6l° Convegno: I «Quarantac<strong>in</strong>que giorni»Partecipanti: Cesare Campioli, Giann<strong>in</strong>o Degani, Aldo Magnani, Vittorio Pe1lizzi, N<strong>in</strong>oPrandi, Prospero Simonelli.Coo1V1i-natore:Odoardo Rombaldi.ROMBAiLDIChi vi parla fu assente dall'Italia dal settembre 1941 a~ settembre 1943,salvo brevi <strong>in</strong>terruzioni. Perciò di quei due anni quasi non conserva ricordo direttodelle . vicende italiane. . ..A chi viveva <strong>in</strong> Germania risaltava f<strong>in</strong> troppo evidente la sproporzione frala serietà (anche troppa!) con. cui i tedeschi conducevano la guerra e l'<strong>in</strong>efficienzaitaliana. .Eppure si avvertiva, siapur vagamente, che anche lo sforzo m<strong>il</strong>itare tedesco,tutto sommato, era votato all'<strong>in</strong>successo per l'assenza di presupposti morali. Duerovesci furono soprattutto sentiti dal popolo tedesco nel biennio 1941-43: lasconfitta di Stal<strong>in</strong>grado e la caduta del fascismo: con ciò crollavano <strong>il</strong> mito della<strong>in</strong>v<strong>in</strong>cib<strong>il</strong>ità delle armi tedesche e la favola dell'asserita superiorità del sistemapolitico totalitario su quello democratico. La. partita era perduta con l'URSS adest e con gli Occidentali al Sud.L'Italia, come sappiamo, accusava la stanchezza prodotta dal non <strong>in</strong>terrottosforzo m<strong>il</strong>itare ed economico com<strong>in</strong>ciato con la guerra d'Etiopia, e la sfiducianel regime fascista.. Lo scopo. che ci riunisce questa sera è di stab<strong>il</strong>ire quale fosse lo statod'al?-imo <strong>in</strong> Reggio, nel luglio 1943, quale l'organizzazione delle forze antifasciste.A . turno, gli amici Mons. Simonelli, Prandi, Pellizzi, Magnani, Degani, Campioli,che <strong>in</strong>tervengono a questo convegno quali partecipi alle vicende dei 45 giorni,<strong>il</strong>lustreranno la situazione da .c#versi punti di vista. Ciò premesso, si ricostruirannoglieventi politici dei 45 giorni.DON SIMONBLLIL'esame dei rapporti tra «fascisti» e «cattolici» sia sul piano generaleche <strong>in</strong> ambienti più ristretti è reso diffic<strong>il</strong>e dal fatto che «cattolicesimo» e« fascismo» non sono entità omogenee, e, di conseguenza, seppure esistanopunti· di contatto, altri aspetti risultano completamente estranei... Tuttavia; avendo la Chiesa una sua dottr<strong>in</strong>a sociale, naturalmente <strong>il</strong> confrontocon movimenti politici non sorprende nessuno; e possiamo qu<strong>in</strong>di pren-
dere <strong>in</strong> esame l'atteggiamento dei cattolici verso <strong>il</strong> fascismo, limitandoci, <strong>in</strong>questa sede al periodo che si conclude col 25 luglio 1943, ossia con la cadutadi Mus1sol<strong>in</strong>i, 'conseguenza del voto del Gran Consiglio deJ fa'scismo e delle ,reLativedecisioni del Re.Il comportamento dei cattolici, di fronte al fascismo, notoriamente fu<strong>in</strong>fluenzato <strong>in</strong> modo decisivo dai patti lateranensi del 1929, e, <strong>in</strong> seguito, dauna politica che parve offrire buone prospettive alla azione della Chiesa, seppurenon mancarono <strong>in</strong>cidenti.Nella nostra prov<strong>in</strong>cia, a questa tendenza generale, si aggiunse purtroppola scomparsa di notevoli figure del clero, già guide valenti del movimentocattolico f<strong>in</strong>o al