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44La situazione politica nella nostra prov<strong>in</strong>cia - dopo l'avventuroso imperodel prefetto fascista e squadrista fiorent<strong>in</strong>o D<strong>in</strong>o Perrone Compagni, cuiera succeduto da pochi giorni Luigi Miranda, funzionario <strong>in</strong>telligente e colto -risentiva di quella nazionale. La lotta fra le due fazioni fasciste locali che sicontendevano <strong>il</strong> potere - quella del Fabbrici e quella del Muzzar<strong>in</strong>i (3) -sembrava avviarsi a composizione con la recente nom<strong>in</strong>a di Franco Fontan<strong>il</strong>i asegretario federale (4). Le cosiddette elezioni avevano dato un vero plebiscitodi sì; pochissime cent<strong>in</strong>aia di no erano uscite dalle urne. Il regime, anche danoi, aveva dunque l'apparente ed <strong>il</strong>lusorio consenso popolare. La critka si disperdevanella mormorazione. Anche <strong>il</strong> Clero, appagato dalle recenti conquisteconcordatarie, aderiva - sia pure con qualche riserva - alla politica dell'uomo«mandato dalla Provvidenza », anche se seDpeggiavano i primi dissensi creatidall'attività dell''i\zione cattdlica. I partiti politici erano stati dissolti; gli uommlplU rappresentativi di essi e delle correnti antifasciste avevano dovutoscegliere fra la via dell' es<strong>il</strong>io o l'accettazione del nuovo regime o <strong>il</strong> rifugionella solitud<strong>in</strong>e, nel s<strong>il</strong>enzio e nella meditazione. lo fui ,fra questi ultimi. Soltanto<strong>il</strong> partito comunista, apparentemente disfatto, manteneva con accorta prudenzauna organizzazione di quadri, cospirativa, ma attiva ed efficiente.Ebbi occasione di conoscere .<strong>il</strong> Miranda (5) <strong>in</strong> casa di Pellegr<strong>in</strong>o Sforzabomba «Sipe» che urtò contro la carrozzeria della macch<strong>in</strong>a, rimbalzando e scoppiando a terra. Il Mussol<strong>in</strong>i nonfu neppure scalfito, mentre otto passanti vennero leggermente feriti.d) <strong>il</strong> quarto attentato fu quello compiuto a Bologna <strong>il</strong> 31 ottobre 1926. Ne fu <strong>in</strong>c01pato <strong>il</strong> qu<strong>in</strong>dicenneAnteo Zamboni, figlio del tipografo Mammolo Zamboni, che fu allora def<strong>in</strong>ito anarchico. Il povero Anteo vennecolpito da una pugnalata e poi venne pestato e ammazzato dalla folla feroce. La verità su questo episodio è rimastaoscura. Quest'ultimo attentato diede tuttavia l'occasione al grosso «giro di vite» che <strong>il</strong> Mussal<strong>in</strong>i da tempo anelavadi fare. I primi provvedimenti furono: lo scioglimento di tutti i partiti politici (tranne, naturalmente, quellofascista)' l'annullamento dei passaporti con l'Estero, l'istituzione del conf<strong>in</strong>o di polizia per reati politici, la costituzionedi una polizia politica (OVRA) e, sempre su proposta di Alfredo Rocco (testè commemorato alla presenzadel primo presidente della ,Corte di cassazione Tavolaro) la creazione del Tribunale speciale per la sicurezza dellostato e la comm<strong>in</strong>azione della pena di morte per i reati di <strong>in</strong>tenzione: come accadde qualche tempo dopo (i! 3febbraio 1931), quando furono arrestati l'anarchico Michele Schirru e Angelo Sbardellotto per avere pensato, dicopensato, di fare un attentato al duce: al che seguì la condanna alla fuc<strong>il</strong>azione, che fu eseguita!L'ultimo attentato (quello di Bologna) diede occasione al Mussol<strong>in</strong>i di telegrafare i! 2 novembre 1926 a LeandroArp<strong>in</strong>ati, federale di Bologna, la frase s<strong>in</strong>istramente presaga: «Nulla può accadermi prima che i! mio compito siaf<strong>in</strong>ito» (Corriere della Sera del 2-11-1926): i! compito f<strong>in</strong>ì <strong>in</strong> effetti ... <strong>il</strong> 25 apr<strong>il</strong>e 1945 e <strong>il</strong> 28 seguente gli «accadde»piazzale Loreto. Quella frase fece poi i! paio con l'altra con la quale si