Impatto Magazine: Dubbi su Spotify // N. #8 // 25 novembre 2014
www.impattomagazine.it // info@impattomagazine.it // Impatto Magazine: Dubbi su Spotify. Questa settimana in primo piano: La società moderna e la psicoeconomia spiegate con i Peanuts. Follow Us on Facebook: https://www.facebook.com/impattomagazine
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di proprietà di Google.<br />
La scelta di abbracciare<br />
questo nuovo circuito di<br />
streaming, attuata dalla<br />
cantante statunitense,<br />
difatti, ha destato più di<br />
un dubbio considerando<br />
che la piattaforma<br />
musicale della azienda di<br />
Mountain View ha deciso<br />
di attuare la stessa politica<br />
decisionale di <strong>Spotify</strong> in<br />
materia distributiva, ossia<br />
la non differenziazione<br />
contenutistica tra<br />
pacchetti free e accessi<br />
premium.<br />
I timori di <strong>Spotify</strong> e le<br />
strategie per il futuro<br />
Ciononostante, nella<br />
guerra tra <strong>Spotify</strong> e la Big<br />
Machine, per il momento,<br />
l’azienda di Daniel Ek sta<br />
avendo la peggio. Difatti,<br />
l’ultimo album della Swift,<br />
“1989”, ha venduto più di<br />
1,2 milioni di copie solo<br />
negli Stati Uniti ed ha fatto<br />
convergere molti fan della<br />
giovane cantante <strong>su</strong>lla<br />
neo piattaforma musicale<br />
di Google; mentre,<br />
<strong>Spotify</strong> - <strong>su</strong>ll’onda della<br />
contestazione da parte di<br />
molti artisti - ha iniziato a<br />
considerare delle possibili<br />
revisioni <strong>su</strong>lla politica di<br />
non restrizione.<br />
La disputa tra la Swift e<br />
l’applicazione svedese,<br />
tra l’altro, è venuta<br />
fuori nel momento in<br />
cui il management di<br />
<strong>Spotify</strong> stava cercando di<br />
ottenere il beneplacito di<br />
quei musicisti che ancor<br />
oggi si lamentano di non<br />
guadagnare abbastanza<br />
attraverso i servizi in<br />
streaming. Proteste<br />
alimentante anche dalla<br />
sfiducia che questi stessi<br />
artisti nutrono nel fatto<br />
che le grandi etichette<br />
possiedono almeno il 18%<br />
della compagnia svedese<br />
mediante i pacchetti<br />
azionari ricevuti durante<br />
la negoziazione delle<br />
prime licenze, nel 2007 e<br />
nel 2008.<br />
Difatti, alcuni operatori<br />
del settore musicale<br />
sospettano che questi<br />
colossi discografici stiano<br />
aspettando un guadagno<br />
inatteso - che potrebbe<br />
verificarsi qualora <strong>Spotify</strong><br />
diventasse una compagnia<br />
David Byrne (contrario)<br />
“Siti come <strong>Spotify</strong>, sono<br />
semplicemente una versione<br />
legalizzata di piattaforme<br />
come Napster e Pirate Bay,<br />
con l’unica eccezione che<br />
con i servizi streaming, le<br />
case discografiche ottengono<br />
considerevoli anticipi”.<br />
Dov’è <strong>Spotify</strong>?<br />
<strong>Spotify</strong> è un servizio musicale che offre<br />
lo streaming on demand di una selezione<br />
di brani di varie case discografiche ed<br />
etichette indipendenti, incluse Sony,<br />
EMI, Warner Music Group e Universal.<br />
Lanciato nell’ottobre 2008 dalla startup<br />
svedese <strong>Spotify</strong> AB, il servizio è disponibile<br />
in Australia, Austria, Belgio, Danimarca,<br />
Estonia, Finlandia, Francia, Germania,<br />
Hong Kong, Islanda, Isole Faroe, Italia,<br />
Lettonia, Lituania, Malesia, Messico,<br />
Norvegia, Nuova Zelanda, Olanda, Polonia,<br />
Portogallo, Regno Unito, Singapore,<br />
Spagna, Svezia, Svizzera e States.<br />
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