fascismo, e <strong>il</strong> s<strong>il</strong>enzio più o meno conv<strong>in</strong>to di altri.Mons. Em<strong>il</strong>io Cottafavi nel 1926 è nom<strong>in</strong>ato vescovo di Civitavecchia,nel 1927 scompare Mons. Antonio Colli, nel 1930 Mons. Prospero Scurani, enel 1933 Mons. Tesauri, irriducib<strong>il</strong>e avversario di qualunque compromesso, vienenom<strong>in</strong>ato Vescovo di Isernia e Venafro.Restano qu<strong>in</strong>di poche voci, e tra queste va segnalato D. Domenico Alboni,che, pur vivendo «<strong>in</strong> periferia », quale <strong>in</strong>segnante del Sem<strong>in</strong>ario esercitò unnotevole <strong>in</strong>flusso sui sem<strong>in</strong>aristi.I laici rimasero piuttosto ai marg<strong>in</strong>i, o <strong>in</strong> un s<strong>il</strong>enzio <strong>in</strong>ut<strong>il</strong>e o dannoso,o dovettero trasferirsi altrove per motivi di lavoro, e l'unico che restò sempreattivo fu <strong>il</strong> Prof. Pasquale Marconi.L'atmosfera di tranqu<strong>il</strong>lità e di acquiescenza avvertì le prime scossequando Pio XI, al momento della visita di Hitler a Roma, si ritirò a Caste1-gondolfo, dichiarando apertamente <strong>il</strong> significato di protesta del suo gesto: perchéa Roma si <strong>in</strong>nalzava una croce che non era quella di Cristo.Gli atteggiamenti razziali e la sempre più evidente subord<strong>in</strong>azione dell'Italiaalla Germania, sollecitarono la revisione di posizioni, ma non si giunsea nessuna forma organizzata, sia per un mal<strong>in</strong>teso legittimismo sia per gli atteggimentioJ:1mai radica ti nella Azione Cattolica.Qualcosa di più preciso si verificò nei movimenti di A.C. più attenti alleesigenze culturali e più sensib<strong>il</strong>i al processo di disgregazione che si avvertivachiaramente nei diversi settori della op<strong>in</strong>ione pubblica.Così nel Movimento Laureati, dove operavano l'<strong>in</strong>g. Alberto Toniolo, laprof. L<strong>in</strong>a Cecch<strong>in</strong>i, Don Simonelli, 11 prof. Dossetti, con la assistenza di Mons.Tondelli, diventò un ambiente critico nei riguardi del fascismo, e si com<strong>in</strong>ciò aporre i problemi del post-fascismo. La rete di amicizie, di <strong>in</strong>formazioni si completavanegli <strong>in</strong>contri a diverso livello, e si gettavano cos1 le basi di una collaborazione,che presto si dimostrarono particolarmente ut<strong>il</strong>i. Nelle f<strong>il</strong>e degli universitaricattolici, <strong>il</strong> b<strong>in</strong>omio «libro e moschetto» non trovava cittad<strong>in</strong>anza, epiuttosto che al «fascista perfetto» si mirava decisamente a volgere <strong>in</strong> benaltra direzione la attenzione dei giovani; <strong>il</strong> lavoro riusciva però diffic<strong>il</strong>e perchétroppi avevano <strong>in</strong>dossato la divisa m<strong>il</strong>itare.I messaggi pontifici del '41 e '42 sull'ord<strong>in</strong>e <strong>in</strong>ternazionale e sull'ord<strong>in</strong>amento<strong>in</strong>terno degli Stati non ebbero <strong>in</strong> genere la attenzione e la diffusione dovutanei settori maggiori della A.C., ma furono accolti negli ambienti <strong>in</strong>tellettualicome un preciso <strong>in</strong>vito a considerare la propria responsab<strong>il</strong>ità e ad accen-7
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