Impatto Magazine: Dubbi su Spotify // N. #8 // 25 novembre 2014
www.impattomagazine.it // info@impattomagazine.it // Impatto Magazine: Dubbi su Spotify. Questa settimana in primo piano: La società moderna e la psicoeconomia spiegate con i Peanuts. Follow Us on Facebook: https://www.facebook.com/impattomagazine
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Redatto da<br />
Dario Rondanini<br />
Dopo oltre un decennio di vendite<br />
in completo declino, l’industria<br />
della musica ha cambiato la propria<br />
strategia commerciale investendo<br />
in servizi di streaming audio come<br />
Spotity. Ma davvero questi ultimi<br />
possono offrire una strada lineare<br />
verso il ritorno alla crescita delle<br />
vendite nel breve futuro?<br />
Purtroppo, non tutti i musicisti si<br />
ritengono favorevoli a questo tipo<br />
di innovazione distributiva e la<br />
fila degli obbiettori sta divenendo<br />
sempre più lunga e rumorosa. Da<br />
Thom York che non teme nel definire<br />
<strong>Spotify</strong> “l’ultimo, disperato peto di<br />
un corpo morente” a Taylor Swift<br />
che rimuove tutti i <strong>su</strong>oi album dalla<br />
applicazione. La serie di artisti di<br />
spicco che iniziano ad interrogarsi<br />
Una bomba <strong>su</strong><br />
<strong>su</strong>lla legittimità del servizio è ormai<br />
vistosa e non può essere ignorata<br />
dalle analisi di mercato. Infatti, la<br />
rimozione degli album operata dalla<br />
Swift ha generato un nuovo dibattito<br />
<strong>su</strong>l servizio streaming. Una dicotomia<br />
di impostazione filosofica che si<br />
riduce nel chiedersi se il pacchetto<br />
gratuito, <strong>su</strong>pportato dalle pubblicità,<br />
abbia lo stesso valore del pacchetto<br />
con abbonamento “premium”, che<br />
elimina completamente qualsiasi<br />
forma di promozione commerciale.<br />
“Secondo me, gli utenti con l’account<br />
premium sono quelli che <strong>su</strong>l serio<br />
comprano i dischi, pagando la loro<br />
somma mensile”, ha sentenziato<br />
Jonathan Dickins, manager della<br />
nota cantante britannica Adele,<br />
al Web Summit di questo mese.<br />
“Personalmente credo che per<br />
<strong>su</strong>perare il problema del pacchetto<br />
indifferenziato sia per abbonati che<br />
per utenti free, senza compiere gesti<br />
estremi come quello fatto da Taylor<br />
Switf, si potrebbe rendere disponibile<br />
una serie di prodotti, in via esclusiva<br />
e per un arco temporale ben definito,<br />
prima <strong>su</strong>ll’account premium, e solo<br />
alla scadenza distribuirlo anche per la<br />
versione gratuita. Ma ad oggi questo<br />
sistema non è consentito da <strong>Spotify</strong>.”<br />
Dickins ha poi affermato di credere<br />
che lo streaming sia il futuro,<br />
indipendentemente dalle preferente<br />
del grande pubblico, ma allo stesso<br />
tempo ha dichiarato che <strong>Spotify</strong><br />
ha bisogno di nuovi meccanismi di<br />
funzionamento, specialmente per<br />
quanto concerne la retribuzione<br />
economica. “<strong>Spotify</strong> funzionerà solo<br />
se ci saranno abbastanza persone<br />
disposte a sborsare del denaro”.<br />
L’urlo della Swift che terrorizza<br />
l’occidente - Ma perché la diatriba<br />
con Taylor Swift è una questione<br />
davvero spinosa per <strong>Spotify</strong>? Il portale<br />
svedese creato da Daniel Ek è utilizzato<br />
da molti artisti di fama internazione<br />
come Coldplay, Beyoncé e la stessa<br />
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