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SITUAZIONE NAZIONALE Italia – Stima degli investimenti nel settore energetico Milioni Periodo di Note di euro riferimento Raffinazione 2.600 Petrolio Downstream P.v. e altri investimenti 2.200 2005-2008 Rilevazione Up Gassificatori 120 E&P Ricerca e produzione 1.600 2005-2010 Stoccaggi 400 Trasporto su 3.500 2005-2008 Eni, Analyst Presentation territorio nazionale 24 febbraio 2005 Le tematiche Gas naturale Infrastrutture Gasdotti Trasporto da 600 2005-2008 Aumento di 6,5 miliardi di mc per i 2 territorio estero gasdotti da Russia e Algeria 130 2005-2008 Potenziamento gasdotto TransAustria dalla Russia 3.000 Galsi Terminali Gnl (°) 3.300 2005-2010 Distribuzione …… Metanizzazione Mezzogiorno …… Reti 1.600 2006-2010 En. elettrica Centrali 1.500 2010-2015 Distribuzione …… Centrali/Produzione 22.000 2003-2013 Comprende tutte le nuove centrali + Rinnovabili Usi finali repowering+quelle a fonti rinnovabili TOTALE INVESTIMENTI 42.550 (°) Ipotesi che nel periodo considerato siano realizzati almeno metà dei dieci terminali in programma. Fonte: Elaborazioni Up su dati societari e stime di Associazioni di settore 44 Relazione Annuale 2006
SITUAZIONE NAZIONALE Si segnalano infine altri accordi di integrazione dei mercati effettuati con l’estero: IL “CODICE DEL CONSUMO” Nel mese di ottobre 2005 è stato pubblicato il Decreto Legislativo 6 settembre 2005 n. 206 recante “Codice del consumo, a norma dell’articolo 7 della Legge 29 luglio 2003, n. 229” (Supplemento Ordinario n. 162 alla Gazzetta Ufficiale n. 235 del 8 ottobre 2005). Il Codice del Consumo, emanato in attuazione della Legge 29 luglio 2003, n. 229 (Legge di semplificazione per il 2001), è finalizzato a riordinare e semplificare la normativa sulla tutela dei consumatori, in coordinamento con i principi e gli indirizzi affermati in sede comunitaria dalle specifiche direttive sul settore del commercio. Il Codice è orientato a favorire l’informazione del consumatore, a tutelarlo nella fase di raccolta delle stesse ad assicurare la correttezza dei processi negoziali e delle forme contrattuali da cui discendono le decisioni di acquisto. Vengono definiti inoltre in modo chiaro i diritti e gli interessi individuali e collettivi dei consumatori e degli utenti, promuovendone la tutela in sede nazionale e locale. Il provvedimento, pur non modificando la normativa esistente sulla tutela del consumatore, richiede un adeguato approfondimento da parte del settore petrolifero per quanto attiene ai seguenti aspetti: – la comunicazione al consumatore, tra cui le modalità di indicazione del prezzo dei prodotti venduti (parte II, titolo II - Informazioni ai consumatori); – la pubblicità al pubblico, in particolare dei prodotti pericolosi per la salute (parte II, titolo III); – la sicurezza dei prodotti (parte IV, titolo I). • fra Eni e Gazprom, poi dichiarato superato, per consentire a quest’ultima di vendere direttamente in Italia 2 miliardi di m 3 /anno. Nuove trattative sono in corso; • fra Eni ed Edf per la vendita di 1 miliardo di m 3 /anno per 8 anni alla società francese. 4.4 La distribuzione dei carburanti 4.4.1 L’evoluzione della rete A cinque anni di distanza dall’emanazione del Decreto Ministeriale del 31 ottobre 2001, il cosiddetto “Piano Marzano”, la quasi totalità delle Regioni ha provveduto all’emanazione delle norme finalizzate alla razionalizzazione ed all’ammodernamento della rete ordinaria di distribuzione dei carburanti. I provvedimenti emanati dalle Regioni, tenendo conto delle specificità territoriali, sono volti a qualificare la rete, innalzando i livelli qualitativi degli impianti e favorendo i punti vendita integrati, dotati di attrezzature non-oil. Sono state introdotte, inoltre, prime forme di flessibilità nell’ambito degli orari di apertura, avvicinando la distribuzione dei carburanti alle altre categorie commerciali. Vi è, infatti, sempre più la tendenza a disciplinare la materia dei carburanti unitamente alle attività commerciali, nell’ambito dei Testi Unici regionali sul commercio. Nonostante le nuove discipline regionali e gli sforzi di razionalizzazione assunti direttamente dalle compagnie petrolifere con il Piano volontario di chiusure conclusosi nel 2004, che ha portato al taglio di 1.800 punti vendita, si sta riscontrando un proliferare di nuovi impianti realizzati principalmente da privati, fenomeno che spesso sfugge al monitoraggio delle Amministrazioni preposte alla disciplina della materia. A tale problema sono particolarmente sensibili le stesse Regioni, che allo scopo hanno sviluppato un osservatorio statistico interregionale sull’evoluzione del mercato, progetto avviato nel 2001 che però ha incontrato difficoltà di ordine attuativo per vincoli economici. Di tale evoluzione non sembra aver tenuto conto la Commissione europea che, nell’ottobre 2005, ha avviato una procedura di infrazione nei confronti dell’Italia, frutto di un esposto presentato da alcune aziende della grande distribuzione, per la presunta violazione della libertà di stabilimento prevista dal Trattato. Ai rilievi della Commissione europea il Ministero delle Attività Produttive, unitamente alle Regioni, ha risposto puntualmente con un apposito documento il quale ben evidenzia l’insussistenza dei rilievi sollevati. Elementi di chiarezza sono stati, invece, introdotti per quanto attiene l’esposizione dei prezzi dei carburanti presso gli impianti. Il Decreto Legislativo n. 206 del 6 settembre 2005, il cosiddetto “Codice del consumo”, ha colmato una lacuna evidenziata negli ultimi anni dal settore, esplicitando che la non corretta pubblicazione dei prezzi dei prodotti petroliferi ad uso autotrazione è sottoposta alle stesse sanzioni previste dal Decreto Legislativo n. 114/98 relativo al settore del commercio. Attraverso tale previsione si è data forza di legge, e sono state sottoposte a sanzione, le prescrizioni già contenute nel Decreto Ministeriale del 7 maggio 1994, così come modificato dal Decreto Ministeriale del 30 settembre 1999. Le tematiche Nei primi mesi del 2006 è altresì ripreso il confronto tra Associazioni dei gestori ed Unione Petrolifera per l’individuazione di nuovi modelli di sviluppo condivisi della rete di distribuzione e per valutare il ruolo del gestore in un quadro in continua evoluzione del mercato. Relazione Annuale 2006 45
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