03.11.2014 Views

Macchetti, Teofilo Title: Curiosità Musicali nelle quali si tratta della ...

Macchetti, Teofilo Title: Curiosità Musicali nelle quali si tratta della ...

Macchetti, Teofilo Title: Curiosità Musicali nelle quali si tratta della ...

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Limma, perche non arriua tal distanza dal 243. al 256. ad esser un Semituono: e che in<br />

somma queste Proporzioni <strong>Mu<strong>si</strong>cali</strong> e le altre dimostrate nelli numeri 6. 8. 9. 12. l’ habbia<br />

trouate col peso delli martelli de’ fabbri; approuate con pe<strong>si</strong> a corde et cetera. Questo asserto<br />

ascritto in tal forma a Pitagora, che fu circa 600. anni innanzi alla nasciata del nostro<br />

Saluatore, passato con stabile credenza, scritto da tanti, e tanti per tanti secoli, e qua<strong>si</strong> fino al<br />

presente <strong>si</strong> troua totalmente erroneo, e insus<strong>si</strong>stente quanto a detti pe<strong>si</strong> di 6. 8. 9. 12. libre<br />

attaccati a corde; et anco dirò quanto al peso di martelli, che battendo sù l’ incudine diano le<br />

dette Proporzioni di Quarta Tuono, altra Quarta e Ottaua. E quanto al peso attaccato alle<br />

corde il ueramente Eccellentis<strong>si</strong>mo Galileo Galilei Dottor già leggente in questo in<strong>si</strong>gne<br />

Studio Pisano nel suo libro scritto in Dialodo delli Discor<strong>si</strong>, e Dimostrazioni Mattematiche a<br />

carte 75. [-f.11v-] porta l’ esperienza, che per hauer l’ Ottaua acuta da una corda per uia del<br />

peso non basta attaccarli il doppio per farla 2. ad 1. mà bisogna attaccarli il quadruplo, e sarà<br />

di 4. ad 1. e per la quinta che <strong>si</strong> ha da 3. a 2. per hauerla col peso bisogna duplicare la<br />

Proporzione sesquialtera in modo, che se la corda graue era tesa da 4 libre di peso per hauer l’<br />

acuta non se n’ hanno ad attaccar 6. libre, ma 9. e questo che dice <strong>della</strong> ten<strong>si</strong>one [tenzione<br />

ante corr.], lo intendo anco nella grossezza delle corde, e in tutti gl’ interualli mu<strong>si</strong>ci. Quanto<br />

poi all’ esserne cauate le dette Proporzioni dal peso delli martelli battuti su l’ Incudine, dirò<br />

questo; che andand io à Roma nell’ anno 1690. ero as<strong>si</strong>eme con un Mattematico Fiorentino,<br />

arriuas<strong>si</strong>m l’ ultima mattina a de<strong>si</strong>nare a Baccano; ch’ entrati in quell’ osteria ueddi nel fondo<br />

di quel piano esserui la fucina, ui condus<strong>si</strong> il Mattematico a farne l’ esperienza, e trouas<strong>si</strong>mo,<br />

che martelli più grandi, ouero più piccioli, anco supposti nel doppio, percos<strong>si</strong> sul mezzo del<br />

Incudine non sauano alcuna uarietà nel suono, ma la uarietà <strong>si</strong> hauea, e la stessa, percotendo<br />

tanto con martello maggiore; quanto con minore sopra lato diuerso dell’ Incudine; come<br />

battendo sopra la parte grossa, che sta nel mezzo, <strong>si</strong> hauea un suono graue; poi battendo nel<br />

mezzo <strong>della</strong> punta se n’ hauea uno più acuto; e battendo sopra la cima <strong>della</strong> punta nel suo più<br />

stretto, <strong>si</strong> hauea un altro suono ancora più acuto: onde s’ auuedes<strong>si</strong>mo che la uarietà de i<br />

suoni ueniua dalla uarietà [-f.12r-] del corpo percosso, non da martelli che lo perquoteuano.<br />

Si che accoppiando questa esperienza alla detto del Galileo, credo, che <strong>si</strong> possa dire, che ne<br />

pitagora, ne Iubal, ne altro che fosse stato, che habbia dato le dette consonanze in dette<br />

Proporzioni, e numeri l’ habbia hauute da pe<strong>si</strong> attaccati a corde, e dà pe<strong>si</strong> di martelli<br />

perquotenti: ma, che possa ancor esso hauerle trouate, come hanno fatto anco altri doppo, e<br />

studiandole, e prouandole con una corda tolta tutta, e <strong>nelle</strong> sue parti, o in altra maniera.<br />

Veggo però, che altri dicono con Suida; non che Pitagora habbia trouato in tali detti modi<br />

quelle Proporzioni, ma Diocle; qual fù un in<strong>si</strong>gne Medico Ateniese più giouine d’ Ipocrate, e<br />

l’ habbia trouate col perquotere su Va<strong>si</strong> da un Vasaro: Ma ne dell’ uno, ne dell’ altro non<br />

occorre pigliarsene cura.<br />

[1 add. in marg.] Dell’ accrescimento di altre corde, e Tetracordi.<br />

Curio<strong>si</strong>tà III.<br />

Il Tetracordo Secondo congiunto, che era uenuto corrispondente al primo dal nostro a.<br />

al d. fù lasciato, ma non al tutto gettato. Alli altri due disgiunti, ed alla detta ottaua da E. ad e.<br />

sono andati accrescend altre corde, e formando altri Tetracordi; ne i <strong>quali</strong> non prendo cura<br />

descriuerne l’ ordine, come <strong>si</strong> hà in Boezio nell’ accennato suo 20. capitolo. Basti [-f.12v-]<br />

questo, che con tal’ e. Cioè e la mi, hanno formato un altro Tetracordo [tetracordo ante corr.]<br />

pur congiunto più graue dall’ E. Fino al B. così empiendolo ancor questo delle corde E. D. C.<br />

B. e progredento due Tetracordi congiunti dino ad a. poi doppo, il tuono disgiuntiuo, e<br />

ripigliando gl’ altri due Tetracordi, ancor’ es<strong>si</strong> fra di lodo congiunti dal mi fino ad a a. Così <strong>si</strong>

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!