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Novembre-Dicembre 2006 - Ordine dei Giornalisti

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Decreto entrerà in vigore<br />

dopo che il Consiglio <strong>dei</strong> ministri<br />

avrà dato il via libera definitivo<br />

al testo, che potrà<br />

avvenire successivamente<br />

al parere del Consiglio di Stato<br />

Se i tempi saranno rispettati, già<br />

dalla prima sessione degli esami<br />

di Stato del <strong>2006</strong> saranno adottate<br />

le nuove discipline relative<br />

ai requisiti di accesso, alle nuove<br />

prove d’esame e alle nuove<br />

procedure per l’esame di Stato<br />

In generale, per evitare di creare<br />

problemi ai giovani, sono state<br />

inserite delle norme transitorie<br />

atte a garantire le aspettative<br />

<strong>dei</strong> giovani già in procinto<br />

di accedere alle professioni<br />

• o una laurea specialistica (magistrale) il cui percorso formativo<br />

sia almeno per il 50% costituito da attività pratica<br />

orientata alla professione di giornalista e disciplinata sulla base<br />

di convenzioni con l’ordine;<br />

• o un master universitario biennale, svolto sulla base di convenzioni<br />

con l’ <strong>Ordine</strong>;<br />

• o corsi biennali presso Istituti di formazione al giornalismo,<br />

riconosciuti dall’<strong>Ordine</strong> <strong>dei</strong> giornalisti.<br />

Chiaramente sono fatti salvi i diritti di accesso all’esame di<br />

Stato per coloro che hanno già svolto o stanno svolgendo il<br />

periodo di pratica previsto dal previgente ordinamento, nonché,<br />

fino al 2013, per coloro che svolgono attività redazionale<br />

giornalistica da almeno due anni consecutivi e coloro che<br />

esercitano la professione giornalistica a tempo pieno e in modo<br />

continuativo da almeno cinque anni.<br />

Con i giornalisti è stato concordato di mantenere alcune peculiarità,<br />

come la composizione della Commissione esaminatrice,<br />

il cui presidente sarà scelto tra i magistrati di Tribunale<br />

o di Corte d’appello. La Commissione sarà integrata da un<br />

rappresentante della Federazione degli editori (Fieg). I giornalisti<br />

concordano nell’effettuare l’esame di Stato solamente<br />

presso le Università.<br />

Inoltre, si evidenziano altri interventi:<br />

• i consulenti del lavoro, gli statistici ed i tecnologi alimentari<br />

sono stati finalmente inseriti nella disciplina dell’accesso alle<br />

professioni (erano rimasti fuori dal Dpr 328/2001) ed i giovani<br />

in possesso <strong>dei</strong> nuovi titoli potranno partecipare agli<br />

esami di Stato: gli atenei hanno già conferito lauree “triennali”<br />

e lauree specialistiche che non hanno attualmente<br />

sbocchi nelle professioni.<br />

• Per i consulenti del lavoro, è stato elevato il titolo di accesso,<br />

prevedendo almeno una laurea triennale ed il tirocinio di<br />

durata biennale come requisiti indispensabili. Ciò è stato<br />

possibile grazie ad un accordo con il ministero del Lavoro.<br />

Per i prossimi cinque anni, sono fatte salve le prerogative <strong>dei</strong><br />

diplomati di scuola superiore e <strong>dei</strong> laureati con il vecchio ordinamento,<br />

che saranno ammessi a sostenere l’esame di<br />

Stato;<br />

• Per gli agrotecnici, geometri, periti agrari, periti industriali, si<br />

è provveduto ad elevare definitivamente il titolo d’accesso,<br />

prevedendo come requisiti la sola laurea triennale con un<br />

successivo tirocinio semestrale. Innanzitutto, per consentire<br />

la spendibilità del titolo professionale sull’intero territorio<br />

dell’Unione Europea (direttiva n. 89/48/Cee). Inoltre, è stato<br />

deciso con i Consigli nazionali che l’esame di Stato si svolgerà<br />

presso le sedi universitarie, invece che presso le scuole,<br />

con il conseguente passaggio graduale di competenze.<br />

Fino al 2015, sono fatte salve le prerogative <strong>dei</strong> diplomati di<br />

