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Analisi della comunicazione tra pediatra e madre attraverso l ...

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ati gli incontri, ecc., e soprattutto l’oggetto di studio era la <strong>comunicazione</strong> verbale. Dopole scoperte compiute dagli etologi, invece, si pervenne alla conclusione che gli uominipossiedono, accanto al canale verbale di <strong>comunicazione</strong>, un complesso sistema disegnali non verbali, vocali e gestuali che incidono fortemente sul significato di ogni attolinguistico emesso in una situazione di interazione diadica o multipla. L’approccio etologico,sottolineando la necessità di disporre di un modello dello sviluppo sociale specie– specifico e di utilizzare in modo corretto le nuove ricerche sullo sviluppo sociale deiprimati, ha rivelato la sua utilità nel proporre il confronto uomo – animale ai fini di unaconoscenza più precisa dell’uomo, per l’importanza che l’etologia assegnò alle basi biologichedel comportamento umano nel quadro <strong>della</strong> teoria evoluzionistica darwianaspesso erroneamente <strong>tra</strong>scurata dagli psicologi. «A titolo esemplificativo si può citare ilsuperamento <strong>della</strong> con<strong>tra</strong>pposizione fra sociale e biologico radicata nella filosofia e nellescienze umane, perché oltre che <strong>della</strong> cultura e dell’apprendimento occorre tener contodel valore adattivo, in senso biologico, dell’essere sociale. In questo senso è possibileipotizzare basi biologiche del comportamento sociale umano quali gli schemi percettividel viso e <strong>della</strong> voce umana, la tendenza all’attaccamento nel primo anno di vita, le fasidi sviluppo comunicativo prelinguistico e linguistico» 10 . Una impostazione teorica emetodologica che tenta una elaborazione esaustiva di tutti i fenomeni che scaturisconoin una interazione interpersonale è la pragmatica <strong>della</strong> <strong>comunicazione</strong> 11 . Nella prospettivadi questa teoria Parsons e Bales 12 affermano che «l’individuo è considerato come ilpossessore di uno o più sistemi relazionali collegato con altri sistemi relazionali, possedutida altri individui, che sono in diretto contatto l’uno con l’altro e che mutano colmutare e col diversificarsi di uno di essi». 13 L’individuo formerebbe, quindi, insieme a10 Ricci Bitti P. E. e Cortesi S., Comportamento non verbale e <strong>comunicazione</strong>, il Mulino, 1977,p. 86.11 Watzlawick P., Beavin J. H. e Jackson D. D., Pragmatic of Human Communication, NewYork, Norton (1967), <strong>tra</strong>d. it., Pragmatica <strong>della</strong> <strong>comunicazione</strong> umana, Roma, Astrolabio,1971.12 Parsons T. e Bales F., Family Socialization and Interaction Process, Chicago, Free Press,1952.13 Ricci Bitti P.E. e Cortesi S., Comportamento non verbale e <strong>comunicazione</strong>, il Mulino, 1977,pag. 21.14

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