Rapporto annuale 2006 - Compagnia di San Paolo
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Il maggior uso dello strumento dei ban<strong>di</strong>, ben tre nell’anno, e la rinnovata adesione all’Accordo<br />
Quadro in materia <strong>di</strong> Beni Culturali hanno consentito <strong>di</strong> limitare la logica del “pronto soccorso” a<br />
favore <strong>di</strong> un’attività tesa al corretto equilibrio tra il recupero <strong>di</strong> complessi monumentali <strong>di</strong> eccellenza<br />
e la salvaguar<strong>di</strong>a <strong>di</strong> “beni artistici minori”. Dare forma unitaria a questo modo <strong>di</strong> lavorare,<br />
integrando le <strong>di</strong>verse peculiarità dei beni e dei luoghi per superare il rischio della frammentazione,<br />
non è stato semplice: la politica dei “<strong>di</strong>stretti culturali” e degli “itinerari tematici” è comunque<br />
un processo ormai avviato che necessita soltanto <strong>di</strong> essere <strong>di</strong>ffuso e consolidato.<br />
Accanto alle attività <strong>di</strong> restauro, un peso non secondario è stato riservato al tema della valorizzazione,<br />
declinato da un lato, in termini <strong>di</strong> fruizione – attraverso il sostegno alle Associazioni che si<br />
adoperano per le visite guidate ai monumenti – dall’altro, in termini <strong>di</strong> conoscenza e sensibilizzazione<br />
<strong>di</strong> nuovi pubblici – attraverso eventi <strong>di</strong> grande spessore culturale quali ad esempio “Tiziano<br />
e il ritratto <strong>di</strong> Corte da Raffaello ai Carracci” presso il museo <strong>di</strong> Capo<strong>di</strong>monte a Napoli o la mostra<br />
“Tempo moderno” presso il Palazzo Ducale <strong>di</strong> Genova.<br />
Il tratto comune dell’attività del settore Arte rimane comunque l’impegno per trasformare l’insieme<br />
dei beni culturali in un patrimonio “noto”, e in questa chiave vanno letti gli interventi a favore <strong>di</strong><br />
campagne <strong>di</strong> catalogazione e <strong>di</strong> rior<strong>di</strong>no <strong>di</strong> archivi d’arte, e per sensibilizzare gli stu<strong>di</strong>osi e gli abitanti<br />
delle singole città a una progettualità volta al rispetto dei valori e della cultura del territorio.<br />
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Castello <strong>di</strong> Masino – Caravino, Torino<br />
Castello <strong>di</strong> Masino<br />
Nell’ambito dell’impegno a favore del rilancio culturale del<br />
<strong>di</strong>stretto del canavesano l’intensa attività <strong>di</strong> valorizzazione<br />
della <strong>Compagnia</strong> comprende il castello <strong>di</strong> Masino.<br />
Residenza dei Valperga, fu acquistato dal FAI nel 1988 per<br />
poi <strong>di</strong>ventare monumento nazionale. Il patrimonio abbraccia<br />
– oltre all’articolata struttura – arre<strong>di</strong>, collezioni, un<br />
giar<strong>di</strong>no ottocentesco e un parco. Gli interventi, tesi a rendere<br />
fruibili parti del castello non visitabili, riguarderanno<br />
il consolidamento del piano terra e del primo piano, del<br />
Palazzo delle Carrozze, del mastio, dei corpi <strong>di</strong> fabbrica<br />
a<strong>di</strong>acenti e dei muraglioni, il restauro della biblioteca e<br />
delle cantine nonché la riqualificazione del parco e delle<br />
cucine. Nel 2001 il Ministero per i Beni e le Attività<br />
Culturali e la Regione Piemonte hanno inserito<br />
nell’Accordo <strong>di</strong> Programma Quadro in materia <strong>di</strong> beni<br />
culturali il complesso monumentale, che nel 2002 è stato<br />
ricompreso nel Protocollo d’Intesa siglato dalla<br />
<strong>Compagnia</strong>.