Rapporto annuale 2006 - Compagnia di San Paolo
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Introduzione<br />
Lettera del Presidente<br />
Ma la <strong>Compagnia</strong> deve dare conto non soltanto <strong>di</strong> quel che ha fatto ed ha in programma <strong>di</strong> fare<br />
ma anche del modo e cioè dei criteri e dei principi che ispirano i suoi comportamenti: vi sono<br />
criteri generali che devono presiedere alla selezione degli interventi i quali, sia pure numerosi ed<br />
importanti, non possono certo essere illimitati.<br />
Lasciatemi sottolineare alcuni <strong>di</strong> questi principi:<br />
1) innanzitutto favorire gli interventi cosiddetti <strong>di</strong> “moltiplicazione” cioè quelli che trascinano altri<br />
a parteciparvi. In tal modo gli effetti, ovviamente, sono maggiori e più <strong>di</strong>ffusi;<br />
2) preferire quegli interventi che si estendano al maggior numero possibile <strong>di</strong> beneficiari, tenuto<br />
ovviamente conto sia della natura dell’intervento sia dei destinatari;<br />
3) soprattutto, quale che sia il campo d’intervento e sempre che altre circostanze lo sconsiglino,<br />
optare per quel livello <strong>di</strong> qualità che si suole chiamare “d’eccellenza”;<br />
4) pianificare strategicamente gli interventi: avere cioè una visione organizzata del da farsi in uno<br />
spazio ed in un tempo sufficientemente ampi;<br />
5) gli scopi delle Fondazioni in settori specifici talora possono essere raggiunti anche meglio<br />
attraverso enti strumentali cosiddetti <strong>di</strong> destinazione che <strong>di</strong>spongono <strong>di</strong> attrezzature, organizzazione<br />
e risorse anche materiali: enti ai quali partecipino anche terzi (ad esempio: scuole,<br />
collegi anche universitari, ricerche mirate in campi particolari ecc.).<br />
E, quanto ai principi, queste brevi e modeste riflessioni possono concludersi sinteticamente così:<br />
- le Fondazioni hanno il ruolo d’assolvere ad un compito <strong>di</strong> giustizia sociale;<br />
- per esercitarlo degnamente non devono mai prendere decisioni per omaggio servile o timor <strong>di</strong><br />
potenti e devono <strong>di</strong>fendere tanto la propria in<strong>di</strong>pendenza quanto l’autonomia del loro<br />
patrimonio;<br />
- l’ambito etico nel quale si devono muovere è quello della responsabilità sociale non certo<br />
quello del profitto speculativo o della conquista <strong>di</strong> potere.<br />
7<br />
Franzo Grande Stevens