Impatto Magazine: Dubbi su Spotify // N. #8 // 25 novembre 2014
www.impattomagazine.it // info@impattomagazine.it // Impatto Magazine: Dubbi su Spotify. Questa settimana in primo piano: La società moderna e la psicoeconomia spiegate con i Peanuts. Follow Us on Facebook: https://www.facebook.com/impattomagazine
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Attualità<br />
N.8 | <strong>25</strong> Novembre <strong>2014</strong><br />
In foto - Dal fango prende forma la forza<br />
di ricominciare di nuovo, di non annegare<br />
tragicamente nella disperazione. Dopo la<br />
catastrofe bisogna ristabilire l’ordine in un<br />
caos dove in cui non ci si riconosce più.<br />
Un’altra conseguenza<br />
importante è stato il<br />
verificarsi di fenomeni<br />
temporaleschi gravi, tipici<br />
delle aree tropicali, anche in<br />
zone del mondo dove questi<br />
fenomeni non erano diffusi<br />
e dove si era impreparati a<br />
fronteggiarli.<br />
Natura cattiva? - Il<br />
discorso, che può sembrare<br />
leopardiano, potrebbe<br />
far pensare a una natura<br />
che ha deciso di muovere<br />
guerra all’umanità, come<br />
disse Bocca all’indomani<br />
del Vajont; la verità è però<br />
che la natura sta solo<br />
reagendo alle sollecitazioni<br />
che l’uomo le sta inviando,<br />
è più che una madre una<br />
sorella che si difende da chi<br />
le vuole male con i mezzi<br />
che ha, che cerca anche di<br />
mandare segnali a chi, in<br />
nome del profitto, pensa di<br />
poterne disporre a proprio<br />
piacimento, di poterla<br />
distruggere e modificare,<br />
come è avvenuto al Vajont,<br />
come è avvenuto nell’Asia<br />
centrale con il Lago d’Aral,<br />
al confine tra Uzbekistan<br />
e Kazakistan. Quello che<br />
era uno dei più grandi<br />
laghi del mondo, infatti,<br />
ora quasi non esiste più,<br />
completamente prosciugato<br />
artificialmente da un’opera<br />
del governo sovietico che ha<br />
utilizzato per scopi agricoli<br />
l’acqua dei due immissari<br />
del lago, che così non ha<br />
più potuto compensare<br />
la perdita d’acqua dovuta<br />
all’evaporazione.<br />
Le recenti alluvioni e i<br />
continui cambiamenti<br />
climatici mostrano come non<br />
sia più possibile procedere<br />
indiscriminatamente con<br />
l’evoluzione tecnologica<br />
senza tenere conto<br />
dell’impatto ambientale,<br />
perché la Terra in cui viviamo<br />
è una sola e non è detto che<br />
non si raggiunga un punto di<br />
non ritorno.<br />
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