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STARTUPITALIA_La_top_100

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SOCIAL INNOVATION<br />

BIBAK<br />

http://www.bibak.org/<br />

LIBERARE IL MONDO DALLE MINE<br />

PAROLA CHIAVE: “SENZA PAURA”<br />

ibak, in persiano, significa<br />

“senza paura”. Un<br />

B nome perfetto per una<br />

startup che si è posta<br />

l’obiettivo di contribuire<br />

a risolvere il problema dello rimozione<br />

delle mine antiuomo nelle zone<br />

tormentate da conflitti. Nata in origine<br />

all’interno del Graduate Studies<br />

Program della Singularity University,<br />

Bibak è oggi incubata in Olanda, allo<br />

Statup Bootcamp HighTech XL di<br />

Eindhoven.<br />

“Quella dello sminamento – racconta<br />

la co-fondatrice Selene Biffi - è una<br />

questione annosa, con una settantina<br />

di Paesi interessati, secondo dati<br />

UN, da 110 milioni di mine. Oggi lo<br />

Andrea Pavan<br />

lead programmer,<br />

Francesco<br />

Perratone Cto<br />

e Selene Biffi<br />

co-founder e<br />

Ceo<br />

sminamento è, nella maggior parte<br />

dei casi, fatto ancora come si faceva<br />

durante la Seconda Guerra Mondiale,<br />

con i metal detector e personale<br />

adeguatamente formato. Un processo<br />

lungo, pericoloso e costoso”.<br />

Bibak sta sviluppando un sistema di<br />

identificazione degli ordigni che combina<br />

alcune caratteristiche dei metodi<br />

attualmente esistenti, riducendo però<br />

costi e tempi del processo. L’obiettivo<br />

è anche quello di coinvolgere quanto<br />

più possibile le comunità locali nel<br />

processo, di modo che il passaggio<br />

tra post-conflitto e sicurezza sia il più<br />

rapido e partecipato possibile.<br />

“Ecco perché – spiega Biffi - le comunità<br />

interessate dal problema delle<br />

mine sul loro territorio vengono<br />

all’inizio formate per l’utilizzo dei<br />

sensori e dell’identificazione delle<br />

mine e, a sminamento ultimato, viene<br />

insegnato loro a riciclare la nostra<br />

tecnologia; ad usare, per esempio, i<br />

sensori come generatori di l’energia”.<br />

Il team della startup, che è composto<br />

al momento da cinque persone, ha<br />

presentato ‘idea a diversi investitori<br />

in Olanda e a un fondo di investimento<br />

specializzato in imprese sociali.<br />

Finito, a febbraio, il programma<br />

di incubazione, verrà scelto il paese<br />

dove iniziare i primi test sul campo:<br />

fra i papabili, Afghanistan, Bosnia e<br />

Mozambico.<br />

NUMERI<br />

5<br />

Dipendenti / Collaboratori<br />

34<br />

Età media dipendenti<br />

15.000 euro<br />

Round / Finanziamenti (totale)<br />

per l’incubazione<br />

presso Startup Bootcamp<br />

HighTech XL a Eindhoven<br />

(Olanda), novembre 2014<br />

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