prime lettere naturali C. D. E. F. e non <strong>nelle</strong> segconde spurie D. E. F.<br />
G. E questo ueramente è abuso, che comunemente ancor dura, e per il più durerà.<br />
[7. add. in marg.] Che il Modo Dorio nelli tre primi fosse il più graue, et accomodato<br />
agli effetti più graui <strong>della</strong> Voce, et il [-f.48v-] più acuto, et accomodato a gl’ effetti più acuti<br />
<strong>della</strong> Voce; et il Frigio a quelli del mezzo, habbiamo ueduto nella Curio<strong>si</strong>tà numero e<br />
nella numero che anco Aristide lo dice. Ma ueggo da più di uno nella Proprietà delli Modi<br />
citarmi Apuleio, e Luciano, che uissero nel tempo stesso di Tolomeo: da <strong>quali</strong> <strong>si</strong> raccoglie<br />
che il modo Dorio è graue, sacro, religioso, bellicoso, attis<strong>si</strong>mo a Ver<strong>si</strong> Eroici, che contiene<br />
una marauigliosa alacrità con la grauità: che è seuero, prudente, stabile, atto a temperare la<br />
prudenza, e le ragioni <strong>della</strong> Vita. E mi pare hauer ueduto, che gl’ Antichi <strong>si</strong> seruiuano di