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il razzismo quotidiano - Cronache di ordinario razzismo

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Nel periodo considerato, i gruppi maggiormente colpiti da episo<strong>di</strong><br />

<strong>di</strong> <strong>razzismo</strong> sono stati, in proporzione, i citta<strong>di</strong>ni romeni, i rom e i sinti<br />

(fra i quali anche numerosi citta<strong>di</strong>ni italiani), segnando, rispetto agli<br />

anni precedenti, una sorta <strong>di</strong> cambiamento: le vittime erano più in<br />

generale citta<strong>di</strong>ni non comunitari e persone <strong>di</strong> fede musulmana. Complessivamente,<br />

certo, <strong>il</strong> numero <strong>di</strong> migranti <strong>di</strong> varia nazionalità è superiore,<br />

ma in rapporto al totale dei casi, la nazionalità romena è quella<br />

più <strong>di</strong>scriminata e colpita.<br />

Anche <strong>il</strong> colore della pelle sembra essere ritornato un elemento che<br />

rende i citta<strong>di</strong>ni stranieri, anche se paradossalmente nati in Italia o già<br />

citta<strong>di</strong>ni italiani, frequentemente vittime <strong>di</strong> insulti, <strong>di</strong> comportamenti<br />

offensivi e <strong>di</strong> violenze. Da notare, poi, che all’inizio del 2009, anche i<br />

citta<strong>di</strong>ni bengalesi, in particolare nella capitale, risultano fra le vittime<br />

preferenziali delle aggressioni razziste.<br />

Il germe della furia xenofoba comincia senza dubbio a trovare <strong>il</strong><br />

suo spazio vitale nel <strong>di</strong>sagio economico e sociale 283 , ma la ricorrente<br />

coincidenza delle violenze più gravi con gli episo<strong>di</strong> <strong>di</strong> cronaca nera che<br />

coinvolgono citta<strong>di</strong>ni stranieri sembra in<strong>di</strong>care che la responsab<strong>il</strong>ità dei<br />

me<strong>di</strong>a non è da sottovalutare.<br />

Anche se gli eventi classificati come manifestazioni razziste sono<br />

risultati notevolmente in calo, la controtendenza in aumento è quella<br />

delle violenze contro la «proprietà». Numerose sono state, infatti, le<br />

aggressioni anonime contro le abitazioni e i campi rom, o le molotov<br />

scagliate all’ingresso <strong>di</strong> una moschea o sulla serranda <strong>di</strong> un’attività commerciale<br />

gestita da citta<strong>di</strong>ni stranieri.<br />

A fine settembre 2007, due incursioni devastano i campi rom<br />

intorno a Roma 284 . I telegiornali si riempiono <strong>di</strong> reportage sul pericolo<br />

della microcriminalità, straniera e «nomade». L’isteria collettiva e <strong>il</strong> linciaggio<br />

me<strong>di</strong>atico si alimentano a vicenda. La stampa italiana e le televisioni<br />

soffiano sul fuoco pronte a rappresentare l’Italia «sotto asse<strong>di</strong>o»<br />

da parte <strong>di</strong> quelle persone che chiamano «zingari». I maggiori quoti<strong>di</strong>ani<br />

nazionali gridano all’invasione dei noma<strong>di</strong>, allo stato <strong>di</strong> emergenza.<br />

Con le stesse modalità si sv<strong>il</strong>uppa la stigmatizzazione dei citta<strong>di</strong>ni rumeni<br />

associati quasi univocamente con «l’emergenza sicurezza». È lo stesso<br />

Walter Veltroni, ex-sindaco <strong>di</strong> Roma, ad affermare in una conferenza<br />

stampa che i citta<strong>di</strong>ni rumeni sono stati riconosciuti colpevoli del 75%<br />

<strong>di</strong> tutti i crimini commessi nella capitale durante <strong>il</strong> 2007.<br />

La maggior parte degli autori <strong>di</strong> violenze razziste sono privati citta<strong>di</strong>ni<br />

o gruppi <strong>di</strong> persone che organizzano vere e proprie spe<strong>di</strong>zioni<br />

punitive. La cosiddetta «logica del branco» comincia ad occupare un<br />

notevole spazio nelle rappresentazioni me<strong>di</strong>atiche visto che <strong>il</strong> «gruppo»<br />

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