scuola superiore, che saranno ammessi a sostenere l’esame<br />

di Stato.<br />

• Anche per i veterinari ed i farmacisti sono state definiti le<br />

lauree specialistiche per l’accesso alla professione Inoltre,<br />

sono ammessi all’esame di Stato per l’accesso alla professione<br />

di farmacista anche i laureati del vecchio ordinamento<br />

in farmacia o chimica e tecnologia farmaceutiche.<br />

• Per l’iscrizione alla sezione A dell’Albo degli psicologi, in deroga<br />

alle disposizioni di cui agli articoli 6, comma 2, e 7,<br />

comma 2, del decreto ministeriale 22 ottobre 2004, n. 270,<br />

i decreti ministeriali che definiscono la classe di laurea magistrale<br />

in psicologia possono prevedere un corso di studio<br />

universitario a ciclo unico avente durata quinquennale, previa<br />

acquisizione di 300 crediti formativi universitari.<br />

LA TEMPISTICA DI ATTUAZIONE<br />

Il decreto entrerà in vigore dopo che il Consiglio <strong>dei</strong> ministri<br />

avrà dato il via libera definitivo al testo, che potrà avvenire successivamente<br />

al parere del Consiglio di Stato. Se i tempi saranno<br />

rispettati, già dalla prima sessione degli esami di Stato<br />

del <strong>2006</strong> saranno adottate le nuove discipline relative ai requisiti<br />

di accesso, alle nuove prove d’esame e alle nuove procedure<br />

per l’esame di Stato. In generale, per evitare di creare<br />

problemi ai giovani, sono state inserite delle norme transitorie<br />

atte a garantire le aspettative <strong>dei</strong> giovani già in procinto di accedere<br />

alle professioni.<br />

ORDINE 1 <strong>2006</strong><br />

Maria Grazia Siliquini:<br />

“La riforma per i giovani<br />

nel segno della meritocrazia”<br />

Roma, 22 dicembre 2005. “Grande soddisfazione per l’approvazione<br />

in Consiglio <strong>dei</strong> ministri dello schema di riforma<br />

dell'accesso alle professioni e <strong>dei</strong> relativi esami di Stato. È<br />

