20nacciati di fuc<strong>il</strong>azione per tradimento come fece <strong>il</strong> famigerato Quir<strong>in</strong>o Codelupp<strong>in</strong>ei confronti del sottoscritto e di altri.Queste misure non avevano più la forza di frenare <strong>il</strong> malcontento e tantomeno di contribuire a modificare <strong>il</strong> corso degli eventi. Ci obbligavano però acont<strong>in</strong>uare <strong>il</strong> lavoro con estrema prudenza ed oculatezza, a settori divisi, a collegamentie a divisioni del lavoro stesso fatti sempre <strong>in</strong> modo da non comprometterel'organizzazione.Per esempio <strong>il</strong> compagno Degani aveva collegamenti con me e con Cug<strong>in</strong>ie qualche volta con funzionari del partito, ma solo <strong>in</strong> relazione al lavoroche egli doveva svolgere nel suo ambiente <strong>in</strong> mezzo al suo gruppo e per i collegamenticon tutti i possib<strong>il</strong>i antifascisti senza limitazione alcuna di <strong>in</strong>iziativa.Arriviamo così al 25 luglio. Il colpo di Stato della monal1chia ci colsedi sorpresa, ma la matt<strong>in</strong>a del 26, i comunisti più noti e <strong>in</strong> libertà erano presentidentro e davanti alle fabbriche per promuovere l'uscita degli operai e perdare un obiettivo alle manifestazioni.DEGANIDebbo risalire con la memoria all'anno 1932 se voglio ricordare la prima<strong>in</strong>cr<strong>in</strong>atura di quel «mondo della sicurezza» nel quale ero vissuto e <strong>in</strong>cui tutto era risolto <strong>in</strong> anticipo dalla f<strong>il</strong>osofia storicistica crociana alla quale miaveva avviato <strong>il</strong> mio maestro di liceo, Giuseppe Zonta.Il fascismo, che si manifestava, quando avevo compiuto l'ultimo anno d<strong>il</strong>iceo era stato da me rifiutato sia per l'orientamento nella vita che mi avevadato <strong>il</strong> mio maestro,. sia come fatto che urtava con la sua violenza la mia cos'cienzamorale.Ma alla. critica radicale della società <strong>in</strong> cui vivevo fui sp<strong>in</strong>to da un fattopersonale nel 1932, perché ebbi modo di vedere quanto fosse arretrato sultempo ed <strong>in</strong>giusto per i problemi della coscienza, l'ord<strong>in</strong>amento sociale cosìcome era stata voluto e costruito dalla borghesia che nel fascismo aveva trovato<strong>il</strong> mezzo per consolidare ancora più ciò che <strong>in</strong> esso vi era di retrivo.A questa critica di orig<strong>in</strong>e morale, subentrò una critica razionale neiconfronti della concezione politica crociana del liberalismo come «forma» chela storia riempie dei suoi contenuti, poiché della classe subalterna ammetteval'esistenza come contrapposizione dialettica alla borghesia, ma la negava comecreatrice di storia e la dottr<strong>in</strong>a di questa classe, <strong>il</strong> marxismo, veniva accettatounicamente come canone di <strong>in</strong>terpretazione storica e rifiutata come concezionedel mondo.Qualche anno dopo, nel 1936, conobbi un altro allievo dello Zonta, piùgiovane di me di oltre dieci anni, laureato <strong>in</strong> legge, con <strong>il</strong> quale mi trovai subitocongeniale nelle idee non solo per ciò che riguardava la critica radicaledella società borghese, ma, come me, orientato verso una concezione marxisticadel mondo e qu<strong>in</strong>di comunistica, Arrigo Negri.Negri, quand'era studente universitario, aveva avuto contatti a Bolo-