conclusero i Colloqui con Mussal<strong>in</strong>idi Emi! Ludwig (edit. Mondadori, 1932, pago 227): «Ognuno muore come deve morire ».I primi quattro attentati o pseudo attentati ebbero gravissime conseguenze <strong>in</strong> Italia. Nonostante gli ord<strong>in</strong>i« ufficiali» di non far luogo a rappresaglie, le violenze sulle persone e sulle cose assunsero aspetti paurosi e bestiali:bastonature a sangue, purghe con olio di ric<strong>in</strong>o, saccheggio di sedi di giornali, di cooperative, di studii professionali.A Reggio, varie sedi socialiste, la tipografia della Giustizia (settimanale), studìi di professionisti furonooggetto di violenze .. Il prof. Furno e l'avv. Giaroli dovettero emigrare, come avevano fatto Cam<strong>il</strong>lo Prampol<strong>in</strong>ì,Pietro Montas<strong>in</strong>i, Giovanni Zibordi, l'ex fascista Ottavio Corg<strong>in</strong>i e, fra gli operai, ricordo Cesare Campioli, AldoMagani, Alfeo Corassori. Ai professionisti si imputava genercamente l'appartenenza' o sospetta appartenenza allaMassoneria. A me fu prop<strong>in</strong>ato <strong>il</strong> 13 settembre 1926 un buon bicchiere di olio di ric<strong>in</strong>o, rancido per giuta. Sidisse che ero aff<strong>il</strong>iato all'Associazione «Italia Libera» (primo nucleo di G. L.) e che pertanto la «lezione»avrebbe fatto bene. Furono due notissimi «squadristi» a compiere la valorosa impresa: non vale la pena di nom<strong>in</strong>arliperché la loro identità è nota a tutti, perché allora essi ne menarono vanto. .(3) La vicenda del dualismo Fabbrici-Muzzar<strong>in</strong>i nella prov<strong>in</strong>cia di Reggio meriterebbe di essere studiata afondo. Non fu soltanto la gara di due ambizioni per conseguire <strong>il</strong> dom<strong>in</strong>io politico della prov<strong>in</strong>cia; fu uno scontrodi due mentalità nell'ambito del sistema fascista. F<strong>in</strong>o a che la prefettura venne retta da funzionari di carriera,questi due modesti uom<strong>in</strong>i politici poterono svolgere, ciascuno a proprio modo, un'attività concorrenziale, <strong>il</strong>primo appoggiandosi sullo squadrismo della Bassa, <strong>il</strong> secndo cercando di conquistare posizioni <strong>in</strong> quel settore cheoggi si chiamerebbe di sottogovemo. Ad un dato momento (1927) venuto a reggere la prefettura <strong>il</strong> Perrone Compagnicon una somma di autorità che nessuno prima di lui. aveva mai avuto, la b<strong>il</strong>~mcia com<strong>in</strong>ciò a pendere a favore delMuzzar<strong>in</strong>i, tanto che verso la f<strong>in</strong>e del 1929 <strong>il</strong> Fabbrici, depuntato nel 1924 e r<strong>il</strong>etto col «plebiscito» del. marzo1929, con provvedimento pubblicato sul Foglio d'Ord<strong>in</strong>i del partito <strong>in</strong> data 15 dicembre venne sospeso- da ogniattività politica. Il che segnò l'<strong>in</strong>izio di un suo tramonto dalla vita politica locale.(4) Il Fontan<strong>il</strong>i era stato uno squadri sta ed era funzionario della Federazione prov<strong>in</strong>ciale di cui era segretario<strong>il</strong> Muzzar<strong>in</strong>i. Si può dire che fosse un suo uomo. Aveva scarsa cultura, ma era dotato di buon senso, cosicché resse. la carica per circa un anno f<strong>in</strong>o a che fu sostituito da Marcello Bofondi, uno squadrista romagnolo, poscia prefettodi Forlì.(5) Lugi Miranda - come è detto nel testo - era un funzionario molto <strong>in</strong>tellìgente che non dimenticava diessere anche un uomo di cultura e di mondo, venuto a maturità nell'ambiente s<strong>in</strong>istreggiante e neo-<strong>il</strong>lum<strong>in</strong>isticodella f<strong>in</strong>e del XIX secolo. Manteneva <strong>in</strong>tatto nel foro <strong>in</strong>teriore questo suo bagaglio culturale e ideologico; ma, perpoterlo conservare, doveva mostrarsi nel foro esterno quale fascista <strong>in</strong>transigente. Era questa una delle conseguenze

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