Impatto Magazine: Dubbi su Spotify // N. #8 // 25 novembre 2014
www.impattomagazine.it // info@impattomagazine.it // Impatto Magazine: Dubbi su Spotify. Questa settimana in primo piano: La società moderna e la psicoeconomia spiegate con i Peanuts. Follow Us on Facebook: https://www.facebook.com/impattomagazine
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Oskar Stål<br />
il brillante svedese<br />
è il Chief technical<br />
officer della<br />
piattaforma <strong>Spotify</strong>.<br />
Il giovane svedese<br />
Daniel Ek, 21 Febbraio 1983, prima<br />
di <strong>Spotify</strong> è stato CEO di uTorrent<br />
e BitTorrent. Nonostante la <strong>su</strong>a<br />
giovane eta è già stato in copertina<br />
<strong>su</strong>lla prestigiosa rivista Forbes.<br />
musicale, dunque, è<br />
combattuta da una schiera<br />
sempre densa di artisti e<br />
operatori del settore, che<br />
forse intravedono nello<br />
streaming un’opportunità<br />
per bypassare il filtro<br />
oppressivo delle case<br />
discografiche. Al momento<br />
la posizione scomoda di<br />
<strong>Spotify</strong> è nel trovarsi nel<br />
bel mezzo di questo tira<br />
e molla tra produzione<br />
creativa e sfruttamento<br />
economico della stessa.<br />
Tuttavia l’apertura<br />
comunicativa e distributiva<br />
della rete sembra favorire,<br />
in maniera consistente, lo<br />
schieramento dei musicisti,<br />
i quali hanno sicuramente<br />
l’arma più potente a loro<br />
disposizione, ossia quella di<br />
non rifornire più il mercato<br />
musicale di materia prima,<br />
fin quando non verranno<br />
modificati gli equilibri<br />
economici e la simmetria<br />
informativa. Lo streaming,<br />
quindi, è sicuramente<br />
l’alternativa più importante<br />
per il futuro dell’industria<br />
musicale, e quindi come ogni<br />
progetto va bene ragionato<br />
e preservato. Si deve creare<br />
un’area di mercato capace<br />
nel soddisfare non solo le<br />
pretese di chi investe negli<br />
artisti, ma anche le ragioni di<br />
questi ultimi. Le proiezioni<br />
del settore musicale, non<br />
dovranno più contemplare<br />
musicisti raggirati o<br />
parcheggiati, ma dovranno<br />
consentire un accesso<br />
libero, meritocratico<br />
e economicamente<br />
sostenibile a chi vorrà<br />
diffondere le proprie<br />
produzioni verso il vasto<br />
pubblico. La dinamitarda<br />
Taylor Swift, nel <strong>su</strong>o<br />
piccolo, ha lanciato un<br />
sasso contro un sistema e<br />
adesso sta a quest’ultimo<br />
evitare una sassaiola che<br />
impedisca la crescita<br />
della musica e lo sviluppo<br />
armonioso e funzionale<br />
dell’arte moderna.<br />
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