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il razzismo quotidiano - Cronache di ordinario razzismo

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<strong>di</strong> <strong>razzismo</strong>. Il giocatore dell’Inter e dell’Under 21 ha subito, nella capitale,<br />

una contestazione da parte <strong>di</strong> un gruppo <strong>di</strong> tifosi della Roma. L’attaccante<br />

nerazzurro era in compagnia <strong>di</strong> altri giocatori della Nazionale Under 21, quando<br />

è stato avvicinato da alcuni tifosi giallorossi che lo hanno preso <strong>di</strong> mira con<br />

cori e <strong>il</strong> lancio <strong>di</strong> due banane facendo poi perdere le loro tracce. Ai carabinieri,<br />

<strong>il</strong> calciatore ha spiegato che si è trattato <strong>di</strong> un episo<strong>di</strong>o «da nulla» e che non<br />

intende sporgere denuncia. Fonte: Repubblica.it<br />

7/6/2009 Forlì<br />

Un ragazzo <strong>di</strong> origine bras<strong>il</strong>iana, residente a Faenza, viene insultato con<br />

frasi razziste e aggre<strong>di</strong>to da quattro giovani. La polizia ha trovato <strong>il</strong> giovane in<br />

stato <strong>di</strong> shock e con escoriazioni alla testa e sul viso. La vittima ha raccontato<br />

che i quattro ragazzi gli avevano portato via la sua chitarra, colpendolo con una<br />

bottiglia rotta e insultandolo con frasi razziste per <strong>il</strong> colore della pelle. I m<strong>il</strong>itari<br />

hanno raggiunto l’abitazione <strong>di</strong> uno dei componenti del gruppo, già noto alle<br />

forze dell’or<strong>di</strong>ne, e vi hanno trovato <strong>il</strong> quartetto, tutti ragazzi fra i 19 e i 28 anni.<br />

I quattro giovani sono stati arrestati e portati in carcere a Forlì, per rapina aggravata<br />

in concorso, ingiurie, lesioni personali, danneggiamento e ingiurie con<br />

l’aggravante della <strong>di</strong>scriminazione razziale. Fonte: La Provincia Pavese<br />

7/6/2009 Brescia<br />

Pat, 25 anni, citta<strong>di</strong>na nigeriana, da oltre sette a Brescia con regolare<br />

permesso <strong>di</strong> soggiorno, contratto a tempo indeterminato, incinta <strong>di</strong> 6 mesi.<br />

Obaze, 30 anni, anche lui nigeriano, sofferente <strong>di</strong> una seria malattia car<strong>di</strong>opolmonare,<br />

ha perso <strong>il</strong> permesso <strong>di</strong> soggiorno perché le lunghe degenze ospedaliere<br />

non gli hanno lasciato <strong>il</strong> tempo <strong>di</strong> seguire la pratica per ottenere l’as<strong>il</strong>o<br />

politico che aveva richiesto in quanto perseguitato religioso.<br />

Decidono <strong>di</strong> sposarsi in Comune, ma, nel giorno convenuto per le pubblicazioni,<br />

Pat viene accompagnata in una stanza da due impiegate che le<br />

<strong>di</strong>cono <strong>di</strong> riempire un modulo. Una delle due si allontana, e poco dopo torna<br />

con i vig<strong>il</strong>i che prelevano Obaze, impedendo a Pat <strong>di</strong> salire sulla stessa vettura<br />

che lo conduce al posto <strong>di</strong> polizia e senza informarla del motivo del fermo.<br />

L’uomo viene portato in carcere, e solo l’indomani Pat può finalmente sapere<br />

<strong>il</strong> motivo dell’arresto: non ha ottemperato all’or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> espulsione. Tuttavia<br />

Obaze era stato assolto proprio <strong>il</strong> giorno prima: <strong>il</strong> giu<strong>di</strong>ce aveva ritenuto<br />

che sussistesse un giustificato motivo per la non punib<strong>il</strong>ità, anzi i motivi fossero<br />

almeno due, ovvero le critiche con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> salute e l’aspettativa <strong>di</strong><br />

paternità. Fonte: Osservatoriosullarepressione.org<br />

7/6/2009 Napoli<br />

Daria è un’adolescente <strong>di</strong> origine ucraina, vive insieme ai genitori (la<br />

madre fa le pulizie ad ore, <strong>il</strong> padre <strong>il</strong> saldatore), parla 6 lingue e, nel suo paese,<br />

ha già <strong>il</strong> suo titolo <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o, che, però, in Italia non è valido: per questo ha<br />

dovuto rifare la scuola presso <strong>il</strong> liceo Margherita <strong>di</strong> Savoia. Ora, giunta all’ultimo<br />

anno, con ottimi risultati, l’ennesimo ostacolo: Daria non ha né un permesso<br />

<strong>di</strong> soggiorno né un co<strong>di</strong>ce fiscale, e senza questi documenti non può<br />

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