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Macchetti, Teofilo Title: Curiosità Musicali nelle quali si tratta della ...

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di qual Monastero egli fosse <strong>si</strong> è hauuto in confuso, perche all’ hora ogni Mnastero era da per<br />

se solo, e non molti, come al presente in una Congregazione. Vna di lui Lettera scritta ad un<br />

Monaco <strong>della</strong> Badìa di Pomposa posta nel Ferrarese, è portata dal Cardinale Baronio nell’<br />

anno [-f.45r-] 1022. hauuta<strong>si</strong> dal Virtuo<strong>si</strong>s<strong>si</strong>mo Don Constantino Gaetani, peruenutali per<br />

mano d’ un Giorgio Tigrini Canonico di Arezzo: In essa egli racconta, che prima ci uoleuano<br />

dieci anni ad’ imparar il Canto, e che hauea trouato il modo da farlo in uno, ò al più in due.<br />

Che trouando<strong>si</strong> esso in Arezzo Pater Pastorum Benedetto VIII. Sentendo la fama <strong>della</strong> di lui<br />

scuola, e del suo Antifonario, l’ inuitò per tre nunzij andare da esso: Vi andò accompagnato<br />

da un' Abbate, e dal Preposto delli Canonici d’ Arezzo. Che al suo arriuo il Pater Pastorum<br />

ueduto il di lui Antifonario, e ruminando le sue regole non <strong>si</strong> leuò dal luogo doue sedea<br />

perfino, che non n’ hebbe imparato un Versetto: (Vado abbreuiando) Che dopo pochi giorni<br />

(parlando pure col detto Monaco, a cui scriuea) dicea, che ui<strong>si</strong>tò Patrem uestrum, ac meum<br />

prepo<strong>si</strong>tum Abbatem: cioè l’ Abbate di Pomposa, che <strong>si</strong> trouaua in Roma; quale, quando<br />

uidde il suo Antifonario l’ approuò, credette, <strong>si</strong> dolse d’ hauer dato consenso alli di lui emuli,<br />

e come Padre chiedette perdono, esortandolo, come Monaco, a preferir i Monasteri ai<br />

Vescouti. E così esso risolue di piegar<strong>si</strong> alle preghiere di un' tanto Padre, rende<strong>si</strong> obediente a<br />

suoi precetti, con la sua Opera illustrare un tanto Monastero, et a Monaci render<strong>si</strong> Monaco.<br />

Lo prega salutare Don Martino Priore, et alcuni altri Monaci.<br />

[[[]] add. in marg.] [2. add. in marg.] Da questa Lettera pare chiaro, che <strong>si</strong> deua<br />

concluder ch’ egli era Monaco <strong>della</strong> Badia di Pomposa, e per quello, che hò lasciato, era<br />

andato ramingo per le persecuzioni delli suoi Religio<strong>si</strong>; ma fatto<strong>si</strong> largo con la sua Virtù fino<br />

appresso al Pentefice. Il Trittemio de Scriptoribus Eccle<strong>si</strong>asticis prima parte folio 262.<br />

numero 28. lo fa Monaco [-f.45v-] et Abbate del Monastero <strong>della</strong> Croce di San Laufridio dell’<br />

Ordine di San Benedetto di Patria Aretino; e <strong>si</strong>a quello, che tra gl’ altri suoi Opusculi, habbia<br />

scritto contro Berengario Chierico Turonense circa al Corpo, e sangue di Giesù Christo e che<br />

habbia scritto due libri di Mu<strong>si</strong>ca; et altre cose; e lo pone nell’ anno 1030. Gierardo Giouanni<br />

Vos<strong>si</strong>o delle arti populari, e scienza matematiche stampato l’ anno 1660. nel capitolo 22. pone<br />

nell’ anno 1070. in tempo di Gregorio VII. che fiorì Guido, ò Guidmondo di Patria Aretino,<br />

prima Monaco del monastero <strong>della</strong> Croce, ò di Laufrido appresso i Normanni Eboracen<strong>si</strong>, poi<br />

Cardinale, et Arciuescouo di Auersa. Che questo essendo Monaco scrisse due libbri di<br />

Mu<strong>si</strong>ca al Vescouo Teobaldo. Che è l’ istesso, che hà scritto contro Berengario tre libbri del<br />

Corpo, e sangue di Christo nel sacramento dell’ Eucaristìa. E nel libro primo capitolo 4.<br />

[<strong>si</strong>gnum] 10. dice, che Guido stesso fiorì ne i tempi di Conrado Giouine, come <strong>si</strong> hà in<br />

Tritemio.<br />

[3. add. in marg.] Non mi marauiglio di questi due scrittoriL mi merauiglio bensì di<br />

ciò, che ne dice il Padre Banchieri nell’ accennato suo Organo Suonarino Registro primo. Et<br />

è, che ritrouando<strong>si</strong> egli in Arezzo di Toscana, trà molti gauori riceuuti da Mu<strong>si</strong>ci, uidde due<br />

libbri antichi, l’ uno in penna, l’ altro stampato: nel primo <strong>si</strong> leggeua malageuolmente per l’<br />

antichità, che Guido Monaco Aretino dell’ Ordine di San Lorenzo in militante sotto la Regola<br />

del Padre Santis<strong>si</strong>mo Benedetto Mu<strong>si</strong>co celebre, e che fù Beato, nell’ anno 1018. sotto l’<br />

Imperio di Sant’ Enrico; compose il Graduale in Canto fermo, e questo personalmente in<br />

Roma lo dedicò a Pater Pastorum Benedetto VIII. Dal quale benignamente ottenè introdurre<br />

nella Chiesa Santa gl’ Organi suonanti con Mantici. [-f.46r-] Queste cose dunque <strong>si</strong> hanno in<br />

quell libro che per l’ antichità <strong>si</strong> leggeua malageuolmente.<br />

[4 add. in marg.] Noi Monaci Camaldolen<strong>si</strong> habbiamo al presente, e già da circa à<br />

140. in 150. anni un Monastero detto di Santa Croce dell’ Auellana nelli monti, e nella

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