Impatto Magazine: Dubbi su Spotify // N. #8 // 25 novembre 2014
www.impattomagazine.it // info@impattomagazine.it // Impatto Magazine: Dubbi su Spotify. Questa settimana in primo piano: La società moderna e la psicoeconomia spiegate con i Peanuts. Follow Us on Facebook: https://www.facebook.com/impattomagazine
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felpa <strong>su</strong>lla testa e uscii. A<br />
darmi il benvenuto, l’odore<br />
nauseabondo dei cumuli<br />
di rifiuti marcescenti<br />
accatastati lungo la<br />
strada. Mi feci largo tra<br />
pozzanghere melmose e<br />
schiere di abitazioni del<br />
tutto identiche alla mia.<br />
Da che ho memoria, ho<br />
sempre vis<strong>su</strong>to nella<br />
Baraccopoli <strong>su</strong>lla collina,<br />
appena fuori dalla città. Era<br />
stata costruita prima che io<br />
nascessi per dare seguito a<br />
una normativa del governo,<br />
che prevedeva un nuovo<br />
piano di urbanizzazione<br />
per prevenire il<br />
sovrappopolamento. Doveva<br />
essere una soluzione<br />
provvisoria. Ogni baracca<br />
si componeva di un’unica,<br />
spoglia camera. I bagni erano<br />
in comune e si trovavano<br />
appena più in basso, vicino<br />
al canale di scolo della<br />
fogna metropolitana. I<br />
Felpa e cappuccio<br />
In una baraccopoli si è<br />
nudi. Un capuccio copre,<br />
difende. Protegge il<br />
proprio sguardo.<br />
Glia allevamenti<br />
Ali che si sollevano al<br />
di sopra della sporca<br />
realtà delle baracche.<br />
La vita delle baraccopoli<br />
Dove impossibile sembra poter<br />
vivere, la giovane energia.<br />
più svegli, quelli che per<br />
primi avevano intuito il<br />
carattere permanente di<br />
quel trasferimento nella<br />
Baraccopoli, erano riusciti<br />
a ritagliarsi, all’interno del<br />
proprio spazio, un piccolo<br />
cortile nel quale allevare<br />
piccioni e altri uccelli<br />
da usare come merce di<br />
scambio al mercato nero.<br />
Quest’ultimo si teneva una<br />
volta alla settimana, nella<br />
vecchia scuola abbandonata.<br />
Era lì che mi stavo dirigendo.<br />
Era un edificio ancora<br />
solido, uno dei pochi della<br />
zona che potesse vantare<br />
un tetto in cemento.<br />
Lungo tutto il perimetro<br />
erano state disseminate<br />
delle rudimentali trappole<br />
anti intrusione; alcuni<br />
bambini, probabilmente<br />
ingaggiati come sentinelle,<br />
si aggiravano lì intorno<br />
furtivi, stando bene attenti<br />
a rimanere nascosti tra<br />
i cumuli d’immondizia<br />
che lo circondavano.<br />
Sicurezza e discrezione<br />
erano fondamentali per la<br />
buona riuscita del mercato:<br />
non c’erano più state<br />
infiltrazioni delle Creature<br />
da anni, tuttavia sapevamo<br />
che le autorità erano sempre<br />
in agguato, pronte ad agire<br />
non appena avessimo messo<br />
il piede in fallo. Andai<br />
spedita verso la palestra,<br />
dove ero sicura di trovare<br />
Saul. Il trambusto festoso<br />
degli ambulanti mi travolse.<br />
Si potrebbe pensare che<br />
un’atmosfera così vitale e<br />
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