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Impatto Magazine: Dubbi su Spotify // N. #8 // 25 novembre 2014

www.impattomagazine.it // info@impattomagazine.it // Impatto Magazine: Dubbi su Spotify. Questa settimana in primo piano: La società moderna e la psicoeconomia spiegate con i Peanuts. Follow Us on Facebook: https://www.facebook.com/impattomagazine

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Carnefice - Jack lo<br />

Squartatore e la vittima.<br />

come un pesce morto.<br />

Glielo misi sotto la testa,<br />

a mo’ di cuscino. Ripetei<br />

l’operazione con l’altro, per<br />

poi abbandonarlo con mala<br />

grazia in fondo al letto.<br />

Poco, ancora poco.<br />

Mentre decidevo come<br />

procedere, che altro togliere,<br />

mi gingillai col coltello,<br />

aprendole degli squarci fra le<br />

costole, grandi abbastanza<br />

da vederci attraverso. Poi le<br />

incisi l’addome, aprendole<br />

le carni come i petali di<br />

un fiore. Affondai le mani<br />

nelle <strong>su</strong>e viscere. L’odore<br />

del sangue che iniziava<br />

già ad irrancidire e del<br />

contenuto delle <strong>su</strong>e budella<br />

era nauseante, e il tatto non<br />

era da meno: viscide, molli,<br />

morte.<br />

E qualcosa di me smetteva<br />

di essere flaccido, di nuovo<br />

reclamava il corpo morto<br />

di Zenzero. Lo accontentai,<br />

ma non come prima,<br />

affondando nello squarcio<br />

che le avevo fatto nella gola.<br />

Sfogata di nuovo la lus<strong>su</strong>ria,<br />

tornai al mio lavoro. Con<br />

perizia asportai le viscere<br />

e gli organi femminili,<br />

disseminandoli <strong>su</strong>l letto e<br />

per la stanza. Proseguii con<br />

lo stesso lavoro di incisione<br />

e asportazione anche per<br />

le cosce, quelle stesse<br />

cosce che si erano aperte<br />

per un’infinità di uomini<br />

– anche per me – e che ora<br />

nes<strong>su</strong>no avrebbe più avuto<br />

allacciate intorno ai fianchi.<br />

Quando mi ritenni<br />

soddisfatto, feci un passo<br />

indietro, quasi scivolando<br />

nella pozza di sangue che<br />

si allargava <strong>su</strong>l pavimento.<br />

Raccolsi le vesti di Zenzero<br />

e le usai per ripulirmi alla<br />

buona, prima di gettarle<br />

nel camino acceso, insieme<br />

alla mia camicia, ormai<br />

irrimediabilmente rovinata.<br />

Con un ultimo sguardo di<br />

desiderio e astio al cadavere,<br />

indossai il soprabito e lasciai<br />

la squallida stanzetta di<br />

Mary Jane, portando via –<br />

letteralmente – il <strong>su</strong>o cuore,<br />

come lei aveva fatto col mio.<br />

Mi allontanai rapido per<br />

vicoli e viottoli dove nes<strong>su</strong>no<br />

mi avrebbe notato. Ora,<br />

potevo riposarmi. Ora, Jack<br />

poteva ritirarsi dalle scene.<br />

Fumo di Londra - La nebbia<br />

nelle strade della capitale inglese.<br />

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