gna con un gruppo di comunisti triest<strong>in</strong>i e di Padova dai quali riceveva materialedi Partito da diffondere e, a Reggio, 'con un operaio della «O.M.I. Reggiane»Bonora, nonché con l'allora segretario locale del Partito comunista,Viani e con un altro esponente, pure operaio, alla «O.M.I. Reggiane », Nizzoli.Successivamente Negri mi presentò, nel 1937, un laureato <strong>in</strong> legge,allora Ufficiale della M<strong>il</strong>izia universitaria, Osvaldo Poppi. Cont<strong>in</strong>uando ad <strong>in</strong>dossarela divisa fascista al f<strong>in</strong>e di mascherare, almeno esteriormente, la suaattività, Poppi svolse nel Partito importanti compiti.Un'irruzione della polizia nell'apr<strong>il</strong>e del 1939 <strong>in</strong> un casc<strong>in</strong>ale di Codemondo,durante una riunione clandest<strong>in</strong>a, consentiva l'arresto di dec<strong>in</strong>e di comunistireggiani, alcuni delle v<strong>il</strong>le vic<strong>in</strong>e alla città, altri di località della Bassa edella Montagna. Fra questi Osvaldo Poppi a cui <strong>il</strong> Tribunale Speciale irrogòventi anni di carcere, la pena massima a cui furono condannati gli arrestati.11 Poppi fuggito dal carcere, dopo essere riparato nella Svizzera, rientrò<strong>in</strong> Italia e nella lotta di liberazione divenne Commissario Generale della DivisioneModena, partecipò alla conquista di Montefior<strong>in</strong>o e fu gravemente ferito.Dopo l'arresto di Poppi mi avvic<strong>in</strong>arono alcuni <strong>in</strong>tellettuali antifascisti,già amici personali di Negri.Il gruppo di <strong>in</strong>tellettuali antifascisti reggiani era formato da giovani divarie provenienze ideologiche oltre che di diverse formazioni culturali; cattolicaper Valdo Magnani che divenne poi capo partigiano nella Jugoslavia, laureato<strong>in</strong> f<strong>il</strong>osofia e Piero Marani avvocato eletto dopo la liberazione, senatore delPartito socialista; era laureato <strong>in</strong> lettere Giovanni Mariani che fu durante laguerra <strong>in</strong>ternato <strong>in</strong> un campo di concentramento tedes1co, studente di medidnaAldo Cucchi partigiano combattente alla battaglia di Porta Lame a Bologna,uno studente <strong>in</strong> medic<strong>in</strong>a Paolo Carnelli, un dottore <strong>in</strong> scienze economiche RiccardoCocconi ufficiale della M<strong>il</strong>izia fascista e facente parte dell'Ufficio politico,divenuto comandante poi vice-comandante partigiano delle bande di operazionenel Reggiano; dottore pure <strong>in</strong> SCIenze economiche Rolando Maramottipure partigiano.Questo gruppo, dopo di avere cercato di arrivare criticamente al materialismostorico, f<strong>in</strong>ì per accettarlo <strong>in</strong> forma apodittica, mancando gli strumentiper <strong>il</strong> superamento critico delle posizioni idealistiche derivate dalla formazioneretorico-umanistica. (Solo quando uscirono gli scritti di Gramsci, fupossib<strong>il</strong>e comprendere come superando una posizione tendenzialmente crocianasi potesse arrivare a quello storicismo assoluto che è <strong>il</strong> marxismo). Ogni componentecercò contatti anche al di fuori del gruppo con m<strong>il</strong>itanti nel Partitocomunista.Oltre i dirigenti comunisti con i quali ero <strong>in</strong> contatto mediato, nel 1940feci la conoscenza diretta di un dirigente comunista mandatomi nel mio ufficioda un cliente che conosceva le mie idee: Aldo Magnani.La l<strong>in</strong>ea del Partito da realizzare era quello della unità di tutte leforze antifasciste e per adempiere al compito che mi era stato assegnato cercaicontatti con altri <strong>in</strong>tellettuali. Perché era fra gli <strong>in</strong>tellettuali che dovevo svolgere<strong>il</strong> mio lavoro.In quello stesso anno conobbi certo Baroni, romano, ufficiale di arti-21
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