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SITUAZIONE INTERNAZIONALE<br />

Il ruolo<br />

• la domanda di energia e le conseguenti emissioni di CO 2 saranno crescenti;<br />

• per contro, dato il declino dei combustibili fossili di produzione interna, aumenteranno<br />

le importazioni dai Paesi extraeuropei;<br />

• i prezzi di petrolio e gas, e conseguentemente anche dell’elettricità, continueranno a<br />

salire;<br />

• il Mercato Unico dell’Energia non è stato completato e in Europa vi sono tanti singoli<br />

mercati interni, poco competitivi e poco liberalizzati.<br />

Di conseguenza, le aree obiettivo su cui indirizzare le sfide future per attuare la nuova<br />

strategia energetica europea sono:<br />

a) il completamento del mercato unico del gas e dell’elettricità entro luglio 2007;<br />

b) la garanzia della sicurezza degli approvvigionamenti attraverso nuovi strumenti e una<br />

maggiore solidarietà fra i Paesi membri;<br />

c) l’adozione di un diverso mix di fonti di energia che ciascun Paese deve adottare, evitando<br />

scelte che possano avere ripercussioni sull’approvvigionamento dei Paesi confinanti;<br />

d) un approccio integrato per affrontare i cambiamenti climatici, con maggiori sforzi nell’efficienza<br />

energetica e nello sviluppo delle fonti rinnovabili;<br />

e) un piano strategico europeo per le tecnologie energetiche;<br />

f) la definizione di una politica energetica unitaria verso l’estero ed un ripensamento<br />

della politica delle scorte sia petrolifere che di gas.<br />

Per quanto riguarda i processi di liberalizzazione del mercato interno dell’energia, oltre<br />

a monitorare lo stato di recepimento delle Direttive su elettricità e gas, la Commissione<br />

europea ha avviato una indagine sulla concorrenza dei mercati, nella quale sono stati<br />

esaminati i mercati all’ingrosso, i meccanismi di formazione dei prezzi, le barriere all’ingresso<br />

di nuovi soggetti e le relazioni fra gli operatori delle reti.<br />

Secondo la Commissione, nella maggior parte dei mercati nazionali, vi sarebbe infatti<br />

ancora un elevato grado di concentrazione e, in alcuni casi, un comportamento protezionistico<br />

che consentirebbe alle imprese di aggirare alcuni obblighi imposti dalla normativa<br />

comunitaria.<br />

Sempre nel corso del 2005, dopo un lavoro durato cinque anni, ha preso il via il progetto<br />

“Joint Oil Data Iniziative - JODI”, nato da un’iniziativa di alcuni organismi internazionali<br />

inseriti nell’ambito dell’International Energy Forum Secretariat (°) - cui aderisce<br />

l’Italia e che ha sede a Riad - con l’obiettivo di migliorare la qualità e la trasparenza<br />

delle statistiche petrolifere. Allo scopo è stato inaugurato un apposito sito Internet<br />

(www.jodidata.org), contenente un database che copre il 95 per cento del mercato<br />

petrolifero. Dati non alternativi ma complementari a quelli delle organizzazioni che<br />

hanno contribuito alla sua nascita.<br />

(°) Fanno parte del progetto: Apec - Asia Pacific Energy Research Center; Iea -International Energy Agency; Eurostat -<br />

Ufficio Statistico della Commissione Europea; Olade -Latin American Energy Organisation; Opec - Organisation of the<br />

Petroleum Exporting Countries; Unsd - United Nations Statistical Division; Ief- International Energy Forum.<br />

18<br />

Relazione Annuale 2006

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