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Analisi della comunicazione tra pediatra e madre attraverso l ...

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pracciglia aggrottate o meno) rivelano le informazioni richieste. Nella conversazione telefonicain cui non si può far ricorso a segnali visivi (interlocutori assenti) si fa uso diun comportamento di ascolto più verbalizzato, interloquendo con espressioni del tipo«interessante, certo, davvero, uhm, ecc».Capitolo 1.3 Il linguaggio del corpoLa nos<strong>tra</strong> cultura, imperniata sull’idea che <strong>comunicazione</strong> coincida fondamentalmentecon uno scambio di parole o di segni intenzionali, ci ha indotto a credere che possiamoanche non comunicare. Con il nostro corpo e con altre forme di espressione nonprodotte at<strong>tra</strong>verso la parola o altri segni convenuti, è impossibile non <strong>tra</strong>smettere qualcosa.Se qualcuno, ad esempio, in una sala d’attesa del medico si mette a leggere ilgiornale, ignorando i presenti, comunica comunque che non ha interesse ad interagire.Dunque anche il corpo parla e lo fa at<strong>tra</strong>verso un suo linguaggio specifico: il nostro corpoè in grado di <strong>tra</strong>smettere significati con l’espressione del volto, i gesti, i movimenti,l’intonazione <strong>della</strong> voce, <strong>tra</strong>smettere informazioni su di sé mediante l’abbigliamento ealtre s<strong>tra</strong>tegie per la presentazione di sé, infine è in grado di comunicare atteggiamentinei confronti di chi ci circonda, come, ad esempio, amicizia, ribrezzo, piacere grazie allosguardo. Comunichiamo con il corpo, in particolare, perché i gesti sono più appropriatidelle parole quando vogliamo metterci in relazione con gli altri (stabilire i nostrilimiti, il nostro potere, la nos<strong>tra</strong> capacità di influenzare, ecc.). Mettiamo in atto i comportamentinon verbali anche quando siamo da soli: ci tocchiamo, ci grattiamo, ecc.;quest’ultimi richiamano una relazione passata, ci fanno rivivere, in modo illusorio, ilmomento in cui erano i nostri genitori a fare queste azioni su di noi, con l’intento diconfortarci o rassicurarci. Altri atti non verbali possono venir prodotti da una personanon per comunicare inconsciamente con l’altro o per vivere una relazione, ma per ridurreuno stato di tensione (se nel corso di una conversazione, ad esempio, ci scopriamo atenere le braccia conserte e le gambe accavallate e proviamo ad aprirle ci sentiremo subitoa disagio e automaticamente riprenderemo la posizione iniziale).Gli usi che possiamo fare del linguaggio del corpo sono innumerevoli. Innanzituttopossiamo dire che leggere i piccoli gesti involontari ci dà modo di conoscere la personalitàe i lati nascosti degli altri e, proprio in funzione di questa approfondita comprensionedel carattere delle persone con cui veniamo a contatto possiamo migliorare o cambia-38

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