una grande opportunità per tutti quei giovani che intendono<br />

divenire giornalisti, ingegneri, architetti,<br />

psicologi poiché arriveranno<br />

meglio preparati all'esame di Stato”.<br />

Così il sottosegretario all’Università<br />

Maria Grazia Siliquini ha commentato<br />

la riforma dell’accesso alle professioni<br />

e <strong>dei</strong> relativi esami di Stato,<br />

presentata oggi insieme al ministro<br />

Letizia Moratti.<br />

“Il tirocinio è stato introdotto per tutte<br />

le professioni, rinnovato, reso serio e<br />

certificato, nonché sarà svolto anche<br />

durante il percorso universitario per<br />

non gravare sui tempi di accesso al<br />

mondo del lavoro <strong>dei</strong> nostri giovani: è<br />

questa una delle più importanti innovazioni<br />

per le professioni italiane”, ha<br />

aggiunto Siliquini. “Abbiamo anche<br />

modificato le obsolete modalità di<br />

svolgimento degli esami di Stato - ha<br />

proseguito la senatrice di Alleanza<br />

Nazionale - che saranno più trasparenti<br />

ed omogenee sul territorio nazionale. Le prove si svolgeranno<br />

con una più efficiente e moderna composizione delle<br />

attuali anacronistiche commissioni esaminatrici, introducendo<br />

il regime di anonimato e, ove necessario, sarà consentito<br />

l’uso delle moderne tecnologie”.<br />

“Insomma, chiunque sia dotato<br />

di capacità e di voglia di studiare ed<br />

abbia fatto l’Università ed un buon tirocinio<br />

potrà superare gli esami di<br />

Stato e diventare un professionista,<br />

indipendentemente dal ceto sociale o<br />

dalla famiglia di provenienza. Altro<br />

che difesa <strong>dei</strong> privilegi corporativi,<br />

siamo andati incontro ai giovani”, ha<br />

concluso Siliquini.<br />

Il provvedimento riguarda le professioni<br />

di agronomo, agrotecnico, architetto,<br />

assistente sociale, attuario, biologo,<br />

chimico, commercialista (solo<br />

per gli esami di Stato), consulente del<br />

lavoro, farmacista, geologo, geometra,<br />

giornalista, ingegnere, perito<br />

agrario, perito industriale, psicologo,<br />

statistico, tecnologo alimentare e veterinario.<br />

(Sin/Ct/Adnkronos)<br />

Lorenzo del Boca (Cnog):<br />

“Il nostro grazie va<br />

al ministro Letizia Moratti<br />

e al sottosegretario<br />

Maria Grazia Siliquini”<br />

Massimo Dini (Ifg):<br />

“I nostri 40 praticanti<br />

scelti tra 497 laureati”<br />

Come direttore dell’Istituto “Carlo De<br />

Martino” per la formazione al giornalismo di<br />

Milano, la prima scuola nata in Italia, esprimo<br />

la mia soddisfazione per l’approvazione,<br />

avvenuta il 22 dicembre, del decreto del<br />

Consiglio <strong>dei</strong> ministri che prevede il conseguimento<br />

della laurea (a partire da quella<br />

breve, di tre anni) come requisito indispensabile<br />

per l’accesso alla professione giornalistica.<br />

Questa decisione è il risultato di una<br />

lunga e strenua battaglia condotta in prima<br />

persona dal presidente dell’<strong>Ordine</strong> di Milano,<br />

Franco Abruzzo, al quale va la mia profonda<br />

riconoscenza come responsabile della formazione<br />

di 40 allievi rigorosamente selezionati.<br />

Non c’è dubbio che si tratti di una svolta<br />

storica che consentirà a chi vuol intra-<br />

Roma, 22 dicembre 2005. Il presidente<br />

dell’<strong>Ordine</strong> nazionale <strong>dei</strong> giornalisti, Lorenzo<br />

Del Boca, ha così commentato l’approvazione<br />

del Dpr sui nuovi esami <strong>dei</strong> professionisti:<br />

“Con soddisfazione prendiamo atto che il<br />

Consiglio <strong>dei</strong> ministri, approvando una serie<br />

di disposizioni per il riordino delle professioni,<br />

ha accolto le nostre proposte per rendere il<br />

lavoro <strong>dei</strong> giornalisti più moderno, più efficiente<br />

e culturalmente più attrezzato per rispondere<br />

alle responsabilità che gli competono.<br />

Un ringraziamento per il ministro Letizia<br />

Moratti e – doverosamente – per il sottosegretario<br />

Maria Grazia Siliquini, che ha seguito<br />

l’iter e le procedure che hanno consentito<br />

un risultato per noi positivo.<br />

Prima di entrare in vigore, la legge deve passare<br />

al vaglio del Consiglio di Stato ma ci auguriamo<br />

che si tratti soltanto di un passaggio<br />

burocratico.<br />

Quando le disposizioni diventeranno operative,<br />

i giornalisti dovranno formarsi all’università<br />

con un percorso di studi accademici che prevedono<br />

il conseguimento di una laurea di primo<br />

livello, seguito da un master biennale destinato<br />

a coniugare preparazione teorica e tirocinio<br />

pratico. Come avviene per gli avvocati<br />

a giurisprudenza o gli ingegneri al politecnico.<br />

L’esame di stato sarà poi l’ultimo atto per<br />

l’abilitazione professionale.<br />

Sono tante le accuse che vengono rivolte ai<br />

giornalisti – a volte ingiustificabili e altre volte<br />

immotivate – ma di una non vogliamo assumerci<br />

la responsabilità: quella di rifiutare di<br />

andare a scuola, per studiare e per saperne<br />

di più”.<br />

(ANSA)<br />

prendere questa difficile strada di far tesoro<br />

del proprio patrimonio culturale, favorendo<br />

così nel tempo l’evoluzione di un giornalismo<br />

meno fazioso e meno sprovvisto di equilibrato<br />

senso critico. La mia riconoscenza, naturalmente,<br />

è rafforzata dal fatto che mi trovo a<br />

dirigere un Istituto di prestigio che in questa<br />

battaglia è stato all’avanguardia. Ricordo, infatti,<br />

che i nostri praticanti-giornalisti sono<br />

stati scelti tra 497 candidati tutti provvisti del<br />

diploma di laurea. “Siamo più liberi”, scrive<br />

Abruzzo. Come direttore dell’Ifg anche io mi<br />

sento più libero. Il potere degli editori di “fare”<br />

i giornalisti avrebbe dovuto già da tempo essere<br />

circoscritto.<br />

Massimo Dini<br />

direttore Ifg “Carlo De Martino”<br />

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