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il razzismo quotidiano - Cronache di ordinario razzismo

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25/5/2009 Piazzola (Pd)<br />

Scritte razziste sui manifesti elettorali del can<strong>di</strong>dato alle provinciali<br />

dell’Italia dei Valori, Edgar Serrano, <strong>di</strong> origine venezuelana, pedagogista e<br />

docente all’Università <strong>di</strong> Padova, commissario dell’ex ministro della salute<br />

Livia Turco, e assessore nella giunta Cavinato. «Vai via sporco negro», «negri<br />

raus», «non sei italiano, vai a casa tua» e così via. Il tutto accompagnato da<br />

svastiche e croci celtiche <strong>di</strong>segnate sul volto del can<strong>di</strong>dato. L’attacco a Serrano<br />

si è verificato in tutto <strong>il</strong> territorio provinciale, dove sono strati strappati quasi<br />

tutti i manifesti elettorali. A Vaccarino e Tremignon, le scritte sono state<br />

pesanti e <strong>di</strong> matrice xenofoba, firmate da Forza Nuova. Fonte: Espresso.it<br />

27/5/2009 Genova<br />

Nonostante le intimazioni dei giu<strong>di</strong>ci e <strong>il</strong> buon esempio <strong>di</strong> strutture<br />

come <strong>il</strong> Galliera, le porte del San Martino restano chiuse per gli infermieri <strong>di</strong><br />

origine straniera. Almeno cinque <strong>di</strong> loro, <strong>di</strong> <strong>di</strong>verse nazionalità e in possesso<br />

<strong>di</strong> regolare permesso o <strong>di</strong> carta <strong>di</strong> soggiorno, da anni residenti e impiegati nel<br />

capoluogo ligure, sono stati esclusi da un concorso pubblico per operatore<br />

socio-sanitario indetto dall’azienda ospedaliera. «Mancanza del requisito della<br />

citta<strong>di</strong>nanza italiana o europea». Non valgono le precedenti or<strong>di</strong>nanze del<br />

tribunale genovese, che hanno imposto al San Martino l’assunzione <strong>di</strong> personale<br />

sanitario immigrato. Per la Cg<strong>il</strong> si tratta <strong>di</strong> una «pesante forma <strong>di</strong> <strong>di</strong>scriminazione».<br />

I cinque stranieri si sono rivolti ad un avvocato per denunciare<br />

quello che definiscono «un atto <strong>di</strong> <strong>razzismo</strong>». Ma <strong>il</strong> San Martino, attraverso<br />

lo stesso <strong>di</strong>rettore delle risorse umane, non sente ragioni e ribatte: «Questa è<br />

la legge». Fonte: Espresso.Repubblica.it<br />

29/5/2009 Selvazzano (Pd)<br />

Assume carattere razzista quella che, all’inizio, sembrava essere solo una<br />

banale lite tra adolescenti che frequentano <strong>il</strong> liceo Gal<strong>il</strong>ei <strong>di</strong> Caselle. Una ragazzina<br />

italiana, figlia <strong>di</strong> genitori somali in Italia da 30 anni, ha trovato incise sul suo<br />

banco due frasi dal tono decisamente razzista: <strong>il</strong> suo nome seguito dall’aggettivo<br />

«magreba» e «brutta negra». La madre della ragazza <strong>di</strong>ce con amarezza <strong>di</strong> essersi<br />

sentita ignorata dall’autorità scolastica, sottolineando che non è intervenuta<br />

nemmeno la coor<strong>di</strong>natrice <strong>di</strong> classe. Fonte: Il Mattino <strong>di</strong> Padova<br />

30/5/2009 Venaria (To)<br />

Alla Reggia <strong>di</strong> Venaria, tutte le impiegate alle biglietterie e le guide turistiche<br />

si sono presentate al lavoro con <strong>il</strong> velo. Un segno <strong>di</strong> solidarietà nei confronti<br />

<strong>di</strong> Amellal, una <strong>di</strong>pendente <strong>di</strong> origine marocchina, finita nel mirino <strong>di</strong><br />

un lettore de La Stampa che in una lettera al giornale si era detto stupito <strong>di</strong><br />

vedere alle casse della Reggia due donne con <strong>il</strong> velo. «Non sarebbe più corretto<br />

impiegare queste due donne in un’attività <strong>di</strong> ufficio O ut<strong>il</strong>izzare persone<br />

vestite con abiti d’epoca» aveva scritto. E subito si sono scatenate le polemiche<br />

sfociate nella civ<strong>il</strong>e protesta <strong>di</strong> tutte le <strong>di</strong>pendenti. Fonte: La Repubblica<br />

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