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Analisi della comunicazione tra pediatra e madre attraverso l ...

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Capitolo 1.2.2 Il comportamento motorio gestualeI movimenti del corpo comprendono tutti quei segnali che si riferiscono alla gestualità.Il tipo di approccio che hanno adottato Ekman e Friesen 36 è stato quello di considerarel’espressione del volto, i movimenti del volto, delle mani e degli arti come elementiche fanno parte <strong>della</strong> più grande categoria del comportamento motorio. Questo metododi indagine considera il movimento, cioè il comportamento motorio di un individuo, nelsuo aspetto globale, anche se per comodità di analisi possono essere distinti movimentiparziali e gesti frazionati, che impegnano solo alcune parti del corpo quali appunto i gestidelle mani e i cenni del capo. Le mani sono le parti del corpo che possono produrremessaggi molto complessi e molto espressivi, considerando i gesti che si possono compiereat<strong>tra</strong>verso esse e la manipolazione degli oggetti fatta con intenzioni comunicative.A questo proposito è utile ricordare la classificazione compiuta da Ekman e Friesen 37riguardo i segnali non verbali, che pur riferendosi ai movimenti di tutte le parti del corpo,definiscono in modo netto i gesti delle mani. Questi autori definiscono alcuni segnali«emblematici» (emblems), cioè segnali emessi intenzionalmente con significato specificoche può essere direttamente <strong>tra</strong>dotto in parole e addirittura ripetere e sostituire ilcontenuto <strong>della</strong> <strong>comunicazione</strong> verbale. Tipici gesti emblematici sono: l’atto di scuoterela mano in segno di saluto; il chiamare at<strong>tra</strong>verso cenni con le mani; l’atto di indicare.Questi segnali possono anche essere utilizzati quando la <strong>comunicazione</strong> verbale è ostacolatao per evidenziare i fenomeni ritualizzati dello scambio verbale, come i saluti e icongedi. I gesti «illus<strong>tra</strong>tori» (illus<strong>tra</strong>tors) sono invece rappresentati da tutti quei movimentifatti con le mani che normalmente sono realizzati nel corso <strong>della</strong> <strong>comunicazione</strong>verbale. Il loro scopo principale è quello di illus<strong>tra</strong>re appunto ciò che si va dicendo. Alcunidi questi segnali scandiscono le parti successive del discorso e potrebbero essereconsiderati come un sistema di punteggiatura non verbale del parlato; altri ampliano ecompletano il contenuto <strong>della</strong> <strong>comunicazione</strong> indicando relazioni spaziali, delineandoforme di oggetti o evidenziando movimenti particolari o altro ancora. Tutti questi segnalisono emessi consapevolmente e in alcuni casi con deliberato intento del parlante disottolineare alcuni aspetti particolari del suo eloquio; variano in rapporto all’es<strong>tra</strong>zione36 Ekman P. e Friesen W.V., Hand Movements, Journal of Communication, 12, 1972.37 Ekman P. e Friesen W. V., The Repertoire of Non Verbal Behaviour, Semiotica, 1, 1969